MIA BELLA CIOCIARA
Poesie tra amore e guerra
di Iannozzi Giuseppe
Mia bella ciociara
Mia bella ciociara,
più non mi chiedi
se vedo,
se nudo vivo
o in braccio a sorella Morte.
Ma che importa?
…che importa
se la farfalla di mia gioventù
è caduta giù
proprio quando alto il sole
spandeva luce
su quei prati in fiore
che un dì non lontano
mi graffiarono le terga
di ragazzo innamorato.
Core de Roma,
pure tu sei cambiato,
o son solo io
che non ti riconosco più.
Però il mio vecchio ancora
mi racconta di quand’eri
sotto la pressione del fascio,
e le donne eran qualcosa
per cui valeva la pena
di morire
tant’erano belle e schiette.
Per una lacrima
Le tue lacrime, bambina felice,
sono ad alto contenuto alcolico;
Dio, vedendo la pena sul tuo viso,
il dolore ti nettò con una carezza,
e un secondo dopo si leccò la mano
per cadere in ferale delirio tremens,
trapassando coll’enorme corpo morto
tutt’e sette i cieli e le nuvole
fino a toccare del centro la Terra,
sorprendendo persino quel diavolo
annoiato che, a dispetto di tutto,
ancor si chiama Belzebù.
Per un gesto di pietà su una bambina
Dio è morto come chiunque muore:
per sempre dannato dall’Amore,
alla corruzione del tempo esposto.
L’Amante
Non fu abbastanza un amante,
il suo cuore e tutta la sua povertà
Ne volesti a te accanto altri cento,
uno diverso per ogni santa notte
Ti donasti loro con pena e voluttà
Ma all’alba ognuno fuori dal letto,
di nuovo raminghi per chiese e città
in cerca d’un’altra suora di carità
Per una farfalla
Mi lasciò al mattino d’un giorno qualunque
Giù in paese sorridevano, già sapevano
Il parroco m’invitò a confessarmi, il barista
invece, più accorto, mi offrì un bicchiere forte
Sbronzo ma non allegro passai di fronte
alla bottega della sartina che mi segnò col dito:
“Ti disperi? Quella è stata con chiunque
tranne che con te… tranne che con te…”
Aveva ragione, ma la rabbia in me montava,
il veleno nelle viscere s’accumulava minuto
dopo minuto; fu così che presi la decisione
di darle una lezione come si conviene…
Ma prima che potessi trascinarla per i capelli
in piazza, una farfalla mi volò davanti agli occhi::
bastò perché il piede mettessi in fallo
su una merda fresca di cane, sbattendo forte
il capo sul nero catrame, colorandolo per sempre
con l’inutilità del rosso mio sangue
Forte
Ragazza mia, sei una gatta
Egoista te ne stai al sole
Non vieni mai colla pioggia
a riscaldare i vuoti miei dì
Col bel tempo veloce scappi via
e con te, con te porti via
quel poco di gioia
che per un momento fu mia
Ti strinsi a me un secondo
per subito perderti, per sempre
Non nel core però che ancora
forte batte nel ricordo di te
quanto mi piace mia bella ciociare
cinzia
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Ci avrei messo la mano sul fuoco. 😉
Buondì
beppe
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sei un luminare della penna.complimenti di ❤
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Be’, un luminare della penna. Non esageriamo. Sono soltanto uno che scrive al pari di tanti altri, forse migliori di me. Ma è da provare, tutto qui. 😉
Grazie infinite
beppe
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