senza senso. cut-up poetico di Iannozzi Giuseppe + segnalazione “L’ultimo segreto di Nietzsche” di Beppe Iannozzi

senza senso

di Iannozzi Giuseppe

William S. Burroughs

William S. Burroughs

frecciaL’ultimo segreto di Nietzsche
(Il ritorno del filosofo a Torino)
nelle librerie Feltrinelli a soli € 11,05

L_ULTIMO_SEGRETO_DI_NIETZSCHE
L’ultimo segreto di Nietzsche (Il ritorno del filosofo a Torino)

Beppe IannozziCicorivolta edizioni
ISBN 978-88- 97424-77-2 – pagine: 230 – prezzo: € 13,00

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ALL’ALBA

Lady Cy,
vengo che il crepuscolo
è già fatto ma requie no,
non ha trovato l’alma mia
Sempre pensandoVi tutta notte,
solitario miro il primo mattino,
il paesaggio di lampioni a spengersi,
osservo i primi viandanti veloci
e i semafori sul rosso fermi
poi sul verde; ma le cispe
negli occhi mettono in difetto
ogni cosa, come se nebbia
abbia preso quel sentimento
che non oso di confessare
a Voi né all’Arcangelo in pietra
che con spada di fuoco
m’indica la via dall’alto
della chiesa vestita in viola

CERCANDO DI TE

Le strade battono rumori
Luci segnano brucianti cicatrici
Il sogno preso sotto di brutto
sulla 54ma – il postino non ce l’ha
una lettera, soltanto due nichel
& una scarpa nuova l’altra aperta
uguale alla speranza in verde di Ma’
I cestelli delle lavanderie a gettoni
Lotterie, l’uomo dei gelati grida
Un altro si sdraia all’incrocio:
sta disteso sulla croce e gli sbadigli
& la gente lo attraversa arresa
– con gli occhi al cielo:
piovono coriandoli di spazzatura
e angeli & volti coperti ignoti
soffocati dal Grande Pollice di Dio

Vecchia verde Ford tra le spighe alte
alte di grano per una carezza
di sole di luna, per un sogno altrove

Giusto uno spaventapasseri abbattuto:
& se la ride senza farlo vedere
& la Falciatrice lo guarda strano
gli gira attorno; & all’angolo si regge
un Bar per neon di mani sudaticce prigioniere
di un delirio di una poesia d’un tremito
Giusto, giusto!, mastica duro il viandante
Giusto, giusto!, ripete col pollice alzato
per andare, per andare si deve andare
altro non si può fare cercando di Te

DREAMING

Quanto
mi sogni
non lo sogni
né io so dire
quanto
io sogno di te
Sappiamo però
che sogniamo

Speriamo
che sia eterno,
che non finisca
il sogno, così
dall’oggi
al domani

OH GIUDA

Oh Giuda,
perché proprio tu, Giuda?
Così bello, così favorito
Un sol bacio e m’hai sfiorito
Non riposa mai il corpo
sì forte tramortito
Un momento è bastato
Una distrazione dell’anima
perché tutto si compisse
nel tuo nome
facendolo grande più del mio
E sol resto io di Dio il figlio

SENSO

Non ha la vita senso
senza una donna

Non ha l’amore senso
senza labbra da baciare
senza occhi da incontrare
senza chiome da carezzare

Non ha senso vivere senza
senza una donna
che al mattino incontra
il tuo sguardo spento
per ridargli luce col suo
Non ha senso rider da soli
allo specchio in un manifesto
cercando nella pubblicità
un segno d’umanità

Senso non ha
Persino Dio
non ha avuto anima
di lasciarsi da solo
senza una donna

Non ha la vita senso
una vita così senza la vita
Senza la gioia di baciare
la dolce metà

ACQUA ET OLIO

Guardandoci intorno
scopriamo
Dobbiamo sempre più a fondo
cercare un motivo alla vita,
alla vita che è già al di là
a vivere un’altra verità
che noi di qua non si sa

Guardandoci allo specchio
scappiamo nel terrore di vederci
piccoli fragili, un po’ meschini

Resistiamo,
esistiamo per momenti,
pochi in verità,
che domani un dio severo dirà
forse veri,
ma inutili come l’olio sul pelo
dell’apparenza
profonda più delle lacrime di sale
inutilmente versate ieri

Bevendo, osservando la vita
da un bicchiere colmo a metà
di acqua et olio
Ma se poi è l’alcol
piano noi affoghiamo:
quasi non ce ne accorgiamo

TU, STELLA

Sei Stella dolce
ma anche lacrime
che non si sanno
addormentare

Sei Stella infelice
che mi porti tenerezza
e schiaffi su schiaffi
fino a costringermi
in pazzia

Sei bambina,
capricciosa assai
come un giro di giostra
fra risate un perché;
pianti e l’infinito

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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7 risposte a senza senso. cut-up poetico di Iannozzi Giuseppe + segnalazione “L’ultimo segreto di Nietzsche” di Beppe Iannozzi

  1. questa lettura caro amico Beppe lascia in me sapore a fruttato. grazie. un forte abbraccio. Carlo.

