Roberta Castoldi e “La formula dell’orizzonte”: “La poesia seppellirà il mondo!” – intervista all’Artista

La formula dell’orizzonte

Roberta Castoldi

“La poesia seppellirà il mondo!”

di Giuseppe Iannozzi

Roberta Castoldi è poetessa e musicista che non ha bisogno di tante presentazioni! È la sorella di Morgan, e per lei scrivere poesia è dare un senso alla vita, è una necessità. Nel 2007 è uscito Il bianco e la conversazione (Marietti Editore) a cura di Davide Rondoni. Dopo un silenzio durato circa quindici anni, l’Artista torna sulla scena editoriale con una nuova silloge poetica, “La formula dell’orizzonte” (Anima Mundi Edizioni). Nel corso degli anni, le poesie di Roberta Castoldi sono state ospitate su importanti antologie e riviste di settore: I poeti di vent’anni (antologia, La Stampa, 2000) curata da Mario Santagostini e Maurizio Cucchi, Panta Editoria (2001) curata da Elisabetta Sgarbi e Laura Lepri, ClanDestino (2001) diretta da Davide Rondoni, Quadernetto (2002) di Simone Martinello, Poesia, Intersezioni (2003, Il Mulino) diretta da Ezio Raimondi, etc.

“La formula dell’orizzonte” di Roberta Castoldi è una silloge ricca di profonda ispirazione, un lavoro pienamente maturo che disegna le tante sollecitazioni che dall’orizzonte arrivano allo spirito, alla mente e al corpo.

Roberta Castoldi

1. Roberta Castoldi, “La formula dell’orizzonte” (Anima Mundi Edizioni) segna il tuo ritorno alla poesia dopo circa quindici anni. Quale urgenza interiore ti ha spinta ad abbracciare Apollo?

Non ho mai smesso di scrivere. Dopo 15 anni una nuova pubblicazione, ma la scrittura è sempre presente nella mia vita. A volte meno, perché il quotidiano mi schiaccia e non trovo nulla che valga la pena di conservare, a volte invece il mio stato d’animo, le circostanze e la combinazione di questi mi invitano con insistenza a dire. E io sono felice di farlo. Scrivo se ho acutezza d’animo, disponibilità a guardare le cose, quelle belle, quelle non belle. E l’acutezza d’animo in me si presenta quando vivo intensamente.

Roberta Castoldi - La formula dell'orizzonte - Anima Mundi Edizioni

2. Qual è la caratteristica precipua delle poesie raccolte in “La formula dell’orizzonte”?

Apertura, senso di perdita ma anche concentrazione. Un’apertura che diviene sempre più intima.

3. Se ho ben compreso, l’orizzonte è per te un limite mobile, ma bisogna avere un grande spirito di osservazione e occhi molto buoni, e la consapevolezza che, prima o poi, incontreremo un orizzonte che non potremo sondare.

Non possiamo mai sondare l’orizzonte. Si sposta con noi, non è mai raggiungibile. Ma ci orienta, ci dà un fine, che non è mai chiusura. È una presenza talmente lontana da essere quasi percepita come assente. Nella mia vita convivo con tante assenze.

4. I tuoi versi si avvalgono di una punteggiatura essenziale. Siamo di fronte a una scelta stilistica ben precisa che è forse legata a…

La punteggiatura, così come il verso, rispondono a qualcosa di molto deciso, che è il ritmo dei concetti, delle frasi, delle parole. Questi hanno una pulsazione loro propria. Nessun segno in poesia è arbitrario, pena l’inesattezza, oppure l’allontanamento da quanto deve essere espresso.

Roberta Castoldi

5. Hai iniziato molto presto a poetare. La tua prima silloge “La scomparsa” (LietoColle, 1999), prefazione di Franco Loi e illustrazioni di Dominique Degli Esposti, fu molto bene accolta. Nel corso degli anni, molti tuoi scritti sono apparsi su importanti riviste di settore (Panta Editoria, ClanDestino, Quadernetto, Intersezioni…).
Roberta Castoldi, quali sono stati i poeti che hai maggiormente amato? Che cosa ti hanno dato, che cosa hai imparato da loro?

