Sotto processo per amore superfluo

Sotto processo per amore superfluo

Iannozzi Giuseppe

blonde

Edizione della Sera

Mi hai letto polemico sull’Edizione della Sera. Tutti quegli uomini là fuori chiedevano pane lanciando pietre contro le finestre. Sotto processo spiegavo che non sono mai stato il Poeta. Non intendevano credermi. L’accusa era stata formulata in maniera precisa e l’accusa valeva più di Dio e della millenaria luce delle stelle. Allora ho loro confessato d’esser al di sotto di un artista di merda, ma questa mia libera confessione ha solo sortito l’effetto di farli imbestialire di più. Una pioggia di schegge taglienti feriva la mia anima messa a sedere. Ogni volta che una pietra mandava in frantumi una finestra un’ombra mi urlava contro che era mia la colpa. L’accusa era stata formulata in maniera così infamante che non c’era davvero modo di dimostrare il contrario. Ho continuato a confessare di non essere il Poeta, di essere al di sotto di un artista di merda, e quelli ci sono andati giù ancor più pesante. Hanno appuntato ogni mia parola su un grande taccuino. Per questo non guardo più i documentari. Per questo non guardo più i film dei comici in tivù e sull’Edizione della Sera ti appaio polemico..

Un uomo e una donna

Facciamo una follia
che mandi il piccolo mondo
che conosciamo
a gambe all’aria
Facciamolo
prima che un disgraziato
ci pugnali alle spalle,
baciamoci adesso
nudi e disarmati
forti delle debolezze
e delle poche certezze
che ci han resi
così come oggi siamo

Facciamo una follia
I castelli che Loro han tirato su
non hanno retto i secoli:
in mezzo a mille pietre fesse,
in mezzo a pochi morti ciuffi d’erba
neanche l’ombra d’un fantasma

Tornato dalle Crociate
ho compreso Dio e l’Illusione che è,
così adesso credo sia giunto il momento
Facciamo una follia
anche se sappiamo poco o nulla di noi

Ho perso la spada,
e non la rimpiango
Ho perso la fede,
e non la rimpiango
Piango chi la sfortuna
ha voluto freddo
sul campo di battaglia,
con gli occhi rivolti
alla vuotezza del cielo

Facciamola questa follia
Andiamo a vivere insieme
prima che l’alba malata
forte del suo innaturale rossore
ci spinga a darci a lei

Sappiamo poco di noi,
ma baciamoci
Siamo in due,
un uomo e una donna,
non è forse abbastanza?

Fra le gambe legami

Abbracciami, abbracciami,
e poi fra le gambe legami bene

Non ha senso,
non ha senso ostinarsi
a cadere nel silenzio
Entrambi abbiamo delle colpe,
mai ho però dimenticato il dì
che dalla tua bocca
il primo bacio si dipartì,
e come Dio comanda
presto giù pioggia di carezze
e di altri non riferibili ardori

Quando già lontano il mattino,
in una nuvola di capelli
con passione svegliami:
e fino allo sfinimento tormentami

I sogni che hai, i sogni che fai,
nel sonno uguali ai miei falli;
e svegliami, veloce svegliami
Fra le gambe legami,
fra il cielo e l’infinito
della tua anima legami bene

Ancora aspetti Primavera

E domani sarà festa
Caduta nel vento
la tua bella Viola,
chissà perché
questo matrimonio
di vento e di niente

Ancora aspetti Primavera
che la cenere spazzi via
dai tuoi seni in fiore
desiderosi di sole,
d’un tocco di magia,
d’una mano senza nome
che piano ti sfiori

Sempre in verginità
ti chiedi quale la verità,
il perché di sì tanto male;
era ieri e oggi uguale
come se la sabbia
dalla clessidra
non sia mai caduta
su una spiaggia
un poco più pulita

Quando hai perso la fede e l’amore

Quando la paura morde la coda ai cani
e non sai dove andare e perché,
c’è solo una cosa che tu possa fare,
aspettare che un angelo si ricordi di te

