Le mozzarelle blu della ditta Milchwerk Jäger. Federconsumatori e Coldiretti sul piede di guerra

Le mozzarelle blu della ditta Milchwerk Jäger
Federconsumatori e Coldiretti sul piede di guerra

a cura di Iannozzi Giuseppe

Ieri sulle mozzarelle blu sequestrate, circa 70.000, era stata subito aperta un’inchiesta. Oggi 20 giugno 2010 il procuratore della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello ha contattato d’urgenza il ministero della Salute chiedendo immediata collaborazione.

Guariniello ha chiesto al ministero di intervenire sul suo omologo in Germania affinché chieda all’autorità giudiziaria tedesca di concedere alla magistratura italiana di fare un sopralluogo nell’azienda dove sono state prodotte le mozzarelle contaminate (la ditta tedesca Milchwerk Jäger).

L’Aduc critica il sistema del controlli: “La scoperta delle mozzarelle blu è stata effettuata da una consumatrice e non dalle strutture sanitarie e di controllo italiane od europee, il che lascia qualche dubbio sulla capacità delle autorità pubbliche di prevenire fenomeni di adulterazione alimentare. Insomma, cosa mangiamo ogni giorno che non dovremmo?”. Le Federconsumatori per voce di Rosario
Trefiletti
chiede “norme, regole, verifiche, controlli e pene più stringenti in questo settore. Quello che chiediamo è che ogni prodotto alimentare abbia in etichetta l’informazione d’origine del prodotto fondamentale. Che vi sia una chiara e completa tracciabilità di tutto l’iter di produzione, che vi siano verifiche e controlli adeguati. E’ fondamentalmente che le sanzioni da comminare a chi produce e smercia prodotti adulterati o sofisticati non abbiano solo sanzioni amministrative, ma oltre al ritiro della licenza a produrre e a commercializzare, conoscano anche la galera”.
La Coldiretti: “Circa la metà della spesa degli italiani è anonima con l’acquisto di prodotti per i quali non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza e quindi con la possibilità concreta che vengano spacciati italiani prodotti importati a rischio frodi”. La Coldiretti sottolinea anche come l’importazione di mozzarella “blu” dalla Germania sia solo “la punta di un iceberg di traffici alle frontiere spesso fondati sulla mancanza di trasparenza che favoriscono anche le contraffazioni”.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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8 risposte a Le mozzarelle blu della ditta Milchwerk Jäger. Federconsumatori e Coldiretti sul piede di guerra

  1. vany ha detto:

    Alla fine è meglio comprare poco ma buono, non so perché ci siano tutti questi supermercati economici che vendono marche anonime e cibi contraffatti, quando i nostri coltivatori debbono buttare il latte .
    Mi rendo conto che non siamo un paese serio…siamo un branco di buffoni che accoriamo ad ogni offerta speciale.Lo sai che ora i supermercati vendono anche i viaggi?!? Ti pare serio?
    Dovremmo cominciare a riabituarci e fermarci nei negozietti sotto casa come facevano i nostri nonni e bisnonni, invece siamo succubi delle offerte speciali.
    Buona serata mio caro ! 😛

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Il problema serio e gravissimo è che ci hanno venduto 70.000 mozzarelle della Germania spacciate per italiane. Intanto il latte italiano non viene comperato, gli allevatori sono loro malgrado costretti a buttarlo o a venderlo sottocosto, l’Italia va in miseria, ma noi facciamo arrivare le mozzarelle tedesche, blu per giunta che non si sa che schifezza c’è dentro. Adesso vedrai che i soliti politicanti ci diranno che sì sono blu ma che non fanno male alla salute. Vedrai se non andrà a finire così. E poi ci ritroviamo con un tumore allo stomaco. 😦 E’ una vera porcheria. Non ci sono controlli, ma quand’anche ci fossero non servirebbero: abbiamo il nostro latte, perché cazzo comperiamo mozzarelle tedesche marchiate made in Italy che sono blu e che non si sa che porcheria sono? Questa è politica, la politica di quelli che si ingrassano alla faccia nostra mentre allevatori e cittadini muoiono e non ci si interroga manco più perché. Simili cose accadono nei paesi del terzo mondo purtroppo. Accadono anche da noi. Siamo parte del terzo mondo. Io vivo in una zona bella, ma sai quanti nuovi poveri si sono aggiunti negli ultimi due anni? Tutte le mattine c’è la fila di persone che rovista nei cassonetti in cerca di una banana, di una mela, di una coscia di pollo, insomma di qualche cosa che chi più fortunato ha gettato perché gli era avanzato. Non mi piace affatto la Lega Nord, ma invece di parlare di inni nazionali, facessero una cosa buona: proteggere il made in Italy e i nostri prodotti, tutelarli e diffonderli.

