Luis Sepúlveda: “Il volto umano non mente mai”. Il grande scrittore cileno attraverso le sue parole

Luis Sepúlveda: “Il volto umano non mente mai”

Il grande scrittore cileno attraverso le sue parole

Luis Sepulveda

– La memoria è la pietra angolare che sostiene tutta la mia architettura di uomo e scrittore. La nostalgia non so cosa sia, però a volte la sento, e mi piace provarla, per ciò che è stato e per i propositi che hanno avuto la possibilità di diventare realtà.

– Il volto umano non mente mai: è l’unica cartina che segna tutti i territori in cui abbiamo vissuto.

– La libertà è uno stato di grazia e si è liberi solo mentre si lotta per conquistarla.

– La felicità è un diritto umano. Allo stesso modo in cui ho combattuto, più che per l’idea di libertà, per non dimenticare che sono un uomo libero: quando difendo il diritto alla felicità, lo faccio per non dimenticare che io sono stato e sono immensamente felice.

– Quando una nazione ricca installa una discarica di rifiuti chimici o nucleari in un paese povero sta saccheggiando il futuro di quell’agglomerato umano, perché se i rifiuti sono, come dicono, “inoffensivi”, per quale ragione non hanno installato la discarica sul proprio territorio,

– Non mi considero una persona straordinaria […]. Io, come molti altri compagni, ho fatto quanto dovevo fare nel momento giusto. Essere un rivoluzionario latinoamericano negli anni ’60 e ’70 era un’attitudine etica e si praticava in base a quella etica.

– Scrivo perché amo la mia lingua e in lei riconosco la mia unica patria. E poi si scrive per gli altri. Si scrive, come diceva il mio amico Osvaldo Soriano, per abitare nel cuore della gente migliore.

– Le mie storie sono scritte da un uomo che sogna un mondo migliore, più giusto, più pulito e generoso. Le mie storie sono scritte da un cileno che sogna di veder realizzato in questo paese il sogno più bello, quello di sederci tutti con fiducia alla stessa tavola, senza la vergogna di sapere che gli assassini di coloro di cui sentiamo la mancanza non ricevono il giusto castigo.

– Il cacciatore deve essere sempre un po’ affamato, perché la fame rende più acuti i sensi.

– Per quanto cercasse di far rivivere il suo progetto di odio, continuava a sentirsi bene in quel mondo, finché pian piano dimenticò, sedotto da quei luoghi senza confini né padroni.

– Nessuno riesce a legare un tuono, e nessuno riesce ad appropriarsi dei cieli dell’altro nel momento dell’abbandono.

– Fermati, come il cavallo che intuisce l’abisso negli zoccoli, sii saggio, fermati.

– Le mani sono l’unica parte del corpo che non mente. Calore, sudore, tremito e forza. È quello il linguaggio delle mani.

– Gli amici si danno man forte, si insegnano tante cose, condividono i successi e gli errori.

– I veri amici condividono anche le piccole cose che allietano la vita.

– I veri amici condividono i sogni e le speranze.

– È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile.

– Un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla.

– Strane bestie i libri. Questo ha deciso la sua forma definitiva quattro anni fa: volavamo sopra lo Stretto di Magellano a bordo di un fragile aeroplanino che sobbalzava alla mercé del vento, il pilota malediceva le nuvole perché gli impedivano di vedere dove diavolo era la pista di atterraggio, i punti cardinali sembravano ormai un riferimento assurdo, quando il mio socio ha detto che là in basso c’erano storie e fotografie che ancora ci mancavano.

– Si esilia chi non ha conosciuto che un lato della medaglia e porta i suoi errori più in là di dove li ha appresi, ma chi ha attraversato tutto il tunnel scoprendo che entrambi gli estremi sono bui rimane prigioniero, appiccicato come una mosca alla striscia coperta di miele.

– L’America Latina confina a nord con l’odio, e non ha altri punti cardinali.

– In un angolo del campo di concentramento, a un passo da dove si innalzavano gli infami forni crematori, nella ruvida superficie di una pietra, qualcuno, chi?, aveva inciso con l’aiuto di un coltello forse, o di un chiodo, la più drammatica delle proteste: «Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia».

Luis Sepúlveda:Luis Sepúlveda (Ovalle, 4 ottobre 1949 – Oviedo, 16 aprile 2020) è stato uno scrittore cileno, militante di Unità popolare. Luis Sepúlveda fu costretto a lasciare il paese in seguito al colpo di stato che mise fine al governo di Allende. Il suo impegno di militante ecologista lo ha spinto a partecipare a diverse missioni dell’organizzazione ambientalista «Greenpeace». Ha  esordito nella narrativa con la raccolta di racconti Cronache di Pietro Nessuno (1969), cui sono seguiti Le paure, le vite, le morti e altre allucinazioni (1986) e Taccuino di viaggi (1987). Si è imposto definitivamente con il romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989), cui hanno fatto seguito Il mondo alla fine del mondo (1989), Un nome da torero (1994), storia di spionaggio ambientata fra la Patagonia e la Germania, La frontiera scomparsa (1994), l’originale libro di viaggi Patagonia Express (1995) e la favola-parabola Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (1996).
Il piacere di narrare e l’impegno politico e ambientalista s’intrecciano nelle opere successive: Incontro d’amore in un paese in guerra (1997), Diario di un killer sentimentale (1998), Cronache dal cono sud (2006), che dall’opposizione di principio a qualunque guerra estrae una riflessione amara e lucida sui primi anni del millennio e il libro di racconti La lampada di Aladino (2008).
Tra gli ultimi romanzi ricordiamo: Ritratto di gruppo con assenza (2010), Ultime notizie dal sud (2011), Tutti i racconti (2012), Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico (2012), Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza (2013) e L’avventurosa storia dell’uzbeko muto (2015), Storia di un cane e del bambino a cui insegnò la fedeltà (2015), La fine della storia (2016), Storie ribelli (2017).

Nel febbraio 2020 Sepúlveda viene contagiato dal SARS-CoV-2. Avverte i primi sintomi di COVID-19 il 25 febbraio e due giorni dopo viene ricoverato al Hospital Universitario Central de Asturias di Oviedo, dove muore il 16 aprile seguente.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
Questa voce è stata pubblicata in aforismi, arte e cultura, attualità, cronaca, cultura, letteratura, news, NOTIZIE, notizie dal mondo, scrittori e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.