Harem di Affetti
di Iannozzi Giuseppe
L’ultimo segreto di Nietzsche
(Il ritorno del filosofo a Torino)
nelle librerie Feltrinelli a soli € 11,05
L’ultimo segreto di Nietzsche (Il ritorno del filosofo a Torino)
Beppe Iannozzi – Cicorivolta edizioni
ISBN 9788897424772 – pagine: 181 – prezzo: € 13
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VEDI DI FARTI BELLA
Vedi di farti bella, spogliati
Non ho tempo per i “ti amo”,
per tutte quelle sciocchezze
di carezze, fazzoletti e pianti
Stasera ho bisogno d’una donna
che resti a me accanto, con il corpo
e con la mente, in silenzio
Stasera non ho tempo da perdere:
ho raccolto già troppe lacrime
per arrivare sin qui da dov’ero,
merito qualcosa di più del tuo broncio
Vedi di farti bella, mettiti a nudo
Mostrami la santità del tuo corpo
E fra le lacrime amami crudelmente
ma sempre in silenzio
Lascia quella pistola nel cinturone
E’ pesante, non è adatta a una Signora
Piuttosto fatti bella, mostrati
nella tua interezza, di petto e di schiena
Da dove vengo non c’erano donne
Questa notte vorrei viverla
fino a morirne – fino a seppellire
tutto il buio che c’è in me
in una tomba dove possa riposare in pace
Vedi di farti bella
Vedi di farti fare senza tante storie
Non hai motivo di piangere
Così è la vita, dovresti saperlo oramai
Così vedi di portar qui il tuo culetto
Ne ho bisogno stasera per vivere
Vedi di portare qui la tua nuda bellezza
Non ho tempo per i “ti amo”,
per tutte quelle sciocchezze
di carezze, fazzoletti e pianti
CHIACCHIERE ALLE SPALLE
Non ti lasciar illudere
dai commenti
che la gente lascia
appesi ai muri dei manicomi
Non sei il cuor d’oro
che dici a tutti d’essere
Vai ancora in giro
in punta di piedi
a decapitare le bambole
di tutte quelle bambine
che, per un motivo o no,
ti stanno sullo stomaco
Non sei quella bella persona
che dici di essere, e lo sai
Sei così in te,
così tanto in te
da non averla ancora persa
quella voglia tutta matta
di sputar in un occhio
al primo arrivato
e all’ultimo condannato,
che ha visto tutti,
tutti i suoi compagni cadere
Sei la solita che abbraccia Giuda
Sei ancora l’unica, proprio la sola
di cui io mi possa fidare
La gente non è buona,
è cannibale,
farebbe di tutto per portarti
ad abbracciare
un’idea di fratellanza in voga
E tu lo sai, tu lo sai bene
Continua a decapitare bambole
E io ti amerò per sempre,
senza mai confessartelo
con una stupida noiosa poesia
LOLITE
Le lolite non mi piacciono
Mi fanno pensare al cielo
Mi portano a suonare blues
Le lolite non mi piacciono
Mi ricordano che sono vecchio
e che il mio occhio cade
nelle scollature delle femmine
con sempre più facilità
Non amo le lolite,
amo le donne bell’e fatte
e che nel cuore sono bambine
STAMPELLE LE SPERANZE
Oramai avevo persa la speranza
M’ero arreso a stare in piedi da solo
con una gamba sola
Non avevo più lacrime né voce
Mi sentivo un perfetto straniero
davanti allo specchio,
scavandomi gli occhi
per veder meglio le fiamme dell’inferno
Oramai m’ero arreso a camminare
con una gamba sola,
a non portare stampelle né a cercare
l’aiuto d’anima viva in strada,
ai semafori, fra il traffico e la gente
Oramai avevo persa la speranza
Non gridavo neanche più
contro la guerra
o al mio vicino di casa preso
in un altro party di balli di tango
Era così tanto, così tanto
che mancavi alla mia rabbia,
alla mia gioia; mancavi così
così tanto al mio petto stanco
Non ti chiedo molto
Solo ti invito a deporre
per un attimo soltanto
la tua guancia in lacrime
sul mio petto pulsante
E in piedi resterò a te accanto,
sognando a occhi aperti che
tu non vada via mai più
ESSERE PENSIERO
Posso far parte dei tuoi pensieri?
Posso essere il pensiero
che al mattino ti sveglia e ti accarezza?
Posso esser così,
semplicemente una carezza
che seduce
e di cui non puoi fare a meno?
Amica mia, sei leggera
come certe foglie
Sol ti chiedo,
posso esser il tuo pensiero,
quello
che amerai pensare da mane a sera?
POESIA IN MUTANDE
Poesia che tolga le mutande
ce ne fosse, ce ne fosse!
