Busso sempre due volte – poesia di Giuseppe Iannozzi

Busso sempre due volte

di Giuseppe Iannozzi

Eva

Con l’affanno in gola
busso sempre due volte
Busso sempre,
pregandoti di non considerare
le voci delle arpie giù in paese

Con l’affanno in gola
anelo a una passione insaziabile,
perfettamente pornografica

Donna Eva,
leviamo dal tavolo la tovaglia,
non sopporto più questa fame
che le budella mi divora
Lasciami lavorare sul tuo corpo
Lascia che ti faccia cose
che nessuno ha mai osato

Lasciami godere
l’eburnea bellezza della tua pelle, ,
e lasciami bere l’orgasmo
fra le tue lunghe gambe
finché non sarò ubriaco perso

Busso sempre due volte
Lascia che ti spogli
del timore di avermi accanto
Il Muro di Berlino è crollato,
in suo ricordo ha lasciato
mattoni matti e poco altro
Non è un mistero per nessuno

Busso sempre alla tua porta
con il palmo della mano:
non senti forse il mio respiro,
il fiato corto che lavora per scardinare
le deboli resistenze
che ancor t’invitano a esitare?

Una pietra non ho
al posto del cuore;
la mia mano mai ha scagliato
la prima offesa
Confesso d’essere un cacciatore,
un uomo che in una donna cerca
carattere e bellezza infinita
Questo posso dire

Confesso di bussare sempre,
sempre alla tua porta perché
non sia l’immagine che ho di te
a violentare le notti mie insonni

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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9 risposte a Busso sempre due volte – poesia di Giuseppe Iannozzi

  1. luisa zambrotta ha detto:

    Bellissima, sensuale, travolgente!!!

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  2. romanticavany ha detto:

    Buona serata caro King, per me questo scritto non è così travolgente come descritto dal commento sopra, l’incipit mi ha spaventata, ed anche tutto il resto. La trovo persucutoria e invasiva. Mi dispiace, non ho sentito sensualità e nemmeno erotismo. Scusami ma è la mia verità. Se tu ti approcciassi così con me ti odierei.Sai che io amo la dolcezza

    A parte le mie considerazioni, o io non ho capito il testo, o l’ho recepito male.
    Buttala via. Non mi piace.

    Spero di non averti offeso o ferito, in fondo chi sono per giudicarti, io che sono parecchio povera nelle mie scritturine.

    Mi dispiace se il tuo sorriso è andato via. Ma ti ho sempre detto la verita.

    Un saluto grande, un abbraccio farte e 1 Bacio. Ciao ♥ ♥ ♥

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  3. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    No, non mi sento affatto offeso. Figurati.
    Mi sta benissimo che non ti piaccia, tanto più che non sono un poeta.
    Dissento solo su un punto: non c’è traccia alcuna di persecuzione in questa mia. Non vorrei passasse un messaggio sbagliato.

    La dolcezza va calibrata. Troppa dolcezza è qualcosa di deleterio, come l’odio.

    Baci a te e un abbraccio.

    Ciao ❤

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Non lo so, penso solo che l’ho scritta e se non è poesia, chi se ne frega. Oramai sai che non mi penso penso e che i veri poeti sono tutti morti.

    Grazia, Luisa. ❤

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  5. luisa zambrotta ha detto:

    Buona serata, Giuseppe. penso che tu sia unico 😉🥰

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  6. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Non se sia bello essere “unici”. Buona giornata, Luisa. 🥰

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  7. luisa zambrotta ha detto:

    Certo che è bello; non omologati… è una meraviglia 🥰

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  8. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Secondo me non essere omologati è anche un handicap. ^_^

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