Tyson
di Giuseppe Iannozzi
in memoriam
Mi hai trovato, mi hai trovato
Spettinato e privo di difese
il corpo mio scomposto
stava sotto
l’insano sguardo del cielo
Sotto i bigi giorni di novembre
giacevo io
morto
con in gola incastrato l’ultimo miagolio
– spavento infinito
Mi hai cercato
Sotto l’assedio della tristezza
mi hai chiamato
Lungamente mi hai chiamato
Entrato per ultimo nella vita tua
solo cercavo d’essere il primo
il più valoroso
il più amato
Sempre mi regalavano buffetti e coccole
le mani tue snelle
E dalla bocca mia quasi mai un miao
Sulle tue gambe trovavo casa io
ma mai troppo a lungo resistevo
ché mi suggeriva l’istinto di scappare
di tornare fuori
in cerca d’una piccola preda
da regalare a te
Mi hai trovato
Alla fine mi hai trovato
freddo e straziato
là dove amavo correre veloce
in cerca d’una piccola preda
da regalare agli occhi tuoi chiari
Alla fine mi hai trovato
Mi hanno raccolto le tue mani
e senza perder tempo
dignità mi hai restituito
ricomponendo le spoglie mie
Mi hai trovato, mi hai trovato
In un bianco sudario
mi hai avvolto, hai poi pianto
Mi hai trovato, mi hai trovato
Sono stato amato, sono amato
Sono il primo, adesso
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Bellissima!
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Ho lasciato che fosse Tyson a parlare. Credo di essere riuscito a interpretare sentimenti dei protagonisti coinvolt. È un omaggio per ricordare.
Grazie, Nadia.
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