Roberto Bortone – Molto social troppo dark. Tra hate speech, propaganda, metaverso e intelligenza artificiale: i rischi del web oggi – Prefazione: Marco Impagliazzo – Fefè Editore

Roberto Bortone

MOLTO SOCIAL TROPPO DARK

tra hate speech, propaganda, metaverso
e intelligenza artificiale: i rischi del web oggi

prefazione di Marco Impagliazzo

Fefè Editore

MOLTO SOCIAL TROPPO DARK -ROBERTO BORTONE

Il pericolo corre in rete!

Giuseppe Iannozzi

Più o meno tutti, oggi ci incontriamo nel mondo dei social network. Sappiamo usarli? Stare in rete comporta dei rischi, ne siamo consapevoli? Siamo sicuri che quando scriviamo in rete lo facciamo nel mondo più conveniente ed economico possibile? La rete non è il paradiso e non è nemmeno il paradiso. È forse una sorta di limbo?

Vi presento il lavoro di Roberto Bortone, un saggio che analizza il linguaggio utilizzato in rete, ma anche tanti aspetti della intelligenza artificiale (che a detta di alcuni potrebbe soppiantare l’uomo). L’IA (o AI – artificial intelligence), or come ora, non ha una coscienza: un pregio o un difetto? E se l’AI riuscisse a formarsi una sua propria coscienza?
Il metaverso: tutti ne parlano, pochissimi sanno che cosa esso sia. Non è solo uno spazio virtuale dove le persone possono interagire, è qualcosa di più costruttivo e insidioso.

Oggi, gli hacker conducono vere e proprie guerre: attaccano siti a loro sgraditi, bloccano canali istituzionali, banche, giornali online, e non solo. E le truffe online, ahinoi, sono all’ordine del giorno, e questo fenomeno è destinato a crescere. Navigare non è un gioco. Stare in rete è un po’ come andare a 300 km/h in autostrada, soprattutto per i giovanissimi e per le persone anziane. È giusto che i soggetti fragili siano affiancati dai genitori o da un tutor quando accedono a internet?
Essere in rete significa essere liberi od è invece vero il contrario? Non possiamo escludere che siamo (consapevoli) prigionieri del mondo virtuale. Il tempo speso in rete si può considerare esperienza necessaria? Poco ma sicuro che, oggi come oggi, molti di noi spendono tantissime ore della loro vita – che è una e una soltanto – per perdersi nel web. Inoltre, la gente – chissà perché – crede che in rete ci sia più informazione che altrove: si leggono pochi libri, i giornali cartacei vengono letti sol più da qualche combattente (o resistente)… Nel web possiamo leggere una quantità infinita di fake news, che vengono condivise più e più volte condivise sui social, e anche quando viene acclarato che la notizia è falsa, questa non viene rimossa: l’utente medio usa dire “la lascio, non la rimuovo perché non si sa mai!”. Le fake news sono dannose e pericolose; in tutti questi anni i più non lo hanno ancora capito, purtroppo. Produrre fake news è una attività che minaccia seriamente la società: i produttori di notizie false ridicolizzano la serietà, e non di rado seminano il panico.

È questo che vogliamo? Vivere in un mondo virtuale e morire in e per esso?


Marco Impagliazzo – storico e presidente della Comunità di Sant’Egidio – scrive in prefazione: “In questa stagione di policrisi dobbiamo anche fare i conti con un mutamento profondo nella generazione e nella gestione dei processi informativi, in un inedito rapporto con il continente digitale che si è rivelato terra dai contorni sfuggenti, difficili da mappare, vasta e insidiosa, ardua da esplorare e da colonizzare”. Questo libro di Roberto Bortone “si concentra sulla pericolosa saldatura che si attua on-line tra la tecnologia e gli umori grezzi della gente, tra la libertà d’espressione e quel mix complesso che abita il guazzabuglio che è il cuore umano (Manzoni). Nell’epoca della disintermediazione – afferma Bortone – il modello delle piattaforme on-line ha sconvolto la rete così come essa era stata ideata dai suoi padri fondatori indirizzando il tutto verso un punto di non ritorno, fino a rendere possibile una nuova categoria concettuale, quella della post-verità”.
Attraversando i lati più dark del web, il volume si chiude offrendo soluzioni e risposte a chi non vuole rassegnarsi all’odio ed alla disinformazione.

Roberto Bortone vive e lavora a Roma. È Dottore di Ricerca in Pedagogia e Servizio Sociale. Presso l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) è impegnato nella tutela delle minoranze, in particolare di quella rom e sinta, e nel contrasto ai fenomeni discriminatori nei media e su Internet. Per UNAR è coordinatore di numerosi progetti europei focalizzati sul fenomeno dell’odio on-line. Ha contribuito all’adozione del Codice di Condotta europeo per il contrasto ai discorsi d’odio ed alla stesura della Raccomandazione CM/Rec(2022)16 sulla lotta contro l’hate speech, adottata dal Consiglio d’Europa nel 2022. È autore di numerosi articoli sul rapporto tra discriminazione, razzismo, discorso d’odio e trasformazione digitale. Sul legame tra fenomeni discriminatori e del processo di integrazione delle comunità rom ha pubblicato Un futuro da scrivere. Percorsi europei di scolarizzazione dei rom (Istisss Ed., 2013). Già docente di Sociologia delle Relazioni Etniche all’Università di Roma Tre.

Marco Impagliazzo, storico, docente, Presidente della Comunità di Sant’Egidio.

Molto social troppo dark. Tra hate speech, propaganda, metaverso e intelligenza artificiale: i rischi del web oggi Roberto Bortone – Prefazione: Marco Impagliazzo – Fefè Editore – Collana: Pagine vere – Anno edizione: 2023 – Pagine: 546 p., Brossura  – ISBN: 9788894947434 – Prezzo di copertina: 25,00 €

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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