La tua risata carica di dolore
di Giuseppe Iannozzi
Demon City è Opera di Valeria Chatterly Rosenkreutz
Non dimenticare di leggere l’anteprima de LA LEBBRA di Giuseppe Iannozzi (immagine di copertina di Chatterly) – Il Foglio letterario, a ottobre in libreria.
a Valeria Chatterly Rosenkreutz,
queste poesie pur sapendo
che son ben poca cosa
Bella allegria
La vostra bella allegria
sempre mi commuove
Cosa non fareste
per un bel paio di tacchi!
Per questo non è possibile
non amare
i sorrisi che elargite;
le lacrime capricciose
– qualche volta di dolore –
che piangete;
i seni che un poco nascondete
Non è possibile fare a meno
del Paradiso che siete,
Donne, nei secoli adorate,
Donne, nei secoli
non di rado schiacciate
dall’inquieta tirannia
di chi ebbe a credersi superiore,
senza accorgersi
che Dio ha il vostro volto
che perdona e soffre,
non sempre dandolo a vedere
La vostra bella allegria
mi stordisce a ogni età
che percorro, inconsapevole quasi
del cammino mio;
ma ogni cammino è
sfiorare le labbra vostre muliebri,
un congiungersi ai vostri caldi aliti,
alle vostre labbra di rosa
La vostra bella allegria
sempre mi dice
che l’Eternità è nel vostro Bacio
La vostra bella allegria
sempre mi dice
che l’Eternità è in quel Figlio
che al mondo un giorno darete
piangendo felicità per amore,
per amore dell’umanità
Cucciola, dolce Cucciola
Cucciola, dolce Cucciola
com’è calda la tua pelle,
com’è bella la tua nudità
Cucciola, calda Cucciola,
sei la sola verità che vale,
l’unica nota che fa breccia
nel cor del mattino rosato
Quando gli occhi posi su me
il mondo che ho dentro
si sveglia, così non posso
far a meno d’aver il tuo sesso
per un possesso bestiale
Così carnale l’amor dei lombi,
dei miei dentro i tuoi di donna
Così infantile la mia testa
nascosta fra i tuoi seni di miele
e poi nell’incavo delle spalle
d’alabastro
Cucciola, dolce Cucciola,
come batte forte il tuo cuore,
com’è bello quell’impudico
sano rossore che pian pianino
si diffonde sulle vellutate gote
E così fiero lo sguardo celeste
di allegra madonna nata
per la carezza delle sete,
delle candide lenzuola dai corpi
in amore per sempre scomposte
La tua risata carica di dolore
“La tua anima è triste, così triste”,
ripetono gli angeli dal paradiso
“La stanchezza gioca brutti scherzi”,
fa eco la tua risata carica di dolore
Anche tu senti
che stiamo andando alla deriva?
Mia madre sorride
per invitarmi a stare tranquillo
Qui, però, a ogni momento-
l’aria si fa più pesante
La tavola apparecchiata
e i soldi del Monopoli non bastano mai
Papà ha un cancro all’anima,
ma non intende tentare una cura
Dice che passerà,
consapevole che prima o poi
capita a tutti di doversene andare
Poi tace e sparecchia
e si fa di nuovo silenzio intorno a me
Anche tu senti
che stiamo andando alla deriva?
Mi si spezza l’anima
Fra le gambe, nel tuo dolore, la raccogli tu,
perché ho l’anima spezzata in due
Perché c’è in me tanta stanchezza
Anche tu senti
che stiamo andando alla deriva?
Mia madre morta all’improvviso
E non me l’aspettavo proprio
Mio padre sopravvissuto
E non immaginavo proprio
che un uomo potesse tirare a campare
Ma c’è che adesso tacciono entrambi
È solo che prima o poi capita
È solo che prima o poi capita a tutti l’inferno
Non posso far a meno d’averti intorno
È vero quello che si dice in giro
sul nostro conto
Anche tu senti
che stiamo andando alla deriva?
Mi rispondi con una risata,
con una risata carica di dolore
Intimi e lontani
Ho messo su la Tosca e mi sono subito arreso alla noia:
c’è che preferivo quel tuo modo particolare di sculettare
e di farti vedere in giro con me, fasciata in un vestito da bambina.
C’è che ancora ti amo per il tuo sorriso di malizia;
c’è che non ho dimenticato i tuoi capelli sconvolti sul cuscino,
anche se è solo l’impronta del tuo corpo a riposarmi accanto.
Ora sì, ora siamo tanto intimi e tanto lontani.
Sempre e per sempre
Gridavi, “Aria! Ho bisogno di aria!”
E non capivo quanto forte il tuo male.
