“La casa degli anonimi”. Giovanni Agnoloni a metà strada fra Alfred van Vogt e Kurt Vonnegut – recensione di Iannozzi Giuseppe

La casa degli anonimi

Giovanni Agnoloni a metà strada
fra Alfred van Vogt e Kurt Vonnegut

di Iannozzi Giuseppe

La casa degli anonimi - Giovanni Agnoloni - Galaad edizion

La casa degli anonimi – Giovanni Agnoloni – Galaad edizioni

Un romanzo nervoso, nella migliore accezione possibile, “La casa degli anonimi” (Galaad edizioni), ultimo lavoro in ordine cronologico di Giovanni Agnoloni.
“La casa degli anonimi” arriva dopo “Sentieri di notte” e “Partita di anime” e rientra a pieno titolo nel ciclo ‘la fine di internet’. In un mondo oramai incerto, schiacciato dall’impossibilità di comunicare, i protagonisti che popolano i lavori di Giovanni Agnoloni sono cupi, quasi del tutto arresi a sé stessi. L’alienazione è il male che serpeggia lungo le strade, nelle città oramai vuotate d’anima; a farla da padrona è una paura inamovibile che, giorno dopo giorno, bisogna affrontare, anche se nessuno sa bene come.
Dopo il crollo della Rete in Europa, persino l’America del Nord e l’Africa del Nord sono rimaste isolate, anche se è forse più giusto dire che il collasso della Rete continua inarrestabile, lasciando dietro di sé ricordi che fanno presto a sbiadire. “La casa degli anonimi” è lavoro che può essere letto secondo diverse prospettive distopiche, pur rimanendo valido che trattasi di un romanzo che fa stretto riferimento al connetivismo, non a caso ben marcata è l’influenza letteraria e filosofica che Giovanni Agnoloni ha imparato da Alfred Elton van Vogt (e non solo) declinandola in maniera assai originale alle attuali esigenze sociopolitiche.

Galaad edizioniE’ forse questo il romanzo più ambizioso di Giovanni Agnoloni. Molti gli accadimenti che costellano “La casa degli anonimi”, così come molti sono i personaggi che l’autore ritrae, scavando nella loro personalità più ascosa al fine di farne emergere l’anima, il più delle volte un’anima spezzata, interrotta come quei cavi che un tempo connettevano il mondo. La morte interiore dei personaggi – non per assurdo – coincide con la fine di Internet, della possibilità di mettere in comunicazione mondi lontani, impossibili da conoscere appieno nel tempo di una vita.

Non è forse il caso di bollare questo lavoro di Giovanni Agnoloni con una semplice quanto riduttiva etichetta: siamo sì di fronte a una storia fantascientifica, ma c’è di più, c’è molto di più. Giovanni Agnoloni con “La casa degli anonimi” dà corpo a un romanzo totale le cui tematiche non possono non far pensare a Kurt Vonnegut; e anche lo stile adottato dall’autore è ben lontano dalla immediatezza sbriciola di un dozzinale romanzo fantascientifico. Giovanni Agnoloni ha coniugato scienza, fantascienza, scavo psicologico e politica in un’unica soluzione narrativa, non dimenticando di far sua la lezione di Mark Twain, mettendo nero su bianco un umorismo talvolta teatrale ma mai fine a sé stesso.

Qui la rassegna stampa a “La casa degli anonimi” di Giovanni Agnoloni

Il blog di Giovanni Agnolonigiovanniag.wordpress.com

La casa degli anonimiGiovanni Agnoloni – Galaad edizioni – 276 pagine – prezzo: € 13,00

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Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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