Ma io che poeta non sono,
che ho bollette e strie nascoste
e usurai che mi minacciano la gola
buttandomi giù la porta di casa,
sì, lo confesso,
che le ho imbollettate per bene
le mutande; e il sedere tante
ne ha avute a soffrire di frustate
Così adesso, Signorina,
troverete in me uno
che per mettersi assiso
deve usar cuscino di piume d’angelo;
e però ciò che è peggio
è che per far fronte a tutte le bollette
le chiavi dalle mani di San Pietro
mi toccherà tosto rubargli
senza scoreggiare sospiri
o inutili preghiere
Ah, poesia che strappi le mutande,
spero però non le mie, per Dio!
La scarsella m’è pienamente vuota
e non c’ho voglia proprio
d’impegnare il buco del sedere
per un altro vergine ricambio
L’UOMO DEI SOGNI
Se ce l’avessi una bella voce,
ti canterei una serenata
che ti faccia innamorare
Se ce l’avessi la faccia tosta,
ti direi che sei molto carina
e ti offrirei poi il braccio
per andare insieme a passeggio
Se ce l’avessi un po’ di coraggio,
ti bacerei sugli occhi e basta,
senza chiederti il permesso
e senza mettermi in ginocchio
per il solito secco no
Se fossi l’uomo dei tuoi sogni,
mi sogneresti ogni giorno
né bello né impossibile,
soltanto normale
Ma sono solo uno
fra i tuoi tanti spasimanti
E la mia speranza d’averti
è una sola, quella di sognarti
FIAMME E AURORE
Vorrei poter non esser banale
Lo vorrei sì, per non farti sgarbo
Vorrei poterti amare fino in fondo,
fra cielo e mare, oltre il tramonto
e l’alba, oltre il sole la luna,
e oltre l’alta e la bassa marea
Vorrei cantarti una canzone nuova
che sia di fiamme e d’aurore boreali
Vorrei non farti sbadigliare
E vorrei non doverti dire
che le mie labbra son semplici,
quelle d’un uomo che t’ama
FRANCY
Francy, m’ha colpito la tua ironia
di mettermi a dormire con un cazzotto
Per te, ho commesso i sette peccati capitali
Tu, per me, hai rubato dal giardino del vicino
l’erba più verde e tutt’e sette i nani
Così adesso mi trovo più morto che vivo
a sognare che fine abbia fatto il nostro amore
Tu invece hai scoperto che anche i nani
– nel loro piccolo ovviamente –
sanno venir su con pretese giganti a letto
Ma ciò che m’ha fatto male veramente
non è stato il cazzotto e nemmeno il tradimento
preventivo; m’ha fatto male scoprire
che a dormire da mane a sera ci sto bene
M’ha spiazzato proprio la tua ironia
Gli amici m’avevano avvertito
che dietro a quel tuo bel visetto innocente
si nascondeva il duro cuore d’un boxeur
Con quel gioco di gambe, dovevo capirlo
che ne sarei uscito conciato male
Così adesso dormo da mane a sera
E con la brutta faccia che c’ho su
manco fra mille anni una negra strega
verrà a baciarmi le labbra per ridarmi
a questo mondo di nani giganti e fate ignoranti
Così adesso mi vedo dall’alto giù al tappeto
a sognare che fine abbia fatto il nostro cuore,
quel letto di sospiri, di mancamenti per finta,
e poi scoprire chi di noi si sarebbe preoccupato
E poi scoprire chi di noi si sarebbe preoccupato
M’ha fatto proprio tanto male scoprire
che a dormire da mane a sera io mo’ ci sto bene
LA PACE
Non serve appendere la bandiera
Non serve sventolare la pace
a mo’ di sudario
per il bronzeo suono delle campane
Non serve gridarla la pace
se non c’è,
se non è
Non il vento,
non il vento la seminerà
fra quegli uomini comandati
a un macello senza cervello
Non serve una pace svolazzante
condannata
a farsi croce di cristiana pena
su mille e più balconi
d’un sole occidentale
che solo sa portare il male
Non serve il pentimento
se pace non è libertà di vivere,
di morire nel proprio letto
quando sarà giunto
il giusto naturale momento
Così oggi solo si muore
per mano di quelli
che dovrebbero esser fratelli
quanto è meravigliosa esser pensiero!
cinzia
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Pensare che io l’avevo messa più come un riempitivo che per altro. 😉
Ma alla fine sono i lettori a scegliere le poesie che maggiormente rientrano nelle loro corde.
bacione
beppe
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Che meraviglioso medley poetico
io sono assolutamente conquistata da : “SPERANZE E STAMPELLE” Sospeso fra la sua sete di libertà a capire cos’è nuovamente vivere.
‘ Notte panino di burro!!
♥ vany 😉
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Ma allora ti sono piaciute, Mya RegYna Vany. ♥ ♥ ♥
Oh, sì, “Speranze e Stampelle” piace tanto anche a me che sono l’autore.
Buondì, RegYna Vany. E tanti bacetti e tante leKKatine fresche fresche
orsetto di VaNY
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