Federico Roncoroni – Un giorno, altrove
Ci metto la faccia. Un giorno, altrove (Mondadori) di Federico Roncoroni non è un semplice romanzo, è Letteratura, di quella con la “L” maiuscola. Un giorno, altrove merita il premio Strega senza né se né ma.
Un giorno, altrove è “Letteratura”, perché c’è una bella differenza fra un semplice romanzo e una storia che è destinata ad appartenere al nostro tempo storico per poi passare ai posteri. Siamo di fronte a una storia articolata che utilizza un escamotage pericoloso e che solo un grande scrittore può permettersi, epistole che ricostruiscono il passato il presente e il futuro del protagonista, scrittore che da tempo, dopo la malattia sofferta e sconfitta, ha deciso di vivere in ritiro. Ma all’improvviso una e-mail, quella d’una vecchia fiamma. Rispondere? Perché? Lei gli ha fatto del male tanto tempo fa, lasciandolo a sé stesso. Per anni lui ha combattuto contro il ricordo di Isabella, un ricordo lacerante, forse più forte e terribile del linfoma che lo ha condotto sull’abisso della morte. E adesso Isa torna e vuol sapere con chi sta, se è felice, se vive e come vive. Con quale diritto?
Giuseppe Iannozzi