Tra Belzebù e Gesù. My Best Of…
Giuseppe Iannozzi
Angeli caduti
Beppe Iannozzi
Cicorivolta edizioni
ISBN 978-88- 97424-56-7
pagine: 230
© 2012
prezzo: € 13,00
POESIA NERA
Il mio volto è di quercia, di legno
È vecchio all’occhio di chi lo fissa
È giovane solo all’anima inquieta
e vagabonda che cerca in me appoggio
Conosco ogni fruscio che è nel bosco,
e grazie al vento mio valente complice
non ignoro fatti e misfatti di quei paesi
che stanno ai confini del mondo
Viandante che taci, qui ora ti fermi,
sotto l’ombra che m’appartiene
ti nascondi: “Per chi, per chi batte
il tuo cuore sì tanto giovane?
Ah, non sprecarlo! Non ti basterà esser
zingara e dalle stelle consolata
Sette giorni, sette, sette spade il destino
Tu che ora riposi sotto le mie fronde,
domani che dirai? come aggiusterai
le parole perché non suonino di bugia
all’orecchio di colui che t’ama e non sa
che sin dalla tua nascita il tuo cuore è mio?
Così ingordo e così vecchio sono,
e sei tu tanto giovane, per il destino che è
qui, proprio sotto le foglie che ti vestono
di me, di me solo – che sogno in eterno!
POESIA BIANCA
Non guardarmi
(non lo sai quanto amo)
Non toccarmi
(non lo sai quanto odio)
No, non credermi come sono
Lo sai che il foglio resta bianco
INTERVALLO I
Vennero giù
scortando legioni
di solitudini,
tenendo alta la croce
di un dio bambino
Vennero qui
per mettere all’asta
il feto e l’aborto
che siamo
INTERVALLO II
sono tornati su
dove ogni anima
è solo un’anima persa,
un panico tra bianco
e nero – uguale intervallo
invisibile fra i denti
d’un pianoforte
INTERVALLO III
se solo sapessimo
accettare il prima
e il dopo,
se solo sapessimo
riconoscere
che nostra età
è tumore asportato
con imprecisione
chirurgica,
l’attacco di panico
– che produciamo
grattandoci via