Lollipop e il colore della neve
Iannozzi Giuseppe

lollipop by Chatterly
Lollipop by Valeria Chatterly Rosenkreutz
7 DONNE, 7 BAMBINE
a Valeria Chatterly Rosenkreutz,
perché mi crede poeta
quando non lo sono
Sette venti, sette blues
sette giorni, sette donne
dimenticate in fondo al cuore
Il biondo del grano matura
E’ vita, quasi primavera
Una verde foglia – armonica a bocca –
suona, e si perde sotto un cielo di stelle,
di lacrime di innocente latte
Affonda il peso del corpo
nel biondo suonando sognando
giovinezza perduta e mulini a vento
e l’abbaiare d’un cane alla catena
Un passo tira l’altro, una nota in più
Un vecchio sdentato racconta
di quando la guerra mieteva gl’uomini
e li lasciava impotenti sotto un cielo blu
con gl’occhi aperti alla luce del sole
Una notte tira l’altra, e troppe troppe note
Nel pagliaio brucia la sigaretta fra le labbra,
quasi una stella a breve termine e rossa
La figlia del fattore è bella, è bionda stella
Un rosso nastro lega i suoi lunghi capelli
Non parla, non dice una parola, sorride sempre
tra imbarazzo e malizia con bocca di fragola
E ti fissa con occhi azzurri, profondi laghi
di montagna, di nascoste favole, di segreti
in amore
Sette incidenti, sette baci
sette addii, e sette bambine
senza dolore in fondo al cuore
Dio, proteggi i miei passi e tutti quei sogni
che mai ti confesserò a cielo aperto!
ROSA D’INDIA
Rosa d’India,
è mattino fatto,
l’inverno quasi finito
In allegria svegliati
Son verdi i germogli
sotto la neve bianca
E sbocciano gli amori
anche per quei saggi
con gl’occhiali spessi
e gli occhi bassi
a consumarsi
su una gialla bibbia
Rosa d’India,
ho visto una verde foglia
Ho gran voglia
di vederti arrossire
Ho voglia di bere vino rosso
Guance di petali, tu, Rosa
Rosa d’India,
svegliati presto, presto!
E’ mattino sbocciato
Manca solo il tuo bacio
su la nascosta bellezza
del mondo di bianca neve
Arrossisci tra l’incastro
d’uno sbadiglio e d’un sorriso
Di rosso tingi la vita
che ti è d’attorno
Ma mai bella quanto te,
Rosa d’India
JINN AMADEUS
Senti Donna, senti queste note
Le batto su tasti neri e bianchi
Ma tu non ascolti né rispondi
Ho la luna di traverso
La luce mi spia dalla finestra
per un attimo appena
in una lama che taglia i sogni
a occhi aperti tra il buio
e il buio tutto d’attorno
Qui non c’è nessuno che capisce
Batto su tasti di pianoforte
Sento la paura dell’amore
Sento Eva penetrarmi nelle vene
E’ una notte di jinn e uomini blu
Il mio piano di tre note
per tre accordi scivola
dalle mani tra il bianco e il nero
Tu non capisci la musica
Non comprendi la forza dell’amore
né quella del buio che si spenge
Provalo a Freud
Mettilo sul fuoco
questo nostro amore così
– o con Amadeus,
o tra le gambe di Belzebù
Provalo, provalo a Freud
quanto sono andato fottuto
Provalo, provalo a Dio
quanto sono diventato fetish
Ho la luna di traverso
E latte materno sulle labbra
– ricordo che non muore
Rimangono però i tasti sempre uguali:
scala infinita di alti e bassi, e bassi
VAMP
TI MORDO
LO SENTI COME TI MORDO
COME TI PORTO CON ME
NELL’ABISSO DEL SANGUE
DELL’AMORE
CHE DI CAROGNA PUZZA
CHE ADDOSSO CI PORTIAMO
PER VENDICATA GELOSIA
SARA’ VERO
L’AMORE
SCOPRENDO QUANTO DOLORE
ACCARTOCCIATO
TRA LE PIEGHE STANCHE
DEL MIO VUOTO VENTRE
VERO
OGNI ORA
QUESTO AMORE
PERCHE’ TI VOGLIO UN AMORE
DA VIVERE
AMORE
COMPLESSO IL COMPLESSO
DI EDIPO
VERO
TI VOGLIO UN AMORE
DA MORIRE
MA SOGNO IL SOGNO
E L’UOMO DEI TOPI
TI PENSO NUDA
TI PENSO DI FACCIA
TI VOGLIO UN AMORE
DA VIVERE
MA DI PIU’
TI VOGLIO NUDA
UGUALE
AL COLORE DELLA NEVE
UGUALE
AL DOLORE
CHE SOTTO LA NEVE
SI SQUAGLIA
E NELLA TERRA S’IMPREGNA
VERO
TI VOGLIO UN AMORE
DA MORIRE
SCIMMIETTE
Scimmiette siamo
e scimmiette torneremo,
almeno così si spera
Per divertirci con innocenza,
con stupida saggezza
anziché col terrore
della guerra
– seme sparso per mari
