Sigaretta per noi rumeni

Sigaretta per noi rumeni

Iannozzi Giuseppe

sigaretta

E’ tutto cambiato qui, proprio tutto. Non ci sono più i volti di una volta. E’ pieno di stranieri. I vecchi hanno paura. Non escono quasi più di casa e quando sì, lo fanno con il cuore in gola. Qui ci si deve sempre guardare le spalle. Chi non lo fa non va lontano.

Un tempo era bello questo posto, ma gli anni sono passati e ne hanno fatto scempio.

Il cambiamento è iniziato qualche anno fa, con un colpo di pistola. Un ragazzo ispanico è stato freddato da un conterraneo. La pallottola gli ha spaccato il cuore. Dopo gli ispanici sono arrivati i cinesi, che hanno comprato locali e attività commerciali. E dopo un po’ sono arrivati frotte di rumeni. In ultimo sono arrivati pure gli islamici.

Questo posto cambia ogni giorno un po’ di più e cambia sempre in peggio. L’immondizia straripa dai cassonetti, ma non gliene frega niente a nessuno.

Due rumeni alticci mi avvicinano.
Mi squadrano e subito fanno: “Sigaretta…”. E mimano l’atto di fumare.
Con voce impastata di vino, ripetono: “Sigaretta per noi… dare.”
Parlano con strafottenza. Non usano formule di cortesia loro. Pretendono e basta.
Butto fuori una nuvola di fumo e gli rispondo duro: “No sigaretta.”
Mi guardano in tralice e sbottano: “Vaffanculo Italia.”
Non ci penso su, gli rispondo a tono: “Fanculo a voi.”
Penso: ‘Ora è rissa’. E invece se la squagliano.
Penso che mi è andata bene perché sono grande e grosso… perché ho la faccia brutta come la fame e perché sono ancora giovane.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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4 risposte a Sigaretta per noi rumeni

  1. romanticavany ha detto:

    Arduo è negare che l’immigrazione abbia contribuito a incrementare la criminalità e i loschi traffici della malavita in questo nostro amato paese.Queste persone sono attratti da condizioni di vita e di lavoro giudicate o credute migliori,loro vivono nelle case popolari, loro hanno buoni per vivere e i nostri poveri poveri vivono per strada o nelle tende; dunque, masse e masse di persone arrivano con i barconi : uomini, donne, bambini si spostano nell’occidente che credono sia ricco e sviluppato, causando molti problemi nuovi, gravi e complessi.
    Buon Pomeriggio King.
    1 Bacio ♥

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Una guerra fra poveri? Anche, ma non solo. Parrebbe che certi “stranieri” – e sottolineo che soltanto certi “stranieri” – godano di maggiori diritti rispetto agli italiani. C’è sicuramente qualche cosa che non va, perché, purtroppo, l’immigrazione è un gioco politico e uno sporco gioco della mafia. La criminalità aumenta, aumenta anche per colpa della mafia italiana e non che porta sulle nostre coste tante persone, la maggior parte delle quali – perlomeno questo si sospetta – costrette. Va da sé che tra tanti disperati, un numero non poco alto sono in realtà poco di buono, assassini o peggio ancora.

    Bacioni a te, Bimba Primavera ♥ ♥ ♥

    orsetto

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  3. furbylla ha detto:

    questo è il paese dove tutti sanno che posson fare ciò che vogliono molti vengon qui anche per questo.. e lo si vede ogni giorno
    Cinzia

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Le leggi ci sono, ma non vengono fatte rispettare. E temo che in alcuni casi, per stupidità o non so che altro, lo straniero che delinque è quasi giustificato, perché se venisse punito secondo le vigenti leggi, allora ci sarebbe chi oserebbe dire che è stato punito in quanto straniero. Un simile modo di pensare, veramente di bassa lega e profondamente immorale e contro il sacramento che “la legge è uguale per tutti”, viene adottato soprattutto da chi oggi si dice di sinistra, o meglio ancora da certi radical chic, ovvero dai comunisti arricchiti.

    beppe

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