L’amore con un cervello. Dramma teatrale in un unico breve atto – Iannozzi Giuseppe

L’amore con un cervello

Dramma teatrale in un unico breve atto

Iannozzi Giuseppe

TAC

TAC

– Non mi desideri più. E’ forse per colpa dell’aglio che mangio?

(Annoiata e rabbiosa): Amo l’aglio, non amo il figlio che sei.

(Con faccia che tradisce sincero sbalordimento): Non capisco!

– Quando mai tu hai capito qualcosa di me, delle donne?

– Mi stai rimproverando, questo ho capito ma non ci arrivo davvero a comprendere per quale ragione.

– Sei un uomo, un maschio, per questo non puoi capire.

(Costernato e sempre più sbalordito): Intendi forse dire che ho qualche deficienza?

(Con un sorriso compiaciuto disegnato sulle labbra): Potrebbe essere proprio così, non dico di no. Non è però colpa tua, semmai della natura alla quale appartieni.

– …?

– E’ bastato nominare la tua natura di maschio per gettarti nel panico più oscuro.

– Davvero, non capisco.

– Tu mi ami?

– Certo che sì. Io ti amo.

(Lei ride a gola spiegata): Certo, come no! Tu ami il mio corpo.

– Amo il tuo culo e il tuo cuore. (*)

– Tu non ami me, non ami il mio cervello.

– Ti sbagli, amo il tuo cuore…

– E il mio culo soprattutto.

– Non ho detto questo.

– Lo hai pensato.

– Come fai a dire che ho pensato…

– Gli uomini sono tutti uguali.

– E’ ingiusto che tu dica così. Io penso che tu stia scherzando, è come se io pensassi che tutte le donne sono uguali mentre per me tu sei l’unica donna.

(Lei, con furia cieca): Donna, sempre a ricordarmi che sono una donna.

(Lui, costernato e sconcertato): Ma…

– Niente ‘ma’. Sono stanca stufa marcia di te che mi dici donna e non sai vedere oltre.

(Sconfitto, a secco di parole): Non so più che pensare.

– Non ti preoccupare, tu non pensi, hai l’uccello e ti basta quello.

– Sono nato così.

– E ci sei rimasto!

– Mi dovrei forse far castrare?

(Con un sorriso malizioso): Non sarebbe un’idea malvagia, così perlomeno mi ameresti sul serio, per il mio cervello.

– Io amo il tuo cervello.

(Lei gli butta sulla pancia una busta): Dovresti dimostrarmelo con i fatti.

(L’uomo la raccoglie con mani tremanti e l’apre): Che significa?

– E’ la TAC del mio cervello.

(Incerto): E’ un gran bel cervello.

– Sono contenta che ti piaccia, perché farai l’amore con il mio cervello se mi ami davvero.

(Balbettando): Io faccio sempre l’amore con te.

(Scivolando via dal letto): Non con me, con il mio corpo, è diverso. E’ ora che tu faccia l’amore con il mio cervello.

L’uomo rimane da solo con in mano la TAC del cervello della moglie. Guarda la tomografia assiale computerizzata con somma attenzione, ci capisce poco, ciononostante pensa che a livello organico non c’è niente che non vada.
Per accontentare Lei, Lui ci tenta pure a eccitarsi, per un lavoretto a mano tenendo bene davanti a sé la TAC del cervello della donna. Senza alcun risultato degno di nota però.

Alla fine, stanco, madido di sudore, getta la spugna.
Amareggiato guarda l’impronta che la moglie ha lasciato sul materasso. Accarezza l’impronta di Lei con le punta delle dita. Invano cerca d’abbracciare chi non c’è. Lacrime sottili si dipartono dai suoi occhi.

Cala il sipario.

(*) Con riferimento al testo di Roberto Vecchioni, “Il tuo culo e il tuo cuore”: “[…] guardatela la sua allegria/ di questa grande donna mia,/ lasciatemela vivere/ la gioia del suo culo/ e del suo cuore!”

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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12 risposte a L’amore con un cervello. Dramma teatrale in un unico breve atto – Iannozzi Giuseppe

  1. furbylla ha detto:

    è di una tristezza infinita tu dirai che esagerata.. no non credo . La donna sta impazzendo .nella continua ricerca di distruggere l’uomo.. e sta distruggendo se stessa e l’amore. Ora magari qualche femminista accanita femminista nel senso peggiore del termine.. si scatenerà inferocita..
    cinzia

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Sì, è di una tristezza infinita e non lo nego. La descrizione sistematica di due solitudini, quella femminile e quella maschile. Tentando di avere con il partner un rapporto alla pari lo sta distruggendo e nel frattempo distrugge sé stessa. E’ poi questo temo il disegno sociale di tante coppie di oggi, e di ieri.

    Bacione

    beppe

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  3. tuA ha detto:

    a m e sembra un dialogo tra l’attrice e tinto brass

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Lavoro lontanissimo da tutti gli elementi di Tinto Brass. E’ semmai un lavoro esistenzialista, che nulla ha a che spartire con Brass e il suo erotismo.

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  5. tuA ha detto:

    intendevo che in lui è ricorrente il posteriore

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  6. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Sì, ma in Tinto Brass. Cosa c’entra questo racconto con il posteriore giacché non se ne parla proprio, ma si parla di tutt’altro?

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  7. tuA ha detto:

    – Amo il tuo culo e il tuo cuore….. chi lo dice????????

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  8. furbylla ha detto:

    e andare oltre le parole e valutare il contesto?
    cinzia

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  9. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    tuA, mi hai stancato e sono ampiamente stufo dei tuoi commenti senza senso.

    Ti blocco. Non ho tempo da perdere, né intendo essere accusato da una persona che non legge.

    Quella citata è una canzone di Roberto Vecchioni.

    Iannozzi

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  10. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    L’ho bloccata, non ho tempo da perdere, tanto più che è successo un fatto grave, di cui dirò qui nel blog, essendo che per il momento, a seguito di censura, sono fuori da Fb.

    beppe

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  11. furbylla ha detto:

    ho letto il post.. ma sei fuori come pagina non come profilo personale mi sembra. quindi forse capire chi è stato è più facile.
    cinzia

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  12. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Non posso fare alcuna azione su Facebook, solo leggere i post. Due giorni di blocco perché qualche fetente benpensante ha segnalato una foto di un post che non ha neanche letto.

    D’ora in poi, occhio per occhio dente per dente. Al primo che posta una foto che turba anche un solo pelo della mia barba, lo segnalo per abuso.

    Ho già fatto fuori un po’ di persone ambigue dalla lista dei miei amici e anche su questo blog ho applicato restrizioni più forti, giacché siamo vittime di una società deficiente.

    beppe

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