Non sanguiniamo più del dovuto

Non sanguiniamo più del dovuto

di Iannozzi Giuseppe

Puoi lasciare le mie mani adesso
Per un bel pezzo mi sono pianto addosso,
lasciando che i fiumi scorressero sotto i ponti,
sognando di scrivere poesie sul pelo dell’acqua
Una a una mi sono spezzato le ossa dell’anima
E mi sono pure illuso che il motore fosse l’amore
per Pinocchi e Don Chisciotte;
dovevo ancora incontrare il Diavolo all’incrocio
per accettare l’idea che si vive una volta e basta

Le cattedrali, che mai ho visto, franano felici di finire
sotto lo sguardo indifferente di Atlante,
e i minareti, persi chissà dove, fanno uguale fine
Non c’è motivo perché questo rapporto rimanga in piedi
Le orbite dei pianeti si sono allontanate e gli angeli,
che legarono i nostri polsi con manette di spine,
hanno da tempo un loro posto fisso al cimitero

Non sanguiniamo più del dovuto
Tanti prima di noi sono caduti nel tranello celeste,
e con le proprie forze si sono rialzati
o si sono scavati la fossa, senza sciupare lacrime

Puoi lasciare le mie mani adesso,
Dio non avrà il coraggio di trarti in inganno

Non sanguiniamo più del dovuto,
puoi lasciarti andare adesso
Hai una strada di possibilità da seguire
e nemmeno un secondo da perdere
in baci dell’addio
Dio non avrà il coraggio di trarti in inganno

Non sanguiniamo più del dovuto





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Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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9 risposte a Non sanguiniamo più del dovuto

  1. vanessa ha detto:

    Ho capito, la situazione è abbastanza grave serve qualche emostatico per tamponare l’emorragia.

    Sei incavolato nero… purtroppo ci sono anche i giorni no.

    A volte stare soli può essere una meravigliosa opportunità di sviluppo e di benessere interiore e può servire a ritrovare l’umorismo.

    E…. dolci sogni ♥ vany

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    No, non incavolato nero. Più che altro dispiaciuto dal fatto che non hai capito che le tue parole hanno ferito nel profondo il mio orgoglio. Non mi aspettavo che mi dicessi quello che hai detto, non da te. Comunque le hai dette ed è inutile piangerci sù: mi consideri un fallito, forse peggio, perché questo è il senso ultimo delle tue parole. Ne prendo atto e non ci faccio sù un dramma, non più del dovuto comunque. Con o senza di te bisogna andare avanti per la propria strada. Forse ho la mia parte di colpa, ho difatti incosciamente sperato che comprendessi dimenticando che sei molto più giovane di me e quindi disinteressata alla cultura e a tante altre cose. In tal senso sì, ho la mia parte di colpa. A te piace giocare, altro non esiste e forse non deve neanche esistere come ipotesi nel tuo mondo.

    ‘notte

    beppe

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  3. tuA ha detto:

    soli?????????????????????????
    ma in macchina erano in DUE

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Siamo punto e daccapo: che dici?
    No, non dirmelo, ho paura della risposta che potresti darmi e a cui sarei poi costretto a rispondere con una idiozia.

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  5. tuA ha detto:

    appunto….
    solo per dire che, non conoscendo minimamente cosa ha scatenato questa stupenda poesia…, alle volte si vede come una tragedia l’essere oggetto di meno attenzioni da parte di una persona che, tra l’altro, non si è voluta accanto, ignorando completamente il fatto che parallelamente si ha comunque una persona vicino e quindi non si è soli
    Se la voragine affettiva che si ha dentro è così grande ok, ne prendiamo atto, però non neghiamo la realtà che si hanno parallelamente più legami affettivi
    occorre prenderne consapevolezza
    nessuno ne fa una questione morale sai, perchè non mi interessa giudicare ma perchè si fa una tragedia così quando si hanno più storie parallele?

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  6. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Fatico sempre di più a seguire i tuoi contorti ragionamenti. 😉
    No, non è stupenda la poesia. Non sono un poeta e in ogni caso credo d’averne scritte di migliori seppur nel mio piccolo.

    Il piglio è vagamente coheniano e vuole solo evidenziare che farsi del male è a volte necessario ed è anche cosa buona, purché il farsi del male non sfoci nell’odio, perché questo è sempre e solo condannabile. Ecco spiegato il leit motiv della poesia. Poi che cosa l’abbia scatenata non è importante. E’ invece importante le sensazioni che suscita in chi la legge o anche quello che non è in grado di suscitare. La poesia è il tentativo da parte dell’uomo – no, non dell’artista, non nel mio caso – di tradurre dei sentimenti in parole e metafore che facciano sentire a un eventuale pubblico quello che io ho sentito.

    Storie parallele?
    Io non ho né una storia né delle storie parallele. Non capisco l’ultima parte del tuo commento, forse perché non so a che ti riferisci e io non sono Frate Indovino nonostante la barba. 😉

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  7. tuA ha detto:

    e allora resta così
    per quanto riguarda me è il mio benessere quello che mi guida

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  8. cinzia stregaccia ha detto:

    TuA : come ci riesci?

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  9. tuA ha detto:

    non evito la sofferenza
    poi mi viene la forza di stare bene
    ma anche la fortuna di avere accanto persone stupende come te

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I commenti sono chiusi.