Quando non hai più motivi per specchiarti
e ogni giorno è uguale a quello precedente,
c’è solo una cosa che tu possa fare,
aspettare che un angelo ti salvi o ti condanni

Quando non hai più domande e risposte
Quando la luna affoga in fondo al mare
Quando la notte fa male
e la tua anima è fredda di dolore,
non ti resta che pregare
Quando hai perso la fede e l’amore
e ogni altra cosa che ti faceva felice,
anche se non ci credi non ti resta che pregare

Non ti resta che questo
anche se non ci credi
Anche se non ci credi…

Anche se non ci credi ti sveglierai
e lei ti dirà d’esser venuta per te
Con dolcezza ti inviterà a scegliere
la carta dal mazzo, vivere o morire

Quando il tempo ti ha pugnalato alle spalle
Quando il danno è la sola moneta che hai
Quando la donna che hai amato è lontana
e non ne vuol più che sapere d’un buffone,
non ti resta che aspettare e pregare
che un angelo, in un modo o nell’altro,
ponga fine a tutto questo

Quando temi per la tua vita
ma non t’importa più come e quando,
un angelo arriverà a donarti un bacio
e non avrai più paura del destino
Non avrai più paura d’andare avanti,
non avrai più paura della fine
perché avrai tutto il tempo che ti serve
per fermarti per sempre senza paura

Fresca rosa

Fresca rosa,
chissà chi sei,
se sei mia
o d’una pioggia
in primavera
che mai stanca
i tuoi petali
sfiora

I tuoi passi

Quando mi dirai “Hai dimenticato
la data, la più importante”,
ti risponderò ch’ero preso
in qualcosa più grande di me

In molti ci hanno provato
a stare al passo della tua bellezza,
e hanno ammesso la sconfitta
a testa bassa; così quando mi dirai
di far le valigie,
ti guarderò negli occhi piangenti
dicendoti “Ho perso me stesso
per ritrovarmi nei tuoi passi,
ed ho capito”

Fra me e un’altra te (Dorian Gray)

Nel ritratto imprigionato
ancor nei colori vago,
vago dalla cornice alla realtà
cercando quell’amor disperso,
imprevisto e tosto condannato
a rapida morte

Dir se son uomo o coniglio
non porta agile consiglio;
più gli affanni si fan forti
e più il vizio si diffonde,
bramando di cavalcar nove onde
fra il perimetro e l’infinito

In questa buia soffitta
non si stempera il ricordo
dell’ultimo libero tramonto,
per pochi gelidi istanti
nell’alma accolto;
eppur tu sai che creato fui
per la libertà mia,
perché non fosse vecchiaia
il bastone del genio in poesia

Col pugnale in mano
lo squarcio sul volto
mi disegni; così facile credi!
Ma Innocenza decifra
quel che ho fatto
e quel che invece no,
ché mia natura niuno può
comprenderla appieno,
non te comunque
che come me
non sei al di là del bene
e del male

Sai tu forse, cara Sybil,
dire quale la profondità
che fa d’un uomo un uomo
e d’un coniglio un infame?
Il consiglio fuoricampo segui!
Non gettar sulle luci in teatro
l’ombra immatura che Dorian
nell’amore falso e ingannatore
Non è forse detto sentimento
– tante volte cantato,
modulato
secondo convenienza
d’un effimero momento –
la bontà più traditrice
che all’alba dei tempi
un Dio crudele e noioso gettò
in pasto all’umanità vorace?

