Bambolina e Porcellino
di Iannozzi Giuseppe

Dita Von Teese
Bambolina
Bambolina, lasciatelo dire, sei una gran figa
Quando ti vedo smontare giù dalla macchina
mi scoppia il cuore nelle mutande
Bambolina, lascia che ti guardi un po’ meglio
Come sospettavo sei nata per fare l’amore
Bambolina, non te ne avere a male,
a qualcuno doveva pur toccare il ruolo
e tu ci stai dentro a pennello, proprio una barbie
Non fare quella con il faccino offeso
Va’ a farti bella, con l’acqua e il sapone
e poi vieni da me sulle mie gambe
Ho una sorpresa pensata apposta per te
Bambolina, non dire di no, è un pacco della Madonna
Vieni a sentire con mano quant’è bello e grosso
Bambolina, scommetto che non te l’hanno mai preso
un regalo così, ci scommetto i gioielli di famiglia
Vieni, non farti sempre pregare per ogni cosa
Non ti sparare la parte di quella che fa l’offesa
Sta’ pur certa che se non vieni a farmi felice
il pacco lo rifilo a qualcun’altra, non ti lamentare poi
Avanti, che ti costa! Non scuotere la testolina
Bambolina, sei nata per essere il mio trastullo
Porca miseria però, che sberle che tiri
Una è abbastanza per mandare Cassius Clay
dritto al Creatore con o senza passaporto
Bambolina, ho capito, d’accordo, non se ne fa niente
Il regalo ch’era per te lo passo alla prima straniera
che mi pesta i piedi con un sorriso clandestino
Bambolina, pensare che t’avevo preso
il più bel peluche del pianeta! Si vede
che non era destino che te lo sbattessi a letto
facendogli l’occhiolino!
Bambolina, bambolina, bambolina
Eppure sei fatta per amare, per amare…
Bambolina, bambolina, bambolina
Eppure sei fatta per amare, per amare…
Bambolina, bambolina, bambolina
Eppure sei fatta per amare, per amare…
Io porcellino
Fossi nato porcellino
sarei stato bell’e scannato
e sul sangue mio versato,
di sicuro, non un pianto
Fossi nato col codino
bello riccio sul culetto
avrei suscitato tenerezza
e acquolina in bocca
a cani e salumieri
– che a dire il vero
nell’aspetto nel viso
son parecchio uguali
Dal trogolo cogl’amici miei
avrei dato sfogo alla voglia
d’ingozzarmi fino a schiattare;
poi a sera tra gli avanzi
mi sarei lasciato cadere
per un lungo e saporito sonno
Come però ben vedete
porcellino non son nato
anche se così dalle bimbe
di tanto in tanto
vengo nomato;
la pelle mia è sì rosa
ma pure brufolosa,
e questo solo particolare
m’avvicina al ghiotto suino
E’ ormai il tramonto
e il sonno m’ha colto
neanche poi troppo di sorpresa
Spero solo che l’alba che verrà
mi trovi ancor vivo e vegeto
e non scannato,
senza espressione
nemmeno quella del terrore,
appeso al freddo gancio
in un qualche macello
o bordello!
Prima della tomba
In silenzio
gli occhi
sulla notte
li chiudiamo,
e chi lo sa
se poi domani
li riapriremo
Forse no
E allora
un gran buio
sarà tomba
profonda profonda,
alla conoscenza
nostra preclusa;
sarà il Nulla
senza coscienza
– pace eterna per noi
che siamo stati
e mai più saremo
persona o spirito
o semplice alito
di vento
Eccolo l’autunno
eccolo l’autunno
le foglie brune
che dai rami
si staccano
a una a una cadono
e una carezza di vento
le spazzola
nei colori disposti a spegnersi
l’assenza di una speranza
per un domani non crudele
Come un angelo
Arrivi di notte
sempre,
tu, un angelo,
un angelo
che la rivolta
ha nel sangue;
disposta
a spiccar
dal busto teste,
perché non sia
di pietà la verità
ma arbitraria,
come
il diavolo vuole
Donna bambina
Non ho ancor capito
se è più innocente
quel tuo bimbetto
– nipotino riottoso
che ti stringi al petto -,
o se tu, ragazza mia
pazza per gli aquiloni,
gli arcobaleni e i colori
Non ho ancor capito
che vedono i tuoi occhi
quando guardano in alto
il cielo
tra l’azzurro e l’infinito,
forse il Paradiso
Non ho ancor capito
se sei frutto del peccato,
la mia immaginazione
che sconvolge mari e monti
Non ho ancor capito
e credo non capirò mai
l’angioletto e il diavoletto
che fan a botte sul tuo letto
tra peluche e calze di seta
abbandonate
Non ho capito mai niente
ma se mi ami così, ignorante
come sono, dono ti farò
di questo mio cuore orsino
E chissà, forse un giorno
ti riuscirà pure d’addolcirlo
un poco
Nelle mie mutande
Imbollettate o no
sempre nelle mie mutande
vado avanti
Sporche o no di sangue merda piscio
ci sto bene, da dio
Chi dice di no un bugiardo bell’e fatto
Il corpo del reato
me lo porto appresso
Galline oche puttane d’occasione
per la convenienza del momento
non fan buon brodo a casa mia
A tutte tirerei il collo
soprattutto a quelle in televisione
nude e crude col vizio dello scandalo,
dell’inedita rivelazione
Ci son giorni
che non hanno calendario
ma soltanto avvocati
e giudici figli di troia
e giornalisti pervertiti
Ci son giorni
che non hai voglia
di tirare lo sciacquone
e nemmeno di rimandare
a domani
Ci son giorni
che son cani bastardi
rabbiosi sì, ma non abbastanza
Boia d’un Giuda,
non fan la differenza
Imbollettate o no
ci sto io nelle mie mutande
e non quel dio che piscia da lassù
un giorno sì e l’altro no
sotto la minaccia d’una bestemmia
Imbollettate o no
sempre nelle mie mutande
vado avanti,
torno indietro, spacco il muso
mando affanculo
e non ci sto su a pensare
Imbollettate o no
il corpo del reato lo decido io
te lo ricordi? ahahah 🙂
cinzia
"Mi piace""Mi piace"
Me la ricordo eccome. AH AH AH
Sicuramente ce l’ho in archivio, video e poesiola.
Grazie infinite, Ciznietta, per aver riportato qui il video che facesti con la mia poesiola porcellina. 🙂
bacione
beppe
"Mi piace""Mi piace"