e monti, senza ritorni
Torneremo sui rami
a vivere innocenza e anima
Così si spera
noi che siamo uomini
SU I RAMI
(introduzione)
Scimmia, scimmietta
M’hai dato profumo
di arachidi, e voglia di sesso
scorticato
E poi sei fuggita via
per chissà quale ramo
Scimmia, scimmietta
Adesso mi sbatto da solo
da mane a sera e mi fo’ male,
un male del diavolo
che se te lo racconto
proveresti pure tu te il mio,
il mio stesso uguale dolore
T’amo, t’amo
E mi scortico da solo
come scimmia appestata
d’amore, stando sul mio ramo
ad aspettare il tuo ritorno
per vizio
SU I RAMI
(epilogo)
Sei pure tu una scimmietta
dispettosa
che mangia tutte le banane
prima ch’io mi possa svegliare
e fare in pace colazione
guardando la foresta d’asfalto
tutta d’attorno
Sei pure tu dispettosa
Una scimmietta con la parrucca
e i guanti bianchi e i tacchi alti
Sei pure tu uguale
a tutte quelle scimmiette
che mi scorticano il sedere
Per poi tornare
su i loro rami ai loro affari
DEL TUO RESPIRO
Io profumo di te
del tuo sudore
del tuo respiro
della tua vita
Io vivo di te
in ogni tuo poro
in ogni tuo capello
Io vivo
perché tu vivi
Se non c’è respiro
per me
che dalla tua bocca
alla mia,
io soffoco
Io vivo
perché sei tutta
quella vita
che sempre ho sognata
E se te ne andrai
morirò
senza nemmeno
un tentato massaggio
d’amore,
mia sola solitudine
Io vivo
del tuo respiro
soltanto
– giusto
un altro stupido
innamorato
nella conta
degli spasimanti
caduti
ai tuoi piedi
RADICI
Le mie radici
ben in fondo al cuore tuo
lascerò che s’insinuino per sempre
ché il solo nutrimento
che ho bisogno è dove il tuo seno
T’amo profondamente,
così profondamente
E se destino avverso
si dovesse a noi mostrare
col suo ghigno più tristo,
insieme lo sfideremo
con frustate di foglie e radici,
mio solo Dolore
ROSSO ROSSO
Rosso, sì rosso
il sangue nelle vene,
quello nelle mie e tue
Rossa l’alba
e così uguale il tramonto
Rossa la bandiera
e più rossa la passione
Rossa la rosa
che ti porto in dono
Rossa la vita
Rossa la morte
Rossa la censura
Rossa la verginità
persa o donata
Rosse le labbra
che ti mordo a sangue
Rosse le lacrime
di ferita d’amore
che suggo dalla tua bocca
con le mie intatte labbra
Rossa la lingua
che cerco
nel tuo raccontarti
giorno dopo giorno,
perché abbia amore
da gridare ai quattro venti
Rosso, sì rosso
il dolciastro sapore
che amo
prendendoti di nascosto
oltre i confini
dell’alba e del tramonto
Del dolore
lo vedi lo vedi che non te lo dico solo io???????????? e questo post lo dimostra ampiamente che io e Valeria ed altri abbiamo ragionissimo!!! quindi zitto… 😉
Buongiorno!
cinzia
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Presente: lo dico anch’io!
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Non sono un poeta. Sono solo uno che scrive e scrivere non significa essere poeta. Uffaaaa…
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D’accordo, lo so, in molti mi considerano un poeta. Ma io non ci sto. Non ci sto perché non lo sono. Sono uno che scrive. Non è per voler far polemica. Certo, mi fa molto e molto piacere che i miei versi vengano letti e sì tanto apprezzati. Non ne capisco il motivo, io stesso non ne capisco il motivo, ma mi sta bene. E, di certo, non impedirò a nessuno di dirmi poeta o azzeccagarbugli. 😉
Adesso le miei poesie, o quel che sono, le ho proposte a diversi editori. Vediamo che ne pensano e se non mi mandano al diavolo. Ma se le pubblicano, poi voglio vedere se le leggerete. ^_*
Grazie, grazie, grazie…
beppe
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grazie a te delle emozioni che ci regali salamotto 😉 perdonami ma alle mamma lupo tutto è permesso 🙂
cinzia
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Vero, più che vero. Alla Mamma Lupa tutto è permesso.
beppe beppaccio
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