Fra il perimetro e l’infinito
luce che morde baci e fiori;
dell’ultimo tramonto memore,
ricucendo colla mia sola forza
lo strappo sulla tela verace,
io Dorian Gray fuggo incontro
a quell’alba nuova che il fato,
cara Sybil, t’ha negato e non io,
sempre cercando un’altra te
da sacrificare

L’aquila sull’agnello

Cade l’aquila
sull’agnello

da ben prima
della Parola
detta
e non detta

con o senza
affilate o smaltate
unghie

Rappresentazione

Credono
che il nome
dimostri
il volto
al volto altrui

dimenticando
che il mondo
materiale
rappresentazione

Il Settimo giorno

Il Settimo giorno
l’epitaffio scrisse
sul Creato

… immobile rimase
a guatare le genti
e il grano falciato

Se amo

Se amo
domani no

Vedrai
spire di fumo
dipartirsi
dalla mie nari

Stanco

Stanco, così stanco
Tale e quale a un verso libero
in lungo e in largo ho cercato
un grano di femminile tenerezza,
e alla fine affondato sono
nelle sabbie mobili
d’un anonimo deserto arrazzato

Regina di Gerusalemme

La luna, la luna
quanto il mio sorriso alta,
stanotte: non è forse così,
non è forse così, mia Regina?

Hai di nuovo sognato
il Drago, il Crociato
e Gerusalemme in fiamme;
e il mondo d’attorno gira,
gira e gira in una vertigine
di persa verginità

La luna,
così alta, così alta
non l’avevi vista mai
Il sorriso che scorgi
l’anima in petto
ti spaventa,
non è forse così?
Il sepolcro vuoto
e la luna sì strana;
il mio sorriso
ancor t’imbarazza
la bellezza
fra le gambe nascosta,
mia Regina

Postilla superflua

Meglio amare e non essere amato che vivere senza amare e nel buio di sé vivere come morti a cui crescono le unghie solamente. Saggezza e stupidità mano nella mano vanno e lungo la strada della vita si accompagnano per essere vere almeno un po’. E poi si volta pagina, ché una vita in/di solitudine è la peggio condanna che possa esserci per un uomo, per una donna.


Tutte le “poesie bonus” per DONNE E PAROLE (Sulle orme di Leonard Cohen) di Iannozzi Giuseppe, Il Foglio letterario (direttore editoriale Gordiano Lupi) qui:

https://iannozzigiuseppe.wordpress.com/category/donne-e-parole-sulle-orme-di-leonard-cohen/

Qui la scheda editoriale per acquistare il libro dall’editore:

http://www.ilfoglioletterario.it/Catalogo_Poesia_Donne_e_parole.htm

Donne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen - Iannozzi Giuseppe - Il Foglio letterarioDonne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen - Iannozzi Giuseppe - Il Foglio letterario
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Su Facebook la pagina ufficiale del libro Donne e parole:

https://www.facebook.com/donneparole

Perché leggere DONNE E PAROLE. Sulle orme di Leonard Cohen

Al di là del fatto che questo volume, DONNE E PAROLE. Sulle orme di Leonard Cohen, accoglie poesie mie, penso sia davvero un gran bel regalo da fare e da farsi, soprattutto oggi che la nostra società è sempre più avvezza al cinismo e alla cattiveria.
C’è tutto in DONNE E PAROLE: amore platonico, amore pensato, amore fatto con il corpo ma sempre con l’anima in gola, amore cavalleresco, amore sofferto, amore idealizzato, amore disperato, amore perduto, amore pianto e sofferto, amore come religione, piccole delusioni affettive, sogni d’amore, etc. etc.

Le poesie, scelte fra le migliaia che ho scritto nel corso degli anni (15 o giù di lì), sono state tutte riviste e corrette nel corso di un anno. La cifra poetica non la so, non spetta a me dire: posso però dire qual è stato il mio intento… quello di portare, a lettrici e lettori, della poesia di sostanza, di emozioni non riciclate.

DONNE E PAROLE è dedicato alle donne, a Tutte le donne che, nel corso degli anni, mi hanno seguito leggendomi ed emozionandosi. Ed è dedicato al Sommo Maestro, Leonard Cohen, cui tutto devo. 