Ma dall’Inferno al Paradiso…
il tuo sorriso… sempre e per sempre
nello schiaffo del vento.
Il sorriso di Dio
Sono tornato per ricordarti
che per farmi bello agli occhi tuoi
sfidai Dio e il suo sorriso.
Sono tornato per ricordarti
che affrontai gli sgambetti del Destino,
mettendo sul piatto mille uomini sconfitti
e dimostrarti così il mio valore.
Sono tornato,
ma continui tu a non apprezzare
le mie imprese.
E solo questo conta
quando la fine d’un amore.
Come in Cielo così in Terra
Come in un cielo di nuvole squarciato da una lama di Luce,
c’era il tuo sorriso a illuminare il Buio delle mie solitudini;
come in una terra devastata dalla Morte che piange sangue,
c’era il tuo sorriso a dar Vita alle mie mani sul tuo corpo.
Come in Cielo così in Terra: sempre il tuo amore,
sempre il tuo amore, corpo e anima.
Sulle tue labbra mute
Non l’ho detto a nessuno:
oggi ti amo così, in silenzio,
perché è tuo desiderio.
Ma ti ho sorriso davanti a tutti,
come un fiocco di neve precipitato
dal cielo sulle tue labbra mute.
Con Te
E grazie per tutti i problemi che m’hai dato.
E grazie per tutto l’amore che m’hai donato.
Ogni battito di cuore è stato nostro:
ho pianto con te, ho sorriso con te.
Sorriso di Luna
La mia gelosia è sorriso di Luna,
affascinante come una donna
che a tutti sorride
e a nessuno si concede.
Apri al cielo
Apri la finestra
Regina, apri al cielo
C’è il fringuello
che picchia forte
il becco sul vetro,
e il sole già tenta di fecondare
le tue labbra di carne e miele
Apri la finestra
L’erba tutta si commuove
sotto la carezza del vento,
e tu non senti
che nell’aria c’è musica
che si spande
oltre il campanile
e ti sussurra l’avvenire
Apri al cielo
accogli la sua poesia
Apri al cielo, apri al cielo
prima che dia in lacrime
Romantica Vergine
Non dovresti cercarmi
solo perché sono l’uomo
più strano che tu abbia
mai conosciuto
Non dovresti cercarmi
tutte le notti, col collo nudo,
a piedi scalzi, come bimba
affamata in cerca
d’uno specchio di sangue
Non dovresti amarmi
solo perché ti faccio paura
e ogni volta con me
muori un po’ più in fondo
Non dovresti pensarmi
quando l’alba piange
i suoi raggi dorati
sulla tua nuda immagine,
sulla tua pelle bianca bianca
Non dovresti venire
con la bocca sporca
di latte fresco,
con il seno turgido
a muover sua ombra
sul duro mio petto
Non dovresti cercarmi
solo perché sono l’uomo
più crudele che tu abbia
mai amato
Mi canti una ninna nanna?
Mi canti una ninna nanna?
Non riesco a far silenzio
Non ho sonno, ho stanchezza
Ho bisogno d’una voce calda
che mi culli il cuore là dove
sta il tuo a riposare – a sognare
mondi sconosciuti, di favole
ai più precluse
Sculacciate divine
Tu suonerai note
divine ma anch’io
Ti darò tante
di quelle sculacciate
che anche gli dèi
dell’Olimpo dovranno
alfine tapparsi gli orecchi
e chiuder gli occhi
Il tuo culetto
– te lo assicuro –
te lo farò diventare
così rosso che Apollo
non potrà
che provar invidia
per il suo pallido sole;
e la lira spezzata
più non suonerà
una nota, non una
destinata
a chi mortale o no!
Di latte
Voglio sapere
se l’hai poi fatto
il bagnetto nel latte,
e se sì, con quali
risultati?
Ogni volta sei un fiume in piena che tracima. Complimenti.
Felice
"Mi piace""Mi piace"
Queste erano delle vecchie idee. Ci ho lavorato su. La poesia è molto difficile di per sé. Oggi impiegno anche dei mesi per scrivere una poesia. Si può dire che queste poesie per avere la forma che oggi hanno, be’, mi hanno preso qualche anno, non meno di cinque.
Grazie, caro Felice
beppe
"Mi piace""Mi piace"
penso che Felice abbia reso esattamente l’idea… “sempre e per sempre”..
cinzia
"Mi piace""Mi piace"
“Sempre e per sempre”.
Sono davvero felice e onorato di avere un’Opera di Chatterly per questo lavoro cui tengo moltissimo. Il libro ci guadagna in ogni senso.
beppe
"Mi piace""Mi piace"