Ho amato tanto i poeti greci, Omero, Esiodo, i lirici. Tradurli mi conduce a gioire della loro precisione, della vividezza delle immagini pulsanti. Amo anche tanto i latino: Virgilio, Ovidio, Catullo. Amo Dante, Petrarca, Shakespeare, Baudelaire, Dickinson, Whitman, Rilke …e centinaia di altri. I poeti italiani come Cristina Campo, Amelia Rosselli, Antonia Pozzi…. E su tutti Franco Loi. Amico, maestro. Cosa mi hanno dato e cosa mi danno? Potere, forza, intelligenza, amore. Ma leggo molto anche i filosofi e credo che la loro scrittura raggiunga altezze e abissi così come lo fa la poesia.

6. Roberta Castoldi, tu sei anche una musicista, una violoncellista di gran talento. La musica è in qualche modo legata al tuo sentire, al tuo modo di creare immagini poetiche? Sì, la musica è sempre presente nella mia vita, in quello che scrivo. L’ascolto della musica funziona per me come apertura verso il mio stesso mondo. La musica ha il potere di condurmi verso me stessa, e tanto più sono vicina a me stessa, quanto più sono capace di vedere il mondo, gli altri, le cose.

7. Nel corso degli anni è cambiato il tuo modo di poetare? In che modo?

Forse. Sento la mia scrittura più malleabile.

Roberta Castoldi - La formula dell'orizzonte - Anima Mundi Edizioni

8. La poesia nasce dalla spontaneità o da una profonda meditazione?

Nasce da una profonda meditazione che porta con sé fresca spontaneità. La spontaneità è un risultato. Non è il punto di partenza. Riuscire ad essere spontanei significa avere tolto di mezzo tutto ciò che è costruito, incrostato, sopra a noi stessi e alle cose. 9. Quanto tempo ti hanno preso le poesie che sono in “La formula dell’orizzonte”? Diversi anni. Scrivo, riscrivo. Dimentico, ritrovo.

10. La poesia salverà il mondo o lo seppellirà?

Lo seppellirà, perché sarà l’unica presente al suo funerale! Ne officerà le esequie, piangerà per lui, ma sopravviverà e sarà capace di sognare un mondo nuovo.

Limite definito e vaghezza infinitesimale
presenza indissolubilmente legata alla mia
percezione e lontananza più remota
promessa di un arrivo e irraggiungibilità
consolazione e esercizio di assenza
limite del presente e slancio aperto al futuro.

Roberta Castoldi

Roberta Castoldi – Sito ufficiale

www.robertacastoldi.it

Roberta Castoldi (1971) è poetessa e musicista. Si occupa di progetti in ambito culturale e scolastico. La scomparsa è il suo primo libro di versi, pubblicato nel 1999 con una prefazione di Franco Loi. Nel 2007 è uscito Il bianco e la conversazione a cura di Davide Rondoni (Marietti Editore). Sue poesie sono apparse nelle antologie I poeti di vent’anni a cura di Mario Santagostini e Maurizio Cucchi (La Stampa, 2000), Melodie della terra. Novecento e natura, a cura di Plinio Perilli (Crocetti, 1998) e nelle riviste PoesiaIntersezioni (Il Mulino) e PantaEditoria a cura di Elisabetta Sgarbi e Laura Lepri. Ha curato per Einaudi Il libro di Morgan (2015) e tradotto saggi di filosofi francesi contemporanei come Baldine Saint-Girons e Jean-Jacques Wunenburger. Collabora con la rivista online Alberoni Magazine e con il mensile LEI Style, per cui cura la rubrica Corpo di Bacco: l’arte dell’incantamento. Come violoncellista ha lavorato con molti artisti italiani e stranieri tra cui Afterhours, Bluvertigo, David Byrne, John Parish, Cesare Basile, Soledonna, Cristina Donà.

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La formula dell’orizzonte – Roberta Castoldi

La formula dell’orizzonteRoberta CastoldiAnima Mundi Edizioni – Collana: Cantus firmus (diretta da Franca Mancinelli e Rossana Abis) – Prima edizione: luglio 2022 – ISBN: 9791280837042 – Pagine 136 – Prezzo di copertina: 13 €

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Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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