150 anni di puttane. Povera Italia

150 anni di puttane
Povera Italia

di Iannozzi Giuseppe

Italia liberata, oh tu celeste Aida!
Liberata dal Duce, dalla sua morta luce
Italia liberata unita da nord a sud
ma sempre uguale
sotto il tacco del Vaticano,
di fascisti e comunisti

Centocinquanta anni e non aver capito niente
Sapere solamente che si muore a Sanremo
con una canzone in tasca e un colpo di pistola
Sapere solamente che la gente magna niente
accomodata seduta in salotto
coi culi delle veline in tivù che glielo tiran su
per un infarto e un paio di corna poi in osteria

Italia liberata dal buco della serratura
Una escort e un’altra, una minorenne fatta e già pronta l’altra
ma sol per chi ha le mani in pasta, e alle Poste tutti in fila indiana
in mezzo a trans e a santi un po’ così e così, sputati a Marrazzo
Sapere solamente che vincono sempre i coglioni coi miglioni

Italia liberata, ma se quel guerrier io fossi!
Liberata per le scuole di scrittura i giornalisti e i cafoni,
per i celti d’un’inventata Padania da Venezia ad Aosta
Liberata per il prurito di censori tronisti e gossippari

Italia condannata, tre colori bianco rosso e verdone
Italia che sogna Totò e Caruso,
Sophia Loren Moravia e Monicelli
Italia che trema d’emozione
per l’oro di Napoli e la Ciociara
E che però s’indigna ancor troppo poco
pel malcostume, sol nota degna di rilievo
fra politicanti e puttane e militanti misti

Pagliacci noi siam, Italia mia
C’è chi veste la giubba e la faccia s’infarina,
ma l’animo e il core ha di Nerone

Italia data alle fiamme da nord a sud
Italia inferno senz’ombra di pace
Italia ignorante senza il Boccaccio
e il sommo Dante, senza Ariosto e il Manzoni
Pompei che frana pietra dopo pietra
subito seppellita dal distacco ministeriale

Italia di neri corvi e becchini,
di tombaroli e critici sgarbati,
di guasconi di preti pedofili di pantofolai

Italia stuprata da centocinquanta anni di puttane
fuori dai loro cazzo di postriboli

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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7 risposte a 150 anni di puttane. Povera Italia

  1. vanessa ha detto:

    Cara Italia! dovunque il dolente Grido uscì del tuo lungo servaggio; Dove ancor dell’umano lignaggio Ogni speme deserta non è; Dove già libertade è fiorita, Dove ancor nel segreto matura, Dove ha lacrime un’alta sventura, Non c’è cor che non batta per te”.
    (Marzo 1821) A. Manzoni
    😉

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  2. vanessa ha detto:

    I tuoi confini, o Italia, son questi! ma sono tutto dì sormontati d’ogni parte dalla pertinace avarizia delle nazioni. Ove sono dunque i tuoi figli? Nulla ti manca se non la forza della concordia. Allora io spenderei gloriosamente la mia vita infelice per te: ma che può fare il solo mio braccio e la nuda mia voce? — Ov’è l’antico terrore della tua gloria? Miseri! noi andiamo ogni dì memorando la libertà e la gloria degli avi le quali quanto più splendono tanto più scoprono la nostra abbietta schiavitù. Mentre invochiamo quelle ombre magnanime, i nostri nemici calpestano i loro sepolcri”. Da “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di U.Foscolo
    😉

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  3. vanessa ha detto:

    La tua poesia passionaria e piena di umana rabbia espressione del tuo sentimento che purtroppo non rallegra.

    L’Italia,
    l’amor nostro,
    il nostro pensiero
    la nostra colonna
    l’ancora della nostra vita,
    ogni sua regione
    è un centro
    favoloso
    non dubitare un solo
    momento che non t’ami
    mia Patria
    sarò sempre a te fedele
    e se questo sentimento
    dovesse mai cessare
    la mia esistenza non
    avrebbe più fondamento
    ed io non sarei più
    quel che sono adesso
    e non avrei neppur
    la forza di aprire
    gli occhi alla luce
    del sol.

    Buonanotte!! ♥ vany

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:


    ♥ ♥ ♥

    orsetto di VaNY

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  5. vanessa ha detto:

    ♥ vany

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  6. vanessa ha detto:

    Assistiamo inebetiti e oramai imbelli alla versione in differita della nostra storia e vita, basta leggere i titoli dei giornali per avere il sintomo del degrado e della confusione che la nostra società sta vivendo.
    Si dice che quando si è toccato il fondo non rimane che risalire! Speriamo, perché non c’è niente da ridere ma, farlo lo stesso significa essere ottimisti e costruttivi. Decidere, invece, che siccome non c’è niente da ridere è ora di prendere le cose seriamente vuol dire essere pessimisti, distruttivi.
    E tu non essere sempre distruttivooooo.


    Dolci sogni panino di burro.
    ♥ vany

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  7. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Mah! Dici che dobbiamo essere ottimisti?

    Non sono distruttivooo… Sono realista che è cosa diversa.

    ♥ A mio modo cerco di spengere gli incendi.

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