La cattiva strada di Giuseppe Iannozzi
fra anarchici, Raeliani, zingari, marxisti e maniaci sessuali
a Natale
La cattiva strada – Giuseppe Iannozzi – Cicorivolta edizioni – collana i quaderni di Cico – pp.116 – © 2014 – ISBN 978-88-99021-28-3 – prezzo: €12,00
Matteo, una specie di anarchico scavezzacollo, vive con alcuni zingari in odore di marxismo. Viene iniziato al sesso da una ragazza che dice d’esser sua cugina e poi scompare nel nulla. Lui è più animale che uomo, e tra vita e morte conosce solo il proprio istinto. Al marxismo preferisce la Bibbia, che interpreta a modo suo. Sempre seguendo l’istinto e la sua cattiva strada, lasciati gli zingari, si troverà, per un’Italia oscura e violenta, a contatto con pazzi svitati, marxisti di fede stalinista, maniaci sessuali, drogati, fascisti, assassini, preti e Raeliani.
A Genova, in Via Prè, comprenderà che se non vuol finire crocifisso, come una sorta di Cristo brutto, cattivo e maledetto, dovrà cambiare di nuovo aria, se non che…
Iannozzi Giuseppe detto Beppe, classe 1972, torinese, giornalista regolarmente iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, è un critico letterario e uno scrittore.
Nel 1994 ha pubblicato per i tipi Editrice Nuovi Autori il romanzo Amanti nel buio di una stanza (fuori catalogo).
Nel 2012 ha pubblicato Angeli caduti per Cicorivolta Edizioni; nel 2013 L’ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta edizioni) e La lebbra (Il Foglio letterario).
Nel 2014 sono usciti La cattiva strada per Cicorivolta Edizioni e una biografia su Charles Bukowski (con alcuni racconti di scuola bukowskiana).
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A, ma Cristo è brutto secondo te?
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Cristo, così come qualunque dio o dea, può diventare brutto, in primis, a causa del fanatismo degli uomini. Attenendomi strettamente alle storie che sono raccontante nei Vangeli, compresi i vangeli apocrifi (purtroppo non ancora accettati dalla Chiesa), Gesù, per il tempo storico in cui è vissuto, è stato una sorta di rivoluzionario, forse il primo a parlare apertamente di amore e di fratellanza. Nel corso dei secoli però, la Chiesa e i suoi seguaci, e fedeli, hanno distorto il suo messaggio traducendolo, non poche volte, in una dottrina autoritaria e ben lontana dal messaggio originale propagandato dal Cristo. E’ dunque giusto parlare di un Cristo brutto, quando questi è un prodotto inventato a uso e consumo di un potere deviato. Ognuno di noi ha una sua personale immagine di Cristo, quasi mai attinente a quella che è invece descritta nei Vangeli.
“La cattiva strada”, il romanzo che ho scritto, parla anche di questo. Se lo leggerai, forse ne saprai di più, altrimenti fa niente.
beppe.
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