Francesca Boari. Piovono sassi dal cielo (Cicorivolta edizioni) – Intervista di Iannozzi Giuseppe

Francesca Boari

Piovono sassi dal cielo

intervista di Giuseppe Iannozzi

© 2013 – in copertina: Hasta la Madrugada by Sebastiano Bongi Tomà
il ramingo (www.sbtphotographer.eu)

1. Francesca Boari, Piovono sassi dal cielo è la tua ultima fatica letteraria per i tipi Cicorivolta edizioni. Un ritratto estremamente soggettivo, dove la protagonista è la donna la madre la moglie che vive una situazione nulla affatto felice. Come nasce questa storia e, soprattutto, porta un messaggio o un consiglio alle donne, e se sì, quale?

Cicorivolta edizioniQuesta storia nasce dalla sensibilità femminile e dalla volontà di dare testimonianza e risposte a tante situazioni di sofferenza domestica spesso tenute segrete. Un segreto che dissolve i senso della vita, lo lascia correre in nome della “buona famiglia” e della resistenza ad ogni costo, anche con evidente implosione di senso. Credo che tanti, e non farei necessariamente differenza di genere, vivano l’orrore tenendolo ristretto nelle mura domestiche per paura e vigliaccheria. Il problema è che in questo modo stanno esercitando su loro stessi e chi gli vive attorno una ennesima forma di violenza.

2. Piovono sassi dal cielo è forse, almeno in parte, un romanzo biografico? E’ una storia di dolore, dura e cruda la tua, dove c’è poco o nullo spazio per il pietismo fine a sé stesso. La protagonista non ha un nome nella storia da te narrata. Ce l’ha però il suo compagno, Luca, l’uomo con cui per tanto tempo ha condiviso la sua vita. Luca è ritratto in soggettiva. Non c’è posto per lui, le parole che dice sono quelle che la sua compagna vuol riferire. E’ un po’ come se la protagonista, nella sua delusione e rabbia, abbia deciso di tappargli la bocca per sempre. E’ forse così?

La protagonista sa che l’uomo che ha amato non è quello che la dipendenza ha trasformato in niente. Il niente non ha voce, il suo linguaggio si riduce a balbettio sporadico e illogico, come illogica è l’ostinazione della protagonista di stargli accanto fino a quel momento, il momento dello scacco finale appunto da cui non c’é ritorno se non nella consapevole ammissione che davanti a situazioni di questo genere molto più umano è ammettere la propria impotenza.

Francesca Boari

Francesca Boari

3. Luca cade vittima di sé stesso, della sua debolezza. Inizia a bere, ad abusare di psicofarmaci, fino a toccare il punto di non ritorno. Il perché non è ben chiaro. Sappiamo soltanto che a un certo punto Luca smette di vivere. A tuo avviso, Francesca Boari, quali potrebbero essere le ragioni per cui un uomo, apparentemente felice con una famiglia e un lavoro, sceglie l’autodistruzione?

Le ragioni per cui un uomo o una donna non riescono a vivere la quotidianità anche quando questa agli occhi di tutti sembra essere la migliore sono remote. I sentimenti non sono innati, li impariamo nei primi tre anni di vita. Si tratta delle mappe emotive che si fissano in noi attraverso la cura della madre. Sempre di più non riusciamo a comprendere i motivi dell’autodistruzione, eppure è tutto scritto davanti a noi e dentro di noi. Il problema è che se non consideriamo il periodo della prima infanzia nel dovuto modo e con la cura che questo richiede rischiamo di produrre danni irreversibili nella costruzione del sentire, del distinguere tra il bene e il male e nel sapere vivere successivamente con forza e coraggio. Luca è evidentemente vittima di un analfabetismo emotivo e anche quando si trova ricoperto di attenzione e amore non riesce a dare senso alla sua vita. Una vita perduta da sempre.

4. La protagonista di Piovono sassi dal cielo vive per suo figlio. Par quasi che ami soltanto il figlio, Antonio. Non ama più Luca. Non può amarlo più perché ha scelto di non vivere insieme a loro. Parrebbe che la colpa del malessere di Luca sia sua e soltanto sua, mentre la protagonista non avrebbe alcuna colpa del disagio esistenziale in cui è precipitato il marito. E’ così?

La protagonista ha la colpa di avere tentato l’impossibile, ha la colpa di non avere accettato il limite dell’umano. Nessuno di noi davanti alla tragedia delle dipendenze può. L’amore per il figlio, la dedizione e la cura che la protagonista riserva ad Antonio sono esempio dell’amore materno autentico che certo inizialmente manderebbe in crisi qualunque uomo che si sente derubato. Successivamente se il rapporto è stabile e maturo, il compagno dovrebbe ritornare in sé e comprendere la grandezza della donna e la sua capacità, tutta femminile, senza generalizzazioni banali, di sacrificio e amore. Ma così non può essere, peché Luca non conosce la differenza tra il bene e il male.

5. Il dubbio è forse lecito: potremmo dire che Piovono sassi dal cielo è un romanzo sulle donne che odiano gli uomini deboli?

Non è assolutamente un romanzo sulle donne che odiano gli uomini deboli, anzi, io lo considero un romanzo senza pietismo come lo hai definito tu, e di assoluto amore e compassione. E’ un romanzo che può aiutare ciascuno di noi a comprendere la fragilità dell’essere umano. Questo sì.

