La cancel culture? Oscurantismo che insegna l’ignoranza

La cancel culture?

Oscurantismo che insegna l’ignoranza

di Giuseppe Iannozzi

cancel culture

La cancel culture è ben peggiore dell’Inquisizione che metteva scrittori e libri al rogo, è un invito neanche troppo velato a diventare dementi. I revisionisti (i cosiddetti sensitivity reader, lettori sensibili) sono di fatto degli assassini culturali molto ma molto pericolosi, e chi li appoggia può solo essere un personaggio che si è tagliato le palle. I sensitivity reader distruggono invece di creare, modificano, non considerano affatto il contesto storico in cui un’opera è stata scritta, e non da ultimo non hanno alcuna sensibilità che si possa definire artistica. Dove passano loro, i libri diventano piatti, illeggibili, privi di sostanza. Diventano prodotti pallidi, perfettamente inutili.

Sono già stati censurati (adattati al politicamente corretto) diversi autori: J. D. Salinger, Mark Twain, Ian Fleming, Roald Dahl, Agatha Christie, etc. etc. I lavori di questi autori non sono più dei libri pienamente originali, sono altra cosa, qualcosa di illeggibile e incomprensibile.
La censura è operazione mostruosa che solo i bigotti più accesi e gli oscurantisti più neri non disdegnano di portare avanti. Di questo passo, il serio rischio è che alcuni autori e le loro opere scompaiano definitivamente dagli scaffali delle librerie e delle biblioteche. E negli USA già stanno pensando di dichiarare razzisti molti classici della poesia greca e latina.
Io spero non si arrivi al punto di far letteralmente scomparire una larga fetta della cultura mondiale , però bisogna pensarci e fare attenzione, molta. Chi oggi accetta la cancel culture non fa altro che dichiarare la sua disponibilità a cancellare la cultura e anche se stesso. Chissà se ne è consapevole!

Per mia fortuna, ho edizioni vecchie ma buone, senza tagli e adattamenti. Me le tengo strette, perché del domani non v’è certezza. Poco ma sicuro che non leggerò mai e poi mai un libro tagliato, modificato e adattato. Questo significa, ad esempio, che non comprerò le nuove edizioni dei libri di Agatha Christie: non so davvero che farmene di un’autrice riadattata, cioè censurata da capo a fondo. Poi, visto che alcuni dicono di essere tanto ma tanto sensibili, non escludo che, a breve, possano togliere di mezzo anche i delitti raccontati nei romanzi. Si arriverà a una situazione tragica e priva di libertà di espressione come quella descritta in “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury?

cancel culture

Stanno facendo di tutto affinché la gente non legga più niente. E credo ci stiano riuscendo perfettamente. Si vuole diffondere l’ignoranza per poter sottomettere meglio. Tuttavia non credo che gli editori abbiano granché da guadagnarci con queste operazioni  cancellatrici e bislacche: prima o poi la cancel culture cancellerà loro!

I lettori, almeno noi che apparteniamo alla vecchia generazione, sappiamo benissimo che un litro tagliato e rimaneggiato non è più una opera originale ma solo un prodotto di bassissima qualità, che non può insegnarci davvero niente. Qualcuno si è scandalizzato per il David, lo ha definito pornografia. Ma gli USA, e non è poi così strano, sono tra i maggiori produttori di pornografia a dir poco infima e squallida. Politicamente è un mezzo suicidio, e prima o poi qualcuno, forse, se ne renderà conto. Fatto sta che siamo già dentro un periodo oscuro.

Allen Ginsberg

Si finirà, poco ma sicuro, con il censurare, per l’ennesima volta, anche una delle voci più grandi e autentiche dell’America, Allen Ginsberg che solo ieri cantava:

“Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,/ trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa,/ hipsters dal capo d’angelo ardenti per l’antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte,/ che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz,/ che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette/ che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra,/ che venivano espulsi dalle accademie come pazzi & per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio […]”

Si censurerà Allen che odiava e combatteva ogni forma di razzismo, si arriverà a revisionare il poeta che, per tutta la vita, con la sua poesia carica di dolore spiritualità e rabbia, si è detto contro la stupidità.

I libri rivisti e censurati li lascio dove sono, sugli scaffali delle librerie, affinché muffa e polvere li consumino.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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17 risposte a La cancel culture? Oscurantismo che insegna l’ignoranza

  1. Pingback: La cancel culture? Oscurantismo che insegna l’ignoranza – Evaporata

  2. Paola Pioletti Blog1 ha detto:

    Applaudo in condivisione assoluta

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  3. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Purtroppo siamo di fronte a un fenomeno di oscurantismo, o censura che dir si voglia, che sta attecchendo in un po’ tutto il mondo. Sono già tanti gli autori censurati, rimaneggiati, resi praticamente illeggibili.

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Grazie della condivisione, Evaporata. 🙂

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  5. Paola Pioletti Blog1 ha detto:

    E che tristezza……….andiamo proprio verso il nulla del nulla

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  6. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    L’abbrivo parrebbe non lasciare scampo. Di questo passo, avremo il vuoto culturale.

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  7. Paola Pioletti Blog1 ha detto:

    Per non parlare dell’intelligenza artificiale con la quale, auspico alcuni e non molti, scrivono libri per poi definirsi scrittori….. cosa che mi ha inorridita oltre misura, se penso a quanta fatica ho fatto io nel scrivere i miei libri.

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  8. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    E’ già da tempo che l’intelligenza artificiale fa “arte”! Cinema, musica, scrittura, fotografia. Troppa tecnologia non è arte. Una foto creata dall’intelligenza artificiale è talmente perfetta da risultare non credibile: la vera arte ha delle imperfezioni, quelle che solo l’intelligenza umana può creare ad hoc.

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  9. Paola Pioletti Blog1 ha detto:

    Concordo! A me fa orrore, e dovrei intendermene, eppure ancora mi stupisco!

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  10. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    L’intelligenza artificiale, semplicemente, non può sostituire l’uomo e la sua creatività. Fatto sta che siamo invasi da prodotti studiati a tavolino, che non si possono dire “artistici”. Sono, per l’appunto, dei prodotti e come tali sono deperibili.

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  11. Paola Pioletti Blog1 ha detto:

    Lo so…. non mi capacito, dev’essere l’antico che è in me

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  12. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Non è questione di essere antichi. Direi che è buonsènso.

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  13. Paola Pioletti Blog1 ha detto:

    Sì buon senso

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  14. Narsulante ha detto:

    Il nuovo medioevo in cui vogliono farci vivere

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  15. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Il Medioevo non fu un periodo buio. Non fu forse fra i più costruttivi, ed è suddiviso in almeno quattro periodi.
    A ogni modo, siamo di fronte a un pericolosissimo fenomeno di censura sistematica. Persino i cartoni animati, i classici Walt Disney, vengono riletti, stralciati, e riadattati, vale a dire spogliati della loro bellezza. Un giorno, non so quando, si renderanno forse conto del danno prodotto e tenteranno di correre ai ripari! Poco ma sicuro che non val assolutamente la pena leggere un libro censurato e riadattato dall’editore.

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