Il primo nano che ho visto. Un breve racconto bonus di Giuseppe Iannozzi per invitarvi a leggere ”Angeli caduti” di Beppe Iannozzi edito da Cicorivolta edizioni

Il primo nano che ho visto

Non mi ricordo, 6

Giuseppe Iannozzi

nano

Non mi ricordo la prima volta che ho incontrato un gigante. Ricordo però la prima volta che mi trovai faccia a faccia con un nano. Avrò avuto non più di cinque anni e passeggiavo insieme a mia madre che mi teneva per la manina. Passeggiavamo lungo le strade guardando le vetrine soffermandoci di tanto in tanto là dove si vendevano capi di vestiario per bambini. Mia madre non era mai soddisfatta di quello che vedeva in vetrina, o per il prezzo troppo alto o perché straccetti che non valevano una Lira bucata.
All’improvviso spuntò un nano che si faceva strada in mezzo alla ressa: era un ometto non più alto d’un bimbetto. La gente gli dava fastidio e camminava con passo spedito nonostante le gambette corte. Io gli fissai addosso il mio sguardo curioso. Mia madre subito mi rimproverò: “Non lo guardare, porta sfortuna”. Non ribattei, non subito, continuai però a spiare con la coda dell’occhio l’omiciattolo che tutto impettito s’infilava fra le gambe della gente per passare avanti. Solo quando fu lontano dalla mia vista alzai gli occhi sul bel volto di mia madre chiedendo: “Perché porta sfortuna?”. Mia madre fece una smorfia: “Perché è così. Non fissare mai un nano… portano sfortuna i nani”. Ed io: “Ma loro sono come noi?”. E lei: “Sono come noi, sì, ma tu non li guardare, non gli piace essere guardati. Se li guardi a lungo ti fanno una magia cattiva”.
Pochi giorni dopo aver incontrato il nano si venne a sapere che era stato vittima d’un incidente stradale: un’auto l’aveva preso sotto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. Nonostante l’auto l’avesse centrato in pieno, quel diavolo d’un nano non si era fatto un solo graffio. Non fu altrettanto fortunato il conducente della sua vecchia Fiat: forse credendo d’aver preso sotto un bambino, dallo spavento, gli prese un infarto.


angeli_caduti_giuseppe-iannozziAngeli caduti
Beppe Iannozzi
Cicorivolta edizioni
ISBN 978-88- 97424-56-7
pagine: 230
© 2012
prezzo: € 13,00

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Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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6 risposte a Il primo nano che ho visto. Un breve racconto bonus di Giuseppe Iannozzi per invitarvi a leggere ”Angeli caduti” di Beppe Iannozzi edito da Cicorivolta edizioni

  1. cinzia stregaccia ha detto:

    tutto sta in chi guarda..
    cinzia

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    In realtà questo è un racconto semi-autobiografico: ho un po’ abbellito la storia, però è accaduto sul serio che il nano è stato preso sotto senza farsi niente, mentre il conducente dell’auto s’è preso un colpo. 😦

    beppe

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  3. RosaOscura ha detto:

    Spesso la realtà supera la fantasia! Immagino la scena dell'”incidente”…

    Buona serata, e a presto!

    Giò

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  4. orofiorentino ha detto:

    Posso ben capire che l’autista sia morto, Ti rendi conto lo spavento per aver stirato un bambino?
    Ma che portare sfortuna…tutte sciocchezze. Niente porta sfortuna se non le nostre stupide idee.
    Un Ciao grande grande
    Ciovanna

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  5. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Esatto.
    Meglio non immaginarla la scena dell’incidente.

    Un caro abbraccio

    beppe

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  6. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Non ho detto che è morto. Ho detto che ha avuto un infarto. Non so in realtà poi come sia andata a finire. Ero troppo piccolo al tempo, si era all’inizio degli anni Ottanta e io ero ancora un soldino di cacio. In ogni caso credette d’aver preso sotto un bambino, perlomeno così si disse in giro.
    Secondo la tradizione i nani sono gran bevitori di birra e molto pericolosi se ubriachi, e non poco avari, egoisti ed astuti. Questo secondo la mitologia.

    Bacione

    beppe

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