Le ragazze vogliono divertirsi
di Iannozzi Giuseppe
D’amore 4
Romantica Vany e Giuseppe Iannozzi
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ISBN 9781291228212
pagine: 122
© 2012
prezzo: € 10,00
Ragazze, ragazze, ragazze
Finita la bella stagione
Le belle ragazze in spiaggia,
in rossore
e in lontananza amate,
tornano ora a vestire
del vento la fredda pesantezza
San bene loro
che a ogn’ora che passa
più corto si fa il dì;
saran domani
sotto la pioggia o la neve
con gl’occhi lucidi
davanti a vetrine colorate
immaginando il Volo
e dell’estate un presto ritorno
Allungando il passo sbarazzino
lungo le strade di città,
alle spalle si lasceranno
dei maschi
gli sguardi innamorati
e senza speranza
Già proiettate le ragazze
in una regione di sole
dove Apollo solamente
per lor bellezza lodi in poesia,
e col flauto musica lieta
In giugno
di Romantica Vany e Iannozzi Giuseppe
Tra vento e pioggia
largo l’eco si dispone
perché sia chiaro
del matrimonio
l’annuncio.
Crocchi di gente
sotto il verde
degl’alberi nascosti
parlottano,
ridono piano.
Sulla testa gli uomini
ben bene calcano
il cappello a cilindro,
mentre le donne
di vivo pizzo vestite
il gentile piedino
lento lo muovono
perché non sia
il fango ad aver
della bellezza ragione.
Nuove tonalità
par nutrire il verde
preso sotto
dal primaverile rovescio.
Ma della rosa magnolia
ancor si può vedere
l’ultima sua foglia;
e nell’aria della brezza
l’estatico profumo,
delle rose, del gelsomino
e del più dolce caprifoglio.
Un brivido porta
lungo le schiene
degli astanti
la pioggia in Maggio;
vero però che ha
il suo movente
perché sia infine
più caldo e infiammato
dei morosi l’abbraccio.
Brezza di maggio
in attesa che a ciel sereno
alte in cielo brillino le stelle,
e sul letto del mare la luna
per far l’amore
ora dopo ora.
La più dolce cosa
di Romantica Vany e Iannozzi Giuseppe
La più dolce cosa,
l’amore.
Di miele le parole
che dalla tua bocca.
Miserabile!
M’è prigione il core
in una nebbia
che non scompare
e che a un vento
fuor d’ogni criterio
s’accompagna
il petto mio d’uccellino
sconquassando.
E il mare
a due passi da me
alto in onde di furore,
ché forte è
di te il desio.
Talvolta l’illusione nutro
di naufragar la Luna
nel profondo del mare
perché in sé nascondi
il pallore mio.
Così ti avverto: “Vattene,
o saran per te notti amare!”
Tu che occhi hai
di brama straripanti,
senza requie
tu l’amor mi consumi.
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