6. La protagonista della tua storia, in un dramma famigliare a trecentosessanta gradi, a un certo punto teme che Luca possa far del male ad Antonio. Ha paura, pur ammettendo (con un certa debolezza però!) che Luca non farebbe del male a suo figlio, in ogni caso non sul serio. E per questo decide di abbandonarlo a sé stesso: la poca pietà, che all’inizio lei nutriva nei confronti di Luca, fa presto a diventare rabbia e viscerale odio. Perché?

La protagonista si trova spettatrice immobile e senza forze dell’assurdo che si consuma davanti ai suoi occhi. Si trova spettatrice della caduta di tutte le sue speranze e attese rispetto ad un amore in cui aveva realmente creduto. Amor vinxit omnia….Eppure non è così o sembra non esserlo con una brutalità che si annusa nelle stanze in cui si ambienta la storia. La rabbia diventa l’unico strumento sufficiente alla sopravvivenza insieme all’amore per il figlio per abbandonare lUca al suo triste e ormai inevitabile destino. Il prezzo? E’ altissimo e si vela tutto nell’ultimo capitolo del romanzo. Non aggiungiamo altro… Che dici?

7. E’ tema attuale e drammatico quello del femminicidio, un fenomeno questo molto sentito e forse un po’ troppo spettacolarizzato e commercializzato dagli organi di informazione. Molti uomini, padri di famiglia, di punto in bianco, si vedono spogliati dell’amore e di tutto il resto. Se ne parla poco o niente, ciononostante è un dato di fatto che sempre più uomini finiscono con il perdere tutto, per ridursi a vivere come barboni, costretti a rivolgersi alla Caritas nel tentativo, spesse volte vano, di ricostruirsi una vita. Il più delle volte, se gli dice bene, sopravvivono a sé stessi. E le donne, di fronte a questa tragica realtà come si pongono?
Luca, forse, aveva solo bisogno di avere accanto a sé una compagna che lo aiutasse un po’ di più a superare le sue debolezze caratteriali, o no?

Non è un romanzo che condanna il genere, so di molti casi in cui sono uomini a subire ingiustizie. E’ un romanzo sul dolore, la compassione e l’amore e soprattutto sull’insufficienza di mezzi quando ci trova davanti la dipendenza. Un romanzo sulla solitudine, sull’incapacità degli altri (medici e istituzioni in genere) di comprendere la tua disperazione. Non credo che si possa parlare esclusivamente di femminicidio, questo termine assurdo e brutto che dice ben poco a mio parere.

8. Alcune donne, in maniera masochistica, tendono a mettersi con degli uomini violenti o comunque inadatti a essere dei padri e dei mariti. A tuo avviso, Francesca Boari, perché questo accade? La protagonista di Piovono sassi dal cielo si innamora di un giovane molto bello che pare uscito da un film, e troppo tardi si rende conto di aver sposato un uomo non adatto a lei.
Esiste un uomo ideale, un uomo perfetto per una donna? Da giovani, perlopiù, ci si innamora di un bullo o del bello della compagnia che una ragazza frequenta. Poi, più tardi, scopre che non è l’amore della sua vita. Non poche volte si va così incontro a delle vere e proprie tragedie di gelosia, che possono scaturire nella violenza, fino all’assassinio. Ma pensarci prima, no? Aggiungo che di solito le ragazze scansano come la peste i ragazzi gentili e non proprio bellissimi. Perché?

L’innamoramento non è calcolo e la storia che racconto lo dimostra. L’uomo che sembra uscito da un film di Antonioni come scrivo, non è scelto per la sua bellezza ma perché la protagonista si innamora. L’amore sta tra la parte razionale e la parte irrazionale di noi. L’amore ci da accesso alla parte folle che ci abita e finisce quando questa parte folle che è l’irrazionale rischia di distruggere la nostra vita. Quando si parla di amore non c’entra il bello e il brutto perché tutti i criteri di giudizio dettati dalla ragione si frantumano. La protagonista se fosse stata lucida non avrebbe mai scelto Luca e avrebbe puntato su qualcuno di più solido e capace di darle quella felicità a cui naturalmente ognuno di noi aspira. Questo è un libro d’amore e di follia.

Francesca Boari nasce il 16 ottobre del 1966 a Ferrara, piccola e meravigliosa città di provincia. Divoratrice di romanzi e di film sin da Bambina, coltiva in maniera del tutto solitaria questa sua passione e incomincia per gioco ad inventarsi storie. Laureata in lettere moderne, si occupa a tempo perso di arte e di scrittura, per un certo periodo collaborando con la pagina locale del “Il Resto del Carlino”. Nel 1991 inizia a insegnare filosofia e arte al liceo linguistico della sua città, con la quale non è mai riuscita a rompere il cordone ombelicale. Lo studio della filosofia diventa insieme alla scrittura e all’interesse per l’arte il leitmotiv della sua vita.
Questo è il suo terzo romanzo, dopo Il prezzo del riscatto (Cicorivolta, 2008), Aldro (Corbo, 2009).
Su estense.com, quotidiano d’informazione ferrarese, tiene un blog molto seguito, dal titolo Diventa quello che sei.
Ama il cinema, il teatro e educare.

Piovono sassi dal cieloFrancesca Boari – Cicorivolta edizioni – collana: i quaderni di Cico – Prefazione di Roberto Faenza – ISBN 9788897424796 – € 12,00 – pp. 133

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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