Inutile negare che da sempre sono stato influenzato dalla poetica di Leonard Cohen, Francesco Guccini, Pasquale Panella, Franco Battiato, Roberto Vecchioni, Claudio Lolli, Cesare Pavese, Dino Campana, Gabriele D’Annunzio, Guido Gozzano, Federico Garcia Lorca, Hermann Hesse, William Blake, George Gordon Byron, John Keats, Edgar Allan Poe, William B. Yeats, Walt Whitman, Jacques Prévert, Pablo Neruda, etc. etc. Chiunque avrà modo di leggere DONNE E PAROLE, credo non potrà non rendersene conto.
Al di là delle influenze poetiche masticate e digerite, in DONNE E PAROLE è evidente uno stile particolare, uno stile pienamente mio e originale che fa di me un autore lontano da un po’ tutti gli stilemi attualmente in voga.

Giuseppe Iannozzi

Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe

Quarta di copertina – DONNE E PAROLE. Sulle orme di Leonard Cohen nasce dall’esigenza dell’autore, Giuseppe Iannozzi, di portare, per la prima volta, a quanti amano la poesia, una antologia della sua migliore produzione poetica.
L’autore ha quasi sempre rifiutato il titolo di “poeta”, nonostante sia stato detto tale in più di una occasione. DONNE E PAROLE. Sulle orme di Leonard Cohen si prefigge lo scopo di accontentare lettori e lettrici che, nel corso degli anni, gli hanno chiesto di pubblicare un libro di poesie.
In questa antologia, che raccoglie testi scritti nel corso di quindici anni, senza mai dirsi poeta a tutto tondo, l’autore parla della grandezza, della bellezza e della stupidità che sono nell’amore.
Perché mai parlare e scrivere d’amore?
Forse perché, oggi più di ieri, l’amore non esiste se non nel cuore di pochi ingenui ribelli, che non si sono rassegnati all’idea che i sentimenti siano stati sostituiti, in via definitiva, da stravaganti surrogati ad ore, o da velenose inflazioni che dir si voglia.

Giuseppe Iannozzi (detto Beppe), classe 1972, è giornalista, critico letterario, editor e scrittore.

Nel 2012 ha pubblicato Angeli caduti (Cicorivolta Edizioni), nel 2013 L’ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta edizioni) e La lebbra (Il Foglio letterario), mentre nel 2014 La cattiva strada (Cicorivolta edizioni). Nel 2015 ha pubblicato Fiore di passione, una raccolta poetica autoprodotta e disponibile su Lulu.com (http://goo.gl/7fiaLo). Nel 2016 ha tradotto e curato Bukowski, racconta! (Il Foglio letterario). Ha inoltre curato l’editing di parecchi libri di narrativa e di saggistica per svariate case editrici. Attualmente si occupa dell’Ufficio Stampa de Il Foglio letterario (facebook.com/ilfoglioletterario/) e scrive per diverse testate online e la free press.

DONNE E PAROLE. SULLE ORME DI LEONARD COHENIannozzi GiuseppeIl Foglio letterario – Collana: Autori Poesia Contemporanea – Edizione a tiratura limitata: novembre 2016 – Pagine: 604 – ISBN 9788876066450 – prezzo: 18 Euro

Il Foglio letterario

http://www.ilfoglioletterario.it

Iannozzi Giuseppe come Babbo Natale?

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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4 risposte a Sotto processo per amore superfluo

  1. furbylla ha detto:

    è veramente un bellissimo post, condivido
    Ciao Beppe
    Cinzia

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Riconosco di aver fatto davvero un’ottima scelta per le poesie di questo post. Se ci sarà un secondo volume di miei poesie, queste ci saranno di sicuro, perché sono profondamente coheniane ma, ovviamente, scritte secondo il mio sentire. C’è poco di nuovo in questo post, ma quel che c’è è molto buono e sentito. Per il momento sono fermo, nuove poesie non ne scrivo, non ne sento la necessità. Mi sono preso una pausa di riflessione per tanti e tanti motivi, non da ultimo la stanchezza ché scrivere poesia dissangua l’anima.

    Grazie infinite, cara Cinzia. Ciao

    Beppe

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  3. Lady Nadia ha detto:

    Bellissime. Sì. Vero.

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