I siti di social networking bruciano le carriere di giovani e non – Iannozzi Giuseppe

I siti di social networking

bruciano le carriere di giovani e non

Tutta colpa dell’imprudenza degli internauti
nel mettere on line dati sensibili
soprattutto su Facebook e MySpace

Iannozzi Giuseppe

Social Network

I siti di social networking bruciano le carriere di giovani e non.

Allarme giustificato o inutile allarmismo?

Mettere online le proprie preferenze sessuali, dire nel dettaglio di sé stessi e dei propri comportamenti sociali, dei propri orientamenti politici e religiosi, in futuro potrebbe rivelarsi assai dannoso, soprattutto per i giovani.

Facebook e MySpace sono i due principali social network finiti nel mirino del tutore britannico della privacy. Dal suo ufficio, il tutore lancia un monito chiaro verso quanti oggi frequentano i social network senza preoccupazione alcuna. Internet è difatti un Grande Fratello, dove tutti possono essere ascoltati ed eventualmente schedati da diversi organi, siano essi commerciali siano essi preposti a raccogliere dati sensibili, che per mancanza di prudenza sono stati diffusi dagli utenti stessi in Rete.

Raccontare di sé online è dunque un rischio, perché molte aziende (e non solo) raccolgono informazioni proprio dalla Rete, dai social network, e subito decidono di non tentare nemmeno d’introdurre una persona nel mondo del lavoro, a qualsiasi livello, sia esso impiegatizio sia esso artistico.

L’allarme non è da prendere sottomanica anche se è l’authority d’oltremanica ad invitare alla cautela, infatti in Italia, come del resto in tutti i paesi informatizzati, il rischio è reale.

Gli stessi internauti ammettono che alcune info da loro riportate online potrebbero essere per certi versi sconvenienti e dannose.

Stando a un sondaggio dell’Information Commissioner’s Office (Ico) britannico circa il 71 per cento dei 2mila ragazzi intervistati – di età compresa tra i 14 e i 21 anni – oggi ammettono che sarebbe bello se riuscissero a rimuovere alcuni materiali dalle pagine dei loro profili per impedirne la visione da parte di colleghi o datori di lavoro.

David Smith, ufficiale presso l’Ico, avverte senza mezzi termini di prestare particolare attenzione non solo quando si raccontano le proprie inclinazioni, ma anche quando si forniscono dati anagrafici, o quando su due piedi si accettano amicizie virtuali per farne degli affetti a tutti gli effetti.

Due terzi degli intervistati ammettono di avere rapporti d’amicizia con dei perfetti sconosciuti, mentre il 60 per cento ha dichiarato di aver pubblicato la propria data di nascita, il 25 per cento non nasconde le informazioni sulla propria qualifica e uno su dieci non si fa problemi a fornire addirittura l’indirizzo di casa. Il serio rischio è che i dati personali vengano rubati da personaggi senza scrupoli: si finisce così col diventare vittime di molte frodi, e in alcuni casi il pericolo che si corre è fisico.

David Smith è convinto che informare oggi i giovani dei pericoli cui vanno incontro sia il modo migliore per evitare guai in futuro: “Dobbiamo aiutare gli adolescenti a prendere consapevolezza di ogni aspetto dell’era dell’internet, in cui si trovano a vivere, perché può sembrare divertente, ma sfortunatamente il cyberspazio non è sicuro e tranquillo che in molti credono.”

Parole ben più che sante e sagge quelle di Smith.

Attenzione dunque a fare confessioni piccanti online: potreste bruciarvi la carriera lavorativa e affettiva ben prima di averne una.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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