    beppe orsetto

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  3. maria serena ferri ha detto:

    qua si dice solo da chi sono state prodotte ma nn si nomina mai i supermercati discount dove venivano vendute..
    chi lo sa??
    grazie
    serena

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Si sa solamente che le mozzarelle erano distribuite presso i discount del Nord Italia, quindi da Aosta a Torino fino a Trento. Attenzione: si parla di discount e non di supermercati. Per discount si intende un negozio che vende prodotti perlopiù non italiani e a basso costo. Essendo interessato tutto il Nord Italia, eviterei di comperare “mozzarelle” e altri latticini o derivati nei discount. E in ogni caso eviterei come la peste tutti quei prodotti che provengono dalla ditta tedesca Milchwerk Jäger

    Al momento si sa solo che la causa della pigmentazione blu sarebbe causata da un batterio; così dicono i tecnici dell’istituto zooprofilattico che hanno analizzato i campioni prelevati dai carabinieri del Nas a Trento. Il reato ipotizzato è la violazione dell’articolo 5 della legge del 1962 sugli alimenti.

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  5. cinzia stregaccia ha detto:

    e la UE che fa??? oltre proibire la pesca legale di telline e pesciolini la cui distruzione è causata dalla pesca di frodo non dai pescatori onesti,permettere giri un cavolo di parmigiano che nulla ha di quello italiano? permettere una cioccolata schifosa??? che fa che fa???????? Se alcuni prodotti italiani sono ancora doc bisogna ringraziare cavolo come si chiama ora non mi viene insomma uno proprio della lega informati.
    ciao 🙂
    cinzia

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  6. arrabiato ha detto:

    questa e’ l’ennesima conferma che i nostri prodotti alimentari(dal latte alla frutta e alla carne) prodotti e coltivati nel nostro paese non vengono presi in considerazioni da nessuno ed in particolare dalla grossa distribuzione. la mozzarella la prendono dalla germania, ma quanto mai la germania ha il culto della mozzarella ce l’avra’ nei wurstel e crauti forse. la frutta dalla spagna o dalla francia(vedi le pesche ad es.) insipide e sotto misura, quanto noi in italia tra l’emilia romagna e la puglia abbiamo delle pesche che solo a vederle e sentirne il profumo le mangeresti con gli occhi. e che dire della carne la prendiamo dall’argentina!!!!!!! signori dobbiamo svegliarci questo e cio’ che dobbiamo fare. quando nei supermercati troviamo dei prodotti che non arrivano dalla nostra terra dobbiamo laciarla sui banchi in maniera tale da fargliela buttar via, cosi’ imparano a farci trovare sugli scaffali la merce della nostra terra. grazie dell’attenzione.

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  7. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Non è il primo caso di adulterazione.
    In questo momento storico l’adulterazione operata sugli alimenti è in graduale crescita e non accenna a diminuire; non è però che ieri, 20 anni or sono, si potesse stare tranquilli; nemmeno 40 anni fa o 60.
    E’ grave, anzi gravissimo che si introducano nel nostro paesi alimenti stranieri non controllati e che sono dannosi alla salute, a volte in maniera drastica se non ferale. Ma è non meno grave che tantissima nostra frutta venga buttata, perché diversamente non si può fare. Si buttano tonnellate di frutta, ettolitri di latte italiano, per favorire l’importazione: ecco così che sui nostri tavoli arriva la mozzarella tedesca, la torta della nonna (che però è cinese), e così via. Da una stima risulta che almeno il 50 % degli alimenti che sono oggi sulle tavole degli italiani sono prodotti a rischio, ovvero dannosi per la salute. Questo le aziende lo sanno. Lo sa il governo. Non importa però a loro che queste cose le danno da mangiare al popolo, tanto loro non sanno manco quanto costa un litro di latte; però ci rassicurano che loro mangiano yogurt scaduti da pochi giorni… per far fronte alla crisi. Sarà per questo che sono sempre più grassi?

    E’ un vero schifo.

    Nell’intanto abbiamo il secondo caso di intossicazione.

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  8. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Hai ragione. Io pretendo di avere sulla mia tavola prodotti italiani. Ma chi me lo assicura che sono italiani? Falsificare una etichetta è facile. E’ già accadute più volte. Occorre dunque che Federconsumatori, Coldiretti, che tutte le associazioni preposte a denunciare e a vigilare sui prodotti immessi sul mercato non facciano passare alimenti stranieri, per giunta nocivi. Non fossero nocivi… ma ci ammazzano facendoci mangiare porcherie. Questo è gravissimo.

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