testamento contro XIV
di iannozzi giuseppe aka king lear
Troppo a lungo giovani,
vièti brani di Crono
in balia di umani dèi
su tele e altari
Dalle altrui chiacchiere rabbuffati
sol godiamo per quei morti
sul campo di guerra lasciati
nudi e crudi
Valgon niente
le nostre piccole glorie,
ma non sia la lamentazione
il nostro pane cotidiano
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Informazioni su Iannozzi Giuseppe
Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali.
PUBBLICAZIONI;
Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017)
Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017)
Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016)
La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014)
La cattiva strada (Cicorivolta, 2014)
L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013)
Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
caspita non ho capito fammici pensare. non dire nulla eh!
cinzia
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Mannaggia, basta alzare un momento il livello poetico che subito non mi capite più niente. 😉
Un indizio:
http://it.wikipedia.org/wiki/Crono
beppaccio
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era l’unica cosa che sapevo ahah ora vado a cena magari mi si illumina il cervello.
bacione
cinzia
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Giuro che non scrivo più.
Basta, non scrivo più.
Così mi si butta giù.
Comincio a credere di essere un incapace come i miei migliori detrattori dicono da tempo.
Bacione, Strega 😀 Ma spero che il boccone ti vada storto, così sentirò bene la tua lamentazione sino a qui. AH AH AH
beppaccio
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gli eventi della storia si ripetono e noi continuiamo ad ascoltare chi ci inganna godendo di piccole vittorie invece di reagire per cambiar le cose.
se nn è così ammira il mio sforzo ahahah
buongiorno beppaccio
cinzia
p.s. son io che non sono all’altezza non tu ad essere incapace.
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Visto, non era poi difficile. Il significato della poesia l’hai individuato. Bastava che ti riempissi il pancino. ^__^
Noi ci accontentiamo di quel poco, che è comunque marcio, che la Storia ci ha lasciato, senza mai tentare di ottere il meglio dalla vita. Ci accontentiamo di sostituire i vecchi dèi con altri, illudendoci così che abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare. Ma le religioni, tutte, sono fumo negl’occhi, che distraggono la società affinché possa crescere e divenire una democrazia reale senza barriere di pregiudizi. Quanti morti in nome di questa e di quell’altro Dio? Milioni. E ogni volta godiamo dei morti, come se i morti lasciati sul campo non fossero essere umani. Ci lamentiamo e facciamo dei nostri lamenti, secolo dopo secolo, il pane che portiamo sulla tavola.
Bacione, Cinzietta
beppe
P.S.: Quelle che sto raccogliento sotto il titolo di Testamento contro sono poesie sul serio, non per scherzare, per cui non ti preoccupare: hanno bisogno di una profonda riflessione. Te l’ho detto anzitempo, mi rifaccio a Belli e a Villon.
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