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  2. romanticavany ha detto:

    Caro King, mi dispiace contraddire il comm. sopra in cui cita 1 sapore forte e fruttato.
    A me invece questa tua buttata fa vivere l’inquietudine, la paura, l’ansia, il terrore, può essere in un certo senso essere piacevole a qualcuno sopratutto chi piace è a caccia di emozioni forti.
    Quindi venite….venite non potete mancate di leggere, perché questa pagina potrebbe essere adatta ad un festival degli Zombie!!! 😉

    ♥ vany

    "Mi piace"

  3. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Oh, povera la mia Regina
    Fino in fondo ha letto
    la mia nascosta raccolta di poesie
    e tosto l’ha ghermita l’ansia
    Chissà se stanotte dormirà,
    o se invece cogl’occhi sbarrati
    affronterà le ore del buio

    Avrà di certo un diavolo di terrore,
    pregherà con il cuore in petto
    a batterle forte forte
    Di tanto in tanto poi guarderà
    sotto al letto per tema
    di scoprire che nascosto
    se ne sta pacifico un orco
    o un uomo nero
    E nel cavo della notte griderà,
    senza motivo piangerà
    invoncando il nome amato

    Come agnellino da latte
    darà belati su belati
    sperando che il Re adorato
    venga presto a portarla via
    dalla gola del terrore
    in cui è sprofondanta
    ma non per sua colpa

    Oh povera, povera Regina
    Mai avrebbe dovuto scoprire,
    leggere il nero mio inchiostro
    che talvolta goccia dopo goccia
    sulla vergine pagina si scioglie
    per dar vita a orrende creature
    Danno però è stato oramai fatto
    e sol più può sperare che il Re
    da Lei torni veloce al galoppo
    per proteggerla in un abbraccio
    dagl’incubi che fantasia produce

    😉

    ♥ ♥ ♥ Dolce notte, Mya RegYna impauritiSSima 😉

    orsetto Re della RegYna VaNY

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  4. furbylla ha detto:

    è proprio vero, come è giusto sia, che ciò che si legge e si guarda cambia “aspetto” a seconda di chi lo fa Io vi leggo una triste ma non rassegnata consapevolezza perchè in fondo vi è sempre una ricerca.. Mi chiedo cosa prova uno scrittore nel sentire così diverse interpretazioni a cosa mira realmente uno scrittore ad esser compreso o a provocar emozioni qualunque esse siano?
    buongiorno a tutti voi 🙂
    cinzia

    "Mi piace"

  5. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    La poesia è anche interpretazione. I critici fanno il loro lavoro, ed è giusto che così sia. Ma alla fine sono i lettori che decidono se una poesia funziona o no, al di là della tecnica adoperata. Queste sono particolari, perché scritte secondo la tecnica del cut-up, per cui l’interpretazione puo’ risultare falsata. Certo richiedono maggior impegno che non altre liriche.

    Una bella domanda la tua, Cinzia. Una domanda che merita una risposta esaustiva, per quanto possibile.

    Sono convinto che esistano scrittori e scrittori. C’è chi scrive per essere commerciale, talvolta volgare, nel senso più spicciolo, vale a dire che scrive per lavoro e non perché sente la necessità di creare e di comunicare qualcosa; e c’è chi invece scrive impipandosene dei cliché e delle mode letterarie, consapevole che l’arte non la si può costringere in una moda. Le mode finiscono, muoiono, non rimangono.
    Scrivere è un lavoro duro, perlomeno per chi lo fa con una certa serietà. Chi scrive lo fa scavando dentro sé stesso, ma questo non è sufficiente. Deve saper scavare soprattutto nell’animo altrui al fine di restituire alla società un disegno sensibile della vita. Quando scrivo cerco di calarmi nei panni dei personaggi che descrivo. In fondo, lo scrittore è un po’ come un attore che interpreta un dato ruolo. Devo dunque conoscere determinate realtà e calarmi, ad esempio, nel ruolo di chi soffre per malattia, povertà, amore, etc. etc. E’ un lavoro di impersonificazione anche, perché solo così è possibile rendere credibili i personaggi portati sulla pagina.
    Uno scrittore non dovrebbe insegnare la vita, quindi nessun intento pedagogico. Se il lettore riuscirà a trarre delle lezioni a lui utili, bene, sarà un di più, una cosa buona, ma lo scrittore che si erge a pedagogo è destinato a fallire, a risultare noioso e petulante come certe comari di strada. Chi scrive lo fa per sé stesso anche, inutile negarlo, ma lo fa soprattutto perché sente la necessità di descrivere il proprio tempo storico. Un buon libro è bagaglio di memoria, indipendentemente dal genere e dai temi in esso trattati. Come ebbe a dire Wilde, “non esistono libri morali o immorali, esistono invece libri scritti o bene o male”. Lo scandalo è tacere sulle realtà che esistono, non è dunque scabroso portare sulla pagina l’attualità, per quanto brutta essa possa essere. E’ invece scandaloso produrre libri seriali, fra loro tutti uguali, che servono solo a lobotomizzare le coscienze. I pennivendoli, ecco, loro scrivono libri brutti perché votati alla mercificazione della parola, e una volta mercificata la parola si fa vuota e priva di qualsivoglia memoria.

    bacione

    beppe

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  6. furbylla ha detto:

    grazie, mi è piaciuta molto la tua spiegazione
    un bacione
    cinzia

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  7. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Ho dunque soddisfatta la tua curiosità. ^__^

    Bacione

    beppe

    P.S.: In effetti è una bella risposta, meriterebbe d’essere in un post.

    "Mi piace"

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