TUTTE LE PAGINE BIANCHE

TUTTE LE PAGINE BIANCHE

Iannozzi Giuseppe

the end

Cresci tu in bellezza
(inedita)

Cresci tu in bellezza,
invecchio io come posso:
del sole un assassino ha preso possesso
gettando ombre sulla mia statura,
su i sogni d’una gioventù
Ma sempre il tuo sorriso accende i tuoi giorni
perché siano di primavere, prati e colline in fiore
E sempre i tuoi occhi cercano il bello
oltre i confini delle promesse in un cristallo
E sempre i tuoi seni tesi reclamano
giovani labbra che sappiano leggere
e pizzicare il futuro

E sempre immagino io, sempre immagino
come essere del cieco Omero più vero
per i tuoi occhi che non mi vedono più

L’amor disperso

Chi l’avrebbe detto
che saresti stato tu l’amore
che l’avrebbe portato via
il cuore mio
per darlo in pasto a un fiacco leone,
per sbatterlo dentro a una cattedrale
di dolore, di sale,
che da sempre s’erge
puntando alta la croce al cielo

Si soffre
partorendo un sorriso,
cercando di nascondere
l’anima nostra fragile

E quanto,
quanto amor disperso,
io non so dire
né oso immaginare

Inutile a se stesso il poeta

Inutile a se stesso
il poeta,
dai più guardato
ma disprezzato,
segnato a dito,
crocifisso e tradito,
nei secoli dei secoli
detto sfigato, fallito

Chiedete a un poeta
chi gliel’ha mai fatto fare
d’impugnare la penna
come fosse nobile spada
capace sì di ferire
ma non d’amputare
una virgola
né un apostrofo

Chiedete a un uomo
quale il valore che si dà
Sol vi mostrerà il vuoto,
il moncherino fasciato stretto,
e non l’anima sua
devastata e offesa

I.

Tutte le promesse,
tutte le scommesse,
tutto quello che ieri era…
tutto ma proprio tutto
con il niente collabora

L’avresti detto mai?

Tutte le pagine bianche,
e non ci penso neanche
a riempirle

L’avresti immaginata
questa porcheria?

II.

Confesso… cosa mai
di così grave, cosa?
Mai stato un Dante,
della poesia mai
ho sfiorato io l’altezza

Ma grave m’è la colpa
d’aver al ribasso giocato
con cadaveri di parole
purtroppo sì simili a me

III.

D’un uomo
l’anima sua
non indagate:
a spese vostre
scoprireste
che dall’alto
in basso
la nera rogna
la consuma
senza mai
venirne a capo

IV.

quando nel sonno
son spente le anime,
a mollo
in un sonno crudele,
sol allora vengono
e vengono bene
quelle cose strane
che c’illudiamo siano…
poesie

V.

quando cadrà cadrà
e non potrai tu
imprecare o pregare

quando al mondo
più non ci saranno
piedi da lavare
e mani da stringere,
solo allora capirai…
perché

quando…
quando perderà
il sax lucentezza e tenore,
di Coltrane
ricorda le labbra,
di come sapevano…
amare

VI.

Non parlate,
non d’amore almeno
Ha Caino chiesto
e gli è stato dato
il possibile e di più

Le croci lassù,
sulle calve colline,
non le vedete
ma le immaginate,
le immaginate bene,
anche se il male
che in petto nutrite
non lo sapete
a parole spiegare

Parlano le mani,
le mani insanguinate
milioni di volte
sulle natiche strofinate

VII.

In tanti lo sguardo mio
hanno accecato
dei santi indossando
i comici loro vestiti;
quando però
nei loro passi slacciati
sono inciampato
“Al diavolo!” subito han gridato,
non me ne volete dunque
se ora a modo mio
il gioco che mi conforta
lo porto avanti tirando dritto
come locomotiva
da farfalle e pazzie alimentata

VIII.

E vedermi stanco
E vederti stanca
Aver sol voglia
d’esser tradotto
là dove riposano
libri svogliati,
sfogliati e spogliati
Aver questa voglia
e null’altro da donare

IX.

Torniamo a casa,
a usare carta e penna
per lasciar di noi,
al di là del tempo,
un segno più del sogno

Torniamo a noi,
a lavorar di cuore

Torniamo a casa
Affrontiamo la strada
parlando a lungo,
come due viandanti
che uguale via
hanno da seguire

La Bibbia e il Kamasutra

Sono stato una nobile rosa e una virgola invisibile,
un temuto capitano e una spiaggia di sabbia fine
Sono stato oltre le tante lingue dei sogni:
non è stato però sufficiente cacciarsi
nell’occhio dell’accecante loro tempesta
e uscirne,
così adesso sull’acqua del fiume disegno la Luna

Un miracolo un milione di anni fa:
nessuno ancora conosceva la stupidità,
lo schizzo d’inchiostro e le pagine di carta
Nessuno sapeva a cosa andava incontro
quando dall’alto delle Montagne Tuonanti
piovevano neri diamanti e grazie erotiche

Per questo, perché questo è successo,
restituitemi alla poesia di Playboy
e del National Geographic,
restituitemi al miracolo dei Ladri della Notte,
alla nudità d’una donna che più di me
conosce quanti e quali peccati
ha cullato il mondo prima della civiltà

Un miracolo: Tex Willer e Sinatra,
la Bibbia e il Kamasutra,
un segno d’amore sopra la banalità
che ogni cosa va come va

Donne e parole - Iannozzi Giuseppe - Il Foglio letterario

Leggi qui la recensione di Marco Zunino

DONNE E PAROLE. SULLE ORME DI LEONARD COHENIannozzi GiuseppeIl Foglio letterario – Collana: Autori Poesia Contemporanea – Edizione a tiratura limitata: novembre 2016 – Pagine: 604 – ISBN 9788876066450 – prezzo: 18 Euro

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Donne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen - Giuseppe Iannozzi - Il Foglio letterario

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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4 risposte a TUTTE LE PAGINE BIANCHE

  1. Lady Nadia ha detto:

    Ecco, questa per me è il top. E’ STUPENDA.

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  2. Lady Nadia ha detto:

    Letta e riletta.

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  3. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Ti riferisci forse a “La Bibbia e il Kamasutra”? O alla prima “Cresci in bellezza”, che è l’unica inedita di questo post?
    A ogni modo, be’, se ti riferisci all’ultima poesia, sì, fa parte del mio periodo migliore ed è una fra le più belle che abbia scritto, almeno a mio avviso.

    Grazie, cara Nadia, infaticabile lettrice e scrittrice. 😉

    Beppe

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Addirittura. 😉 Troppo onore. Grazie.

    Beppe

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