“Donna di tutti”. Racconto bukowskiano di Iannozzi Giuseppe

Donna di tutti

di Iannozzi Giuseppe

buoi_al_carro

Tira di più un pelo di figa che un carro di buoi.

“Buongiorno.”
Il regista mi fa un cenno con il capo.
“Sono un negro”, gli faccio notare.
Lui non fa una piega. Non mi guarda nemmeno di sfuggita.
“Sono qui perché vorrei che lei facesse un film.”
Il regista continua a ignorarmi.
“Sono pronto a finanziare la pellicola.”
Finalmente si sveglia: “Quanto?”
“Dieci, quindici milioni di dollari. Non sono un problema i soldi per me, da tanto tanto tempo.”
Il regista si volta e mi guarda da capo a piedi.
“Lei è un nero”, osserva.
“E’ quello che le ho detto poc’anzi presentandomi.”
“Ha davvero tutti quei soldi?”
“Sì.”
Sul suo volto si apre un sorriso a trentadue denti.
“Che film?”
“Su di me.”
“E’ interessante la sua storia?”
“E’ la storia di come da povero che ero sono diventato ricco da fare schifo.”
E’ interessato. Glielo leggo negli occhi, seppur nascosti da un paio di occhiali da sole molto kitsch.
“Perché da fare schifo?”
“Perché non avevo altre possibilità per farmi notare. Sono un negro ricco, questo è il punto.”

“Lei parla di sé… dice d’essere un negro e non un nero. Cosa vuole esattamente da me?”
“Un film che parli del negro che sono.”
“D’accordo. Ma un film che piaccia ai bianchi o ai neri?”
“Che piaccia a tutti, punto e basta.”
“Si può fare.”
Nel giro d’una settimana la sceneggiatura viene buttata giù da un mezzo alcolizzato più di là che di qua. La leggo e la trovo subito magnifica.
Le riprese iniziano.
Il regista ha già dichiarato a mezzo mondo che sarà il suo lavoro migliore. La stampa gli ronza intorno. Vuole sapere, pettegolezzi perlopiù.

La mia storia per il grande schermo dura circa 2h e 30 minuti.
La sala è buia. Ci siamo solo io e K.

Esco dalla sala. K. rimane appiccicato alle mie chiappe.
Dentro di me sorrido e mi sento come mai sono stato: felice.
Non mi aspettavo una storia così perfetta.
“Allora?”
K. è impaziente.
Non lo tengo sulle spine, non ne ho motivo. “E’ fantastico”, sparo. “I soldi fanno l’arte.”
K. ride e tossisce, poi aggiunge: “I soldi e le puttane fanno l’uomo!”
Non ribatto.

Il film ottiene un successo senza precendenti. Pubblico e critica sono concordi, è un Capolavoro.
La tipa che interpreta la parte di mia moglie è un bel pezzo di figliola, una negra davvero figa che lo farebbe venir duro pure a un cieco. K. ha davvero buon gusto. Avrebbe potuto scegliere una attricetta qualsiasi, e invece s’è sbattuto tutte le pornoattrici disponibili sul mercato prima di affidare la parte a quella giusta. Ci ha messo l’anima in questo lavoro. Bianchi e negri non possono fare a meno d’ammirare la spregiudicata bellezza della pantera nera. Se la mangiano con gli occhi. E al cine, al buio, fingono di non riuscire a capire come un tocco di figa così possa far certe cose a letto con uno due tre uomini. Sulla stampa i critici dicono che mia moglie ha fatto la mia fortuna. Non hanno torto, però sbagliano definendo mia moglie una puttana di gran classe. Io lo so bene che sbagliano, perché lei è al di là, è molto molto di più d’una negra che se la fa con bianchi e negri insieme. In ogni caso è un particolare di quasi nessuna importanza. Prima o poi, con gli anni, ci arriveranno da soli a capire! Il film è già stato definito un classico che fa sembrare ridicolo Ultimo tango a Parigi.
La mia parte è stata affidata a un negro del cazzo pescato dalla strada. Perché? Perché prima anch’io ero una perfetta nullità. Non avessi avuto l’illuminazione di vendere l’anima a quella gran puttana che è poi diventata mia moglie, a quest’ora sarei ancora nel ghetto, o sotto due metri di terra.
Mia moglie continua a farsi le sue orge. Si fa sbattere dai migliori, da bianchi e negri, da tutti quelli che contano. A me non interessa con chi e quanti negri e bianchi va a letto. Sono ricco e rispettato più d’un bianco del cazzo e solo questo conta.

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Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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2 risposte a “Donna di tutti”. Racconto bukowskiano di Iannozzi Giuseppe

  1. furbylla ha detto:

    che amarezza..questo “racconto” ma purtroppo realistico.
    cinzia

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Lo messo come “bukowskiano” ma in realtà ha poco o niente di bukowskiano. Come ti sarai certamente resa conto tratta di ben altro: del Potere, della falsità che c’è nella realizzazione di sé attraverso lo schiavismo. E’ amaro, più che vero, e realistico.

    bacione

    beppe

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