Teorema della pazzia
di Iannozzi Giuseppe
Iannozzi Giuseppe. Romanzi da avere e leggere
L’ultimo segreto di Nietzsche
Angeli caduti
La lebbra
Scandalo
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La morte del poeta
Quel giorno
il poeta raccolse il libro
che leggeva
in uno stordimento tutto suo;
e si disse
che troppe eran le stelle
perché potesse contarle
e poi cantarle ‘poesia’.
In bocca un dente gli ballava,
nel petto il vento faceva muta eco,
e il viso le lagrime gli rigavano.
Il passo
Attraversò
la strada:
e trovò
un’altra via
tutta da percorrere.
Il saluto
Buttando la carta,
s’accorse d’aver perso:
raschiò via la polvere
dal viso e dal cappello.
A tutti fece un inchino,
poi bevve un ultimo sorso
dalla stanca bottiglia.
E sorrise in un saluto
per darsi alla notte.
Ombra
Nella luce del riflettore
disegnò un’ombra
che gli pizzicava la voce:
e cantò,
ancora.
Camminare
Camminare!
Ci tocca di camminare
per bruciare una favola,
affogando la gola
nei passi
che ci guidano.
Uomini
Non sapeva,
ma gli bastava
lo sguardo del padre.
In piedi
La sedia cadde
e l’uomo l’accompagnò.
Vita
L’inchiostro e l’infinito.
O una puttana.
Piaghe
Raccolse un fiore
in un cimitero di croci.
Raccolse una stella
in un cielo di nuvole.
Raccolse un chiodo solamente.
Melmoth
Pervade stanchezza
Inusitata delicatezza
Pensare che
Fare che
Iniziare finendo passioni
Si concretizzano delusioni
Lo sa Melmoth
Dove chi affogare
Cuore di vetro
E’ luna pulsante trafitta di luce
E buio nelle trame che il tempo scuce
Ci si ritrova in incanto di
Di scoprire che
Che finita è la notte
Che iniziato è il giorno
Ma noi sempre a domandarci
Quando e quando ancora finirà
Il barbaro dono d’amare
Tessendo stanchezza
Delicatezza
Fragilità
Camminare
lenti passi
sulle pietre,
a piedi nudi,
scoprendo
che
una
goccia
di pioggia
ha scavato
la profondità
antica
della durezza.
ritorni in pompa magna sommo poeta!
mmmmmmmmm vediamo.. è difficile scegliere…molto difficile… provo…
Melmoth
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Le trovo tristi ma anche velate da una tenera dolcezza sbaglio? Mi piacciono molto specialmente Fragilità.. sarà un caso? 🙂
Cinzia
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Mah, cara Cinzietta, erano delle poesie vecchie, molto vecchie, che ho ripescato dall’archivio. Appartengono al primissimo periodo, sono vecchie di 12/13 anni. Essendo che ho da lavorare al romanzo senza per questo trascurare altri impegni, non ho il tempo materiale di scrivere altre cose.
A ogni modo, Fragilità è quella che piace di più anche a me, perché è quella più riuscita.
E direi che le mie poesie – se proprio vogliamo definirle così – sono sempre velate da una certa amarezza che sfocia in una delicatezza, ma disperata.
Bacione ❤
beppe
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Non sono poeta, cara Lorella. Quanto volte dovrò ripeterlo? 😉
Sono soltanto uno che scrive delle cose che potrebbero sembrare delle poesie. Tutto qui.
Melmoth, dunque. Insieme a Fragilità è la meglio riuscita. Sì, direi che le meglio riuscite sono proprio “Fragilità” e “Melmoth”.
Bacione a te ❤
beppe
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già è bella anche Fragilità come la tua Delicatezza Disperata
ti amo A
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Sì, c’è una certa delicatezza disperata in Fragilità, non lo nego.
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