In un fulmine a ciel sereno
Antologico
Iannozzi Giuseppe
Amor di libertà
Mi chiederai perché,
perché te e non un’altra
Ti risponderò che,
che mi sono innamorato di te,
dei tuoi occhi che sorridono al sole e alla luna,
perché più belli dei miei, perché persi e sognanti
la profondità delle stelle, dell’infinito perso lassù
Ti par buffo che,
che uno che va in giro a fare l’uomo,
che uno grande e grosso sia davanti a te
con una rosa soltanto e un sorriso d’imbarazzo
E’ perché, perché sì, mi son giocata la fortuna
in un fulmine a ciel sereno, senza pensarci su
Senza mai, senza mai pensarci su
Ma tutte le fantasie che posso sono libere
come l’addio d’un poeta che nel cuore porta
una briciola di speranza e la passione per te
Per te che sei amor di Libertà, di libera Libertà
E ancora mi chiederai perché,
perché non arrendo il ginocchio a terra
E ancora vorrai sapere perché,
perché la mia faccia coltiva tristezza
con gli occhi fissi su te in libertà
Senza mai, senza mai pensarci su
Ti dimostrerò che,
che mi sono innamorato di te
Che ho la mia parte di colpe
quando un bambino piange per fame,
quando un uomo sotto il nemico se ne va
E ti dimostrerò anche che,
che ho voglia di te, di te ma in libera Libertà
perché l’Angelo che è in te prenda il volo
Perché l’Angelo che sei libero voli per noi
lassù incontro al domani, senza pensarci su
Zolfo
Di bugia, di zolfo la coda del diavolo,
quasi sempre uguale a certe lingue
che al mondo intero si dicono pentite;
e sempre in male azioni si spendono
a danno del povero cristo a sputar denti
sulla via mai calpestata da piedi santi.
Primo bacio
Il primo bacio
un disastro,
un rompersi i denti
insieme, trentadue
contro trentadue
Meglio sarebbe stato
prendersi a cazzotti
E farla finita
senza la paranoia
di metterci saliva
amore dolore
– cazzate così
Memoria
In un grande cielo
che prima era di vuoto
il corpo d’un uomo impiccato
Ma non la sua libertà
che di bocca in bocca s’eterna
Ma non la sua vita di lotte
che di bocca in bocca vola,
perché sia forza e memoria
per tutti gli uomini di volontà
La luna del pazzo
si spezza la Luna
specchiandosi
nel profondo del pozzo,
chiedendo al pazzo
– che ad alta voce
la chiama e la chiama –
quale il suo nome
Cadere in amore
bella ragazza, a che… che diavolo pensavi
quando l’altezza ti ha presa in vertigine
per spingerti a baciar l’asfalto e il sangue?
bella ragazza, cader in amore schianta
così ti ho dimenticata sotto il lenzuolo
dando il passo oltre l’ultimo tuo bacio
Sulle spalle
Ce l’ho avuta anch’io la mia dose
Non ero preparato, non lo si è mai
Quando delusione bussa alla porta,
si mostra interessata a te e solo a te
E si fa scimmia sulla schiena
E si fa luna di fiele, sempre
Ce l’ho avuta anch’io in sposa
Ma vedi bene che sono ancora qui
che tengo il silenzio, come morto
Ce l’ho avuta anch’io dalla mia parte
e non sono mai riuscito a liberarmene
E’ ancora sulle mie spalle, per il fiele
E’ tutto quello che io ho, è tutto
E’ tutto quello che m’è rimasto
E’ proprio tutto il meglio di me
[ senza titolo ]
il giorno e la notte
sognano
di tenersi per mano,
e soltanto aspettano
che tu dia loro un nome
che li possa legare
colla forza dell’amore
– della disperazione