Lucio Dalla

Lucio Dalla

(Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012)

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Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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8 risposte a Lucio Dalla

  1. is@bell@ ha detto:

    Siamo alle solite. Per chi, come me, “lavora” nella, e con, la musica da tutta una vita, e’ un po’ come perdere un pezzo essenziale per la nostra sopravvivenza. E’ difficile da spiegare…

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  2. vanessa ha detto:

    Purtroppo ogni giorno qualcuno o qualcosa, ci ricordano che siamo in prestito in questo mondo .
    Ciao Lucio, sei stato un grande…peccato che sei partito così presto, e che non ti sia stato riconosciuto la tua bravura con tanti premi ; mi apparivi triste a volte… ma forse era soltanto il tuo modo di essere speciale,ora sono sicura che camminerai nella luce del paradiso.
    ♥ vany

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  3. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Se n’è andato uno dei più grandi cantautori-poeti del nostro secolo. E con lui se n’è andata via un pezzo bello grosso della mia giovinezza. Non hai neanche idea quante sue canzoni si sposano ai miei ricordi.

    Non me lo aspettavo proprio.
    Troppo giovane ancora, troppo davvero. E come sempre non capisco perche’ gli uomini buoni sono i primi ad andarsene.

    Se c’è un Paradiso allora Lucio è già lì.

    Scusa, ma sono triste.

    beppe

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Isabella cara, abbiamo perso uno dei più grandi cantautori-poeti del secolo.
    Non me ne faccio una ragione. 68 anni sono pochi, troppo pochi. Aveva ancora tanto da dare. L’ho visto all’Ariston e oggi già non c’è più. E’ stato un fulmine a ciel sereno, l’ultima cosa che mi aspettavo.

    Credo di capirti. Artisti come Lucio Dalla sono anche degli amici, e non importa che non hai mai avuto l’onore di conoscere vis-à-vis. Artisti come Lucio appartengono alla nostra Storia… si, è difficile da spiegare, forse impossibile…

    beppe

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  5. cinza stregaccia ha detto:

    E’ strano come rimani basita difronte a cose così..eppure ogni giorno muore qualcuno nello stesso modo ma personaggi così fanno parte della nostra vita..dei nostri ricordi belli o brutti..
    ciao Beppe
    cinzia

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  6. cinzia stregaccia ha detto:

    uff scusa..
    cinzia

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  7. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Dovrei scrivere qualche cosa, ma in tanti hanno già scritto e meglio di quanto sia in grado di far io. Non ho voglio di raccontare Lucio indicando date e accadimenti. Vorrei ricordarlo in modo diverso. Ed allora sto pensando… a un ricordo.

    Molti muoiono così.
    Ma l’artista io penso muore sempre da solo, in una camera d’albergo. Milioni di fan, e poi nel momento che si avrebbe bisogno di qualcuno non c’è nessuno, proprio nessuno. Si è soli. La storia è purtroppo ricca di artisti che sono morti in solitudine.

    beppe

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  8. Ninni Raimondi ha detto:

    Cos’altro aggiungere quando la tristezza, vestita di dolore, ti colpisce il cuore? Un fulmine a ciel sereno, Beppe. Un qualcosa che non ti aspettavi e non ti saresti mai aspettato.
    Sì, l’immortalità appartiene a questo mondo: ai grandi poeti che hanno colorato la nostra vita rendendola più vivibile e alla musica, generata, non intrusiva né offnsiva, ma dolce e penetrante fin dentro le ossa.
    Fuori dagli schemi, sia i nostri, sia i “suoi”, che ha saputo coniugare “l’atto con la parola” e “l’emozione con l’onestà”.

    “Chi” vuol trovare le solite “pecche” (e sono, sempre, i soliti noti) ha il vuoto attorno e l’aridità che nessuno potrà mai umettare.
    Se non c’é riuscito Lucio, il nostro Lucio, nessuno potrà mai salvarli dal “nulla”.
    Quel nulla cosmico di cui si sono imbevuti un po’ tutti, anche i detrattori istituzionali.

    Mi rimane, ci rimane, quel vuoto “impensabile” e l’assenza della sua “arcinota” frase, dopo un concerto dove, magari, dopo essersi espresso al clarinetto, sorridendo, chiedeva al pubblico: ” Son bravo, eh?” …

    Mancherà!

    Ninni

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