L’ultimo segreto di Nietzsche
thriller storico esoterico
Beppe Iannozzi
Il personaggio Dioniso
Qui la sinossi del romanzo L’ultimo segreto di Nietzsche

Dioniso
– Ma questa volta vengo come Dioniso il vittorioso, che farà della terra una giornata di festa… (Friedrich Nietzsche)
– Né voi me: da mattina a sera | strillerò, se ce n’è bisogno, | Brechechechè, coà, coà! | sinché non v’abbia fatto smettere quel coà! | Brechechechè, coà, coà, | brechechechè, coà, coà! | (Le rane ammutoliscono) L’avevate a finir, con quel coà! (Aristofane)
– Quanto alla divina follia ne abbiamo distinto quattro forme, a ciascuna delle quali è preposta una divinità: Apollo per la follia profetica, Dioniso per la follia iniziatica, le Muse per la follia poetica, mentre la quarta, la più eccelsa, è sotto l’influsso di Afrodite e di Amore. (Platone)
– Se la processione che fanno e il canto del fallo che intonano non fosse in onore di Dioniso, ciò che essi compiono sarebbe indecente; la medesima cosa sono Ade e Dioniso, per cui impazzano e si sfrenano. (Eraclito)
– Suol di Tebe, a te giungo. Io son Dioniso, | generato da Giove, e da Semèle | figlia di Cadmo, a cui disciolse il grembo | del folgore la fiamma. Ora, mutate | le sembianze celesti in forma umana, | di Dirce all’acqua, ai flutti ismenî vengo. (Euripide)