Caino e la dolce vita
Giuseppe Iannozzi
Angeli caduti
Beppe Iannozzi
Cicorivolta edizioni
ISBN 978-88- 97424-56-7
pagine: 230
© 2012
prezzo: € 13,00
Per i residenti in Torino e provincia: da venerdì 17 agosto potrete trovare Angeli Caduti di Beppe Iannozzi presso le librerie Feltrinelli (senza bisogno di ordinarlo):
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con preghiera di diffusione
LA PIU’ TEMUTA DELLE MALATTIE
Sulle nuvole i sogni abbandoniamo,
come se lasciassimo affidate
alla corrente di un fiume barche
I sogni che oggi vediamo
domani non è detto siano uguali
A ogni nuovo dì, del cielo i segni
tentiamo di divinare, per quei mali
che assediano la mente e la carne
– quel corpo che un giorno o l’altro
prenderà su di sé vermi,
forma della più temuta delle malattie,
l’Eternità
MOLTO SEXY
Guarda quanto sono sexy!
Guarda quanto sono bello
Me lo bevo d’un fiato il cervello
Ti disegno come sono sexy
e lo butto il segno nel whisky
Ti disegno un sogno sexy
Mi spoglio di tutto
anche della sporcizia
E d’incanto mi metto in croce
uguale a un santo pazzo strafatto
Mi vedrai bello ma non impossibile
Ti basterà allungare la mano
per toccare con un dito il cielo
Ti basterà un infinito niente
per farmi sentire quanto forte il male
Sarò il ministro dell’amore
e quello delle pari opportunità
mentre ti strapperò di bocca la spugna d’aceto
con un bacio più languido
di quello preso dal preferito mio Giuda
Guarda quanto sono bello
Guarda quanto sono nel giusto
Non mi credi? non mi vuoi bere
nella tua bocca?
Ho il sapore del sangue del vino dell’aceto
Ho il sapore dell’ultima comunione
e quello dell’apocalisse
Lo sai che amo Maddalena più di tutte
le altre donne che m’hanno disperso
dall’Egitto a Gerusalemme
Lo sai che amo ma non il Dio
che m’ha fatto diverso destinato alla morte
Lo sai, lo sai che non sono un eunuco
Lo capisci che sono sexy?
Lo vedi quanto soffro
adesso che sono in croce
non libero di respirare né di pregare
per la disfatta dei miei nemici…
Mi trovi ancora tremendo e sexy
adesso che m’asportano l’ultimo fiato
di bocca?
Mi sono messo in croce per te
Mi sono fatto santo per te
Mi sono sprecato tutta la vita
E non è servito a niente,
il mondo non è cambiato
Tu però dammi sepoltura lo stesso
Per i vermi andrò bene lo stesso,
sarò sempre un sesso molto sexy
…per tutti quei sogni in putrefazione
uguali a me che se ne vanno con me
PECCATO INCARNATO
Pensavo male,
pensavo fossi più santa
che peccatrice
Ed invece m’hai stupito
anche questa volta
Tu, peccato incarnato,
la mia Maddalena
che non rinuncia all’amore,
né a quello spirituale
né a quello carnale
Sei la mia donna,
gli Occhi d’Agnellino
che mi fanno andar fuor di testa
La mia Maddalena
La donna che ama
e non perdona
chi la porta in giro
LA DOLCE VITA
Penso con la mia testa
dunque esisto per me stesso
e per gli altri
Gli altri pensano con la testa
degli altri, e non so davvero
quanto uno li possa dire affidabili
Pensano solo per stare col gregge
A volte li scopro nei campi
a giocare a nascondino
mascherati da spaventapasseri
Altre ancora li trovo a fotografarsi
il culo in una camera oscura
E i più originali non si risparmiano
e ci vanno giù di brutto a fotocopie
Bambina, io penso
che dobbiamo sganciarci
da questo treno di vagoni a perdere
Bambina, io penso
che ci meritiamo il meglio
e non questo brodino riscaldato
Bambina, dammi retta,
lascia un appunto al tuo capo
e diglielo chiaro e tondo
che la dolce vita è un’occasione per sempre
che però capita una volta solamente
Scappa con me, sarà la mente
la nostra passione di peccato
Scappa e non ci pensare su
Scappa e basta, scappa via con me
VENERE DI FRAGOLE
Venere, Venere,
fragole non ne ho
Ho però una colomba
e un nero pipistrello
che mi ronzano
nel cervello:
tu che nel cielo stai
e tutto sai,
dici che posso
lo stesso fare
una degna spremuta,
di sangue di rubino
e di negre tenebre?
Venere, Venere,
non metter su
quel musetto duro:
sei così ammaliante,
perché farti brutta
a sol favore
d’un’inutile smorfia?
Suvvia, sorridi
e mandami le tue labbra
che mi servono
per completare al meglio
la mia spremuta di Te
LA PREFERITA
Eri la preferita
Sei presto sparita
Troppo bella
perché restassi
a me accanto
Eri l’harem
la gioia e il dolore
la purezza del diamante
e la sua fragile durezza
Vivevo
per mirar la vita
con gli occhi tuoi
Tutto il resto
non esisteva
E ora che sei
dove neanche dio
osa un fiato,
in un posto
a tutti sconosciuto
muoio io
come vecchio delfino
su la spiaggia arenato
senza né rabbia
né sole al tramonto
a scoprirmi cadavere
COSI’ BELLO
Dio ha sbagliato tutto
Caino invece era così dolce
perfetto contro il Creato
Quanti agnelli al macello
e solo due monete sugli occhi
Dio ha sbagliato frutto
Ma chi l’ha mangiato
l’ha poi sulla terra coltivato
Oh, Caino era così bello,
troppo nobile per il perdono
NEL SANGUE
Sei avida di sangue
di quello dell’uomo
e dell’animale che vive
nella sua anima
Sei avida, quanto?
Sei avida
per la dolcezza
che scorre e si perde
nelle vene
O per il sapore amaro
di metallo
che resta dopo averlo
consumato
Sei avida, quanto?
Sei la carezza
che muore sul mio volto
livido, appassionato
alla morte che m’hai dato
Non esprimo verbo…
Un abbraccio Giovanna
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non hai mai fatto un libro di poesie.Le migliori a mio avviso sono di carne l’eternità e nel sangue
cinzia
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E credo che mai lo farò.
In Italia la poesia la leggono in pochissimi e poi io non sono un poeta. Uffa.
Però mi fa piacere che le mie poesie vengano lette, non lo nego.
Ma chi pagherebbe per leggere un mio libro di poesie? Booohhhh…
bacione
beppe
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