Memorie critiche dal sottosuolo
Iannozzi Giuseppe
promo culturale
L’ultimo segreto di Nietzsche
(Il ritorno del filosofo a Torino)
nelle librerie Feltrinelli a soli € 11,05
L’ultimo segreto di Nietzsche (Il ritorno del filosofo a Torino)
Beppe Iannozzi – Cicorivolta edizioni
ISBN 978-88- 97424-77-2 – pagine: 230 – prezzo: € 13,00
Leggi su Cicorivolta edizioni dei brani estratti dal romanzo
Leggi la recensione di Dario Bentivoglio sul sito Cicorivolta edizioni
Leggi la recensione di Gordiano Lupi sul sito Cicorivolta edizioni
In vendita anche online su:
qui la 1ma parte e qui la 2nda parte e qui la 3a parte
E chi si lamenta? Io sto tanto bene, raffreddore a parte – e non è una battuta, ce l’ho sul serio il raffreddore. Ma a parte questo dettaglio, per il resto non ho dei seri motivi per cui lamentarmi. E poi, non vedo perché! Di cosa, se è lecito? Non sono mica il Miglioratore del Mondo, che, se solo lo volesse, potrebbe ai sempiterni mali – che fan strage nell’umanità – porre un rimedio divino, o anche solo uno vagamente politico! Essendo che non sono Miglioratore, non mi lamento affatto. Che poi chi non si lamenta è proprio colui che in maggior misura si lamenta usando toni ora alti ora nuovamente alti, quasi avesse la verità cucita sulla lingua, da dio in persona in carne e ossa! Che poi, se guardi bene, dal Genesi – che è tutto un gran casino, quasi a dimostrare che dio le idee ce l’aveva poco chiare sin dall’inizio – a oggi, cioè un quasi 2000 e qualcosa, gli uomini hanno sempre fatto spettacolo di sé, prima indossando maschere adamatiche, poi pirandelliane; e una volta comprese (scoperte) quest’ultime, scollargliele dalla faccia è stato praticamente impossibile. E dire che non in pochi c’hanno provato: e son finiti male, chi in un lager, e chi in un gulag.
Ma intanto il mondo è pieno ancor oggi di Apocalittici e Integrati: e alla fine, guarda!, bisogna pur scegliere da che parte stare. E se stare con gli Apocalittici significa esser designato per uno che si lamenta, allora prova un po’ a dirglielo a dio perché la terra che abitiamo l’ha fatta tanto triste e così tanto ricca di contraddizioni intestine. Ma proprio intestine: il minimo che rischi è una peritonite o una gastrite nervosa a voler tentare con un tuo simile un dialogo che vada oltre la clava e la lapidazione in pubblica piazza. C’è davvero di che esser perennemente incazzati: già. Oppure cercare di fare come quelle marionette che mostrano cachinni faustiani al Filosofo, e che hanno trovato un loro Teatro in una dimensione rushdiana. E però, a niente vale tutto questo ricco favellare: si dirà che mendico un lamento o una carezza, quando è invece vero che soltanto me ne impipo, che sol mi prendo il disturbo di levarmi il fumo dagli occhi, e dalla bocca pure, perché l’immagine che prediligo è una e una sola, impossibile… quella che mi restituisce al sogno e al suo impalpabile realismo. Così mi levo il cappello, allargo fra i denti un “Buonasera, Signora!”, poi mi guardo d’attorno, sbruffo un poco appena, quasi avessi preso un colpo di tosse non mio, e mi butto nella mischia degli invitati, cercando fra gli sguardi e le epe gonfie quel dio vile che va sotto il nome di Ventriloquo.
Pingback: Memorie critiche dal sottosuolo (5a parte) – Iannozzi Giuseppe + promo ”L’ultimo segreto di Nietzsche” di Beppe Iannozzi (Cicorivolta edizioni) | Iannozzi Giuseppe in arte "Beppe Iannozzi"