Malalingua & Co.
(poesie dark)
Iannozzi Giuseppe
Dall’archivio privatissimo perché non ce l’ha solo lui…
e chi ha orecchi per intendere intenda. – g.i.

malalingua by Chatterly
Malalingua & Co. è Opera originale di Valeria Chatterly Rosenkreuz
Frank
La carne ch’egli oggi veste,
quel cervello senza futuro
dentro alla scatola cranica,
di lui tutto m’appartiene
seppur di natura mortale
senza ‘l carattere
dell’eterno immenso
In sorte egli sol lascia
traccia labile,
sfibrata,
invalida più d’un niente
Sì tremenda la verità
che ‘l corpo sostiene,
ignorando del dì ferale
la precisione!
Malelingue
Son come i topi certe persone
che squittiscono all’alba felici
pria di rimetter l’alma
a quel Padreterno nudo e crudo
che, illeso, nei tersi cieli dimora,
scostante, nulla affatto interessato
a prestar orecchio alle lingue
che finiscono giù nel profondo
– nel cavo della bocca
dove l’ugola è già appendice,
fragilità
che putrefazione avrà per sé
Così le malelingue,
che quando il dì si fa sereno
fiato dabbasso tosto sciupano
credendo d’averla scampata
un’altra volta l’orrida morte,
ignorando
che proprio nelle ore di luce
il negro sudario ama soffocare
in silenzio chi troppo ha osato!
Prima dell’Alba
Ho sete
Ho una sete…
Non puoi immaginare
O forse sì, mai in fondo però
Ho sete
Una sete del diavolo
Ho bisogno di soddisfarmi ora
Non posso attendere oltre
Alba, sia tu maledetta!
Ho bisogno di te
D’una colomba
La livida notte ha segnato
col suo marchio chi vivrà e chi no
Ho sete
I negri bastardi ululano
contro Diana in cielo alta
a baciare del camposanto
gli epitaffi giovani e maturi,
ma tutti senza speranza
Ho sete infernale
La mia bocca di denti
sul tuo vergine collo
sì giovane, e nient’altro
Ho una sete di te
che posso placare
solo sacrificandoti a me
Pioggia di sole
Bimba,
sarà una pioggia di sole
Sarà tutto il mio amore
che ti verrà addosso
Non ci sarà scampo
Bimba,
non ti resta
che soccombere
e lasciare che ti ami
prima che il mondo
esplodi nell’infinito
di stelle indiavolate
Non ci sarà scampo
Mettiti il cuore in pace
e amami eternamente
In ginocchio per te
Hai ragione
M’hai fatto perdere il senno
Adesso voglio solo il tuo seno
Sto in piedi per miracolo,
ho perso le ali e il volo
Così candida, come la neve
Vergine forse!
E in grembo rechi
un buon sapore di fragole,
e sulle labbra il color del sole
che all’alba si sveglia
su verde valli, specchi di laghi
e più procellosi mari
Però non lo sai
che giovinezza è vanità
Dimentica, dimentica la verità!
Così giovane non puoi capire
cosa sia uno spirito
che più non crede in niente
tranne al tuo cuore arrossito
messo di fronte all’impertinenza mia
di chiederti sì presto in moglie
come degli urli silenziosi a me paiono
giorno
cinzia
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Hai detto proprio bene, cara Cinzietta.
Le avevo pubblicate sul vecchio blog, ma del post originale ho tenuto le migliori lasciando fuori quelle che oggi rileggendole ho trovato che fossero bruttine.
Bacione e buondì
beppe
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