Kamala, sono di nuovo da te
(versione inedita di “Sono tornato dal Maestro”)
di Iannozzi Giuseppe
Ho succhiato il corpo del pane degli dèi
e mi sono poi fatto monaco per mille anni
prima d’accompagnarmi di nuovo qui,
in questa tua dimensione di erotismo
I giorni passavano lenti
in compagnia della tua assenza
Il Maestro m’invitava
a esser forte con grazia,
a imitare il colibrì;
la mia azione fu la scemenza
di dormire attaccato alla bottiglia
mentre gli alberi perdevano
fiori e foglie
Una borraccia gonfia
è presto diventata la pancia;
per questo mi sono svegliato
e ho preso a correre a piedi nudi
sulle brutture del mondo
sicuro che la morte
non mi avrebbe baciato
E così è stato
Sono tornato dal Maestro
per un nuovo consiglio
Mi ha squadrato ben bene,
mi ha poi regalato il suo sorriso
e mi ha chiamato figlio,
l’ho dunque invitato
a mangiare i calli dei miei piedi
Ho staccato teste mani e piedi
ad amici e nemici per non far torto
a nessuno di loro; e Buddha
ha gradito la mia perspicacia
Ho dato alle fiamme castelli
ricchi di ragnatele, fantasmi e paure
Ho raccolto i capelli delle amanti
interrogandomi a vuoto sui misteri
dei buchi neri e delle stelle
E ho dato fuoco ai componimenti
che fecero di me un vero buffone,
ed ora sono qui, pronto a ricevere
da te benedizione o condanna
da te che ti fai chiamare Kamala
Pingback: Kamala, sono di nuovo da te | Isabella Difronzo
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Buon 20022 anche a te, Violetta cara. ❤
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