Cenerentola non aspetta te

Cenerentola non aspetta te

Giuseppe Iannozzi

Foto di Andrey Zvyagintsev su Unsplash

Foto di Andrey Zvyagintsev su Unsplash

non so come faccia a tirare a campare. o si ammazza di seghe o non gli tira! ma a sentire lui parrebbe che ce l’abbia sempre duro. con le donne non ha mai combinato granché. Daryl non è bello e non è brutto. è insipido. passa inosservato. non ha mai baciato una fica e le femmine lo evitano perché, semplicemente, non si accorgono che esiste. Daryl è vergine. è questo il suo problema. una volta gli ho consigliato di pagare una e di sbattersela senza pensarci su, ma lui vuole essere amato. non ha capito che l’amore è finzione sociale, e quand’anche non fosse così, non ha possibilità alcuna che una femmina se lo prenda. non ha un lavoro e non ha mai fatto niente per trovare un impiego stabile. vive di sotterfugi, racimola il poco che gli basta per scolarsi birre su birre e poi si lamenta della pancia a pera.
a 30 anni non l’ha ancora fatto.
oggi mi sento più cattivo del solito e glielo chiedo: “come diavolo fai?”
lui finge di non capire e tira su con il naso.
ripeto la domanda, con crudezza: “ti ammazzi di seghe, è così?”
Daryl tenta di sferrarmi un pugno, ma lo blocco prima che possa toccarmi. è lento. la pancia gli pesa, forse più della verginità che non si è mai tolto.
“sei un segaiolo”, gli dico.
“e allora?”
è arrabbiato e non me ne frega una sega.
“qualche spicciolo ce l’hai… fatti una puttana e non ci pensare più.”
subito si fa rosso di rabbia.
“non capisco perché non vuoi farlo con una. lo sai che se continui così finirai in orizzontale senza aver mai scopato.”
“preferisco così.”
“non dire fesserie. tira fuori la grana e divertiti.”
“non voglio questo.”
“già! tu vuoi l’amore, la donna che ti ami e ti rispetti per tutta la vita.”
“e se anche fosse come dici tu?”
“levatela dalla testa ‘sta fantasia. sei insignificante e spiantato. nessuna fica con un po’ di cervello potrebbe mai amarti.”
“vaffanculo.”
“ci sono andato già parecchie volte, grazie a dio.”
“sei proprio uno stronzo.”
“almeno le seghe te le fai?”, rincaro la dose.
“una due tre… anche quattro al giorno, poi mangio”, ammette con non poco scazzo.
“già! immagino, butti giù quelle porcherie precotte che tieni in frigo.”
“vedi d’andare a fare in culo, porca puttana!!!”
la città non offre granché a uno come Daryl.
Daryl guarda allupato i culi delle femmine, ma che io sappia solo una volta gli è riuscito di palpare il sedere a una tipa mezzo sbronza.
“se non ti decidi e presto anche…”
“fatti i cazzi tuoi, bastardo.”
“se vuoi potrei mettere una buona parola per te con una…”
“non le voglio quelle dove ci hai inzuppato il tuo biscotto.”
“Daryl, tu sei fuori e di brutto anche.”
“me ne frego.”
“non è vero. ti sembra forse che in questa cazzo di città Cenerentola verrà a dartela?”
il mio amico tace. a dire il vero non è proprio un amico, è uno che nei momenti vuoti lo porto a spasso per fargli capire quanta fica c’è e cosa si sta perdendo.
“guarda quelle! pensi forse che delle tipe così te la smolleranno mai?”
“non mi fai male, quelle non te la danno manco a te.”
“questo lo dici tu”; e subito parto in quarta per dimostrargli che me le posso fare senza problemi. lascio Daryl da solo e accelero il passo, raggiungo le tre cavallone, chiedo se hanno d’accendere e attacco bottone.

quando riaggancio Daryl ha un muso lungo che fa spavento.
“stasera me le faccio, almeno due.”
Daryl smadonna, poi tace. rimane in silenzio per un lungo pezzo. alla fine spara: “non capisco, non capisco, sei più brutto della morte, e quelle ci stanno.”
“brutto, hai detto bene. non passo inosservato. la bruttezza è come la bellezza. hai presente Paganini?”
“tu non sei…”, ma non finisce la frase.
“già! non sono quello sgorbio di Paganini, ma le donne pensano che io sia un cazzo di poeta.” l’accompagno in birreria e lo lascio affogare nel suo cazzo di spleen. non posso obbligarlo a fare quello che non ha il coraggio di fare. ma, prima o poi, andrà fuori di testa e violenterà una povera disgraziata, e forse l’ammazzerà.

L’autore:

Giuseppe IannozziIannozzi Giuseppe: (Torino, 1972) è scrittore, giornalista, critico letterario e blogger. È autore dei romanzi Angeli caduti (Cicorivolta edizioni, 2012), L’ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta edizioni, 2013), La cattiva strada (Cicorivolta edizioni, 2014), La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2013). Nel 2016 ha curato e tradotto gli apocrifi bukowskiani Bukowski, racconta! (Edizioni Il Foglio, 2016); nel 2017 ha pubblicato la sua prima antologia poetica, Donne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen (Edizioni Il Foglio). Ha inoltre scritto introduzioni e critiche per diversi autori. Attualmente collabora con diverse testate online e non.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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