Cristo zingarello
di Iannozzi Giuseppe

Cristo crocifisso – Diego Velázquez
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«La lebbra» di Giuseppe Iannozzi – la pagina dedicata al libro
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La lebbra
Giuseppe Iannozzi
Ass. Culturale Il Foglio
Collana: Narrativa
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 150
ISBN-10: 8876064540
ISBN-13: 9788876064548
Prezzo: € 14
IBS – AMAZON – in Mondadori – Libreria Universitaria – Unilibro dall’editore Il Foglio letterario
Sirene
S’imbarcò
ch’era già vecchio
e senza speranze.
Fece ritorno
dal mare
col canto delle sirene
nel cuore,
trovando
la solita lacrima
ad aspettarlo.
Delitto e castigo
L’amico
uccise il fratello
con una lama di rasoio,
mentre la morte
scalzava loro,
la vita,
con un semplice sorriso.
Il Cerchio e la Croce
Giotto
tracciò
un cerchio,
senza compasso:
perfetto.
Dal cerchio
il Papa capì
la grande abilità,
la perfezione dell’arte.
Di Giotto.
Ma prima,
Dio creò
la luce
e illuminò
il Creato tutto:
c’era però
confusione,
tanta.
Oggi,
c’è ancora
fra gli uomini,
che si dicono
‘figli di Dio’.
E confusione
fu anche
per Gesù,
Figlio di Dio,
che indarno
invocò
la perfezione
d’una croce
meno crudele,
meno chiusa,
meno inchiodata
nel cerchio
dell’Eternità.
Dove l’amore è
Maria gli diede
la Vita.
Il Padre gli mostrò
il Peccato
dandolo in pasto
ai mortali.
E lasciò
che lo consegnassero
alla Croce.
Il Padre
inventò
il Figlio
in abusata coreografia:
cielo di negra rabbia,
di favoleggiata Resurrezione.
La Madre
lo pianse morto
per tre giorni.
E dopo
lo pianse ancora,
in segreto,
senza angeli.
Dove
l’amore è.
Destino di compassione
Vestiva
compassione:
la trincea
dei suoi sguardi
persi
nell’umanità.
Una puttana
La pagò,
per un’ora
solamente,
un prezzo caro:
nessun bacio
sulla bocca.
Un’altra puttana
Pagò
col sudore
dei lombi.
E un bacio
in pegno.
Si pentì,
dopo:
troppo
maturato
sudore.
Zingarello
Cadesti
in un trucco,
suonando
melodie
di violino
e ritmi
di tamburello:
un soldino
in tasca
non bastava davvero
per vivere.
Alle tue spalle,
quante e quante
le pietre scagliate,
forte e con decisione,
da mille e più bocche,
da bocche ignoranti
e arroganti:
e da sola
la voce
raccontava
che
non facevano
male,
purché
fossero
parole e solo parole.
E in tasca rimaneva
un soldino e basta.
Un sorso di whisky,
e occhi puntati
e ubriacati
nella solitudine
della notte:
e giù, giù, giù,
nella gola…
fu così speso,
per intero,
il soldino.
E venne
il sonno.
Addormentato,
avvolto
nel gelo
d’un foglio
di giornale
di cronaca nera,
non ti rendesti conto
delle tante botte
addosso a te;
e moristi
senza
una felicità,
e senza
un passaporto
per il cielo,
Zingarello.
Giovane amore
Sfumò la sognata gioventù
nel fumo della prima sigaretta;
sfigurò il primo inventato bacio
nel sorriso d’un’imbarazzata inquietudine;
cambiarono gli occhi, ma sempre uguali
nella stanchezza d’un gioco solitario.
Sei sempre tu,
Amore,
che non ti lasci molestare,
che canti ‘giustizia’.
Mi raccontasti
Mi raccontasti
che sapevi
la discrezione d’una cortesia,
il valore d’un bacio,
la forza d’un sorriso.
Mi si fermò
il cuore in petto
gridando il tuo nome,
Signorina Anarchia.
Non provai dolore,
Amore.
Nel rosso d’una sfioritura
Nei licenziamenti del Burattinaio di Parole
ho messo in piedi una stampella:
mai la vanità nell’ombra del suo naso
saprà spezzare o scovare la nascosta verità.
Negli amori consumati dai fiati della fretta
ho rifugiato un segreto di Pulcinella:
si farà incorrotto giudizio per i sordi.
Nei camposanti
ho disegnato il confine fra cielo e terra,
lasciando l’anima libera di farsi ombra
d’un divenire fra occasioni e imbrogli…
affogati orizzonti di albe e tramonti.
Nei silenzi dei saggi
ho seppellito un rifugio per una rosa
composta nel rosso d’una sfioritura.
Chi dirà questi tesori in un dove?
cosa passa nell’animo del mio amico?
Giovane Amore mi è piaciuta
cinzia
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O meglio: cosa passava nella testa del “tuo” amico? NOn hai manco idea di quanto siano vecchie queste qui. Nove o dieci anni.
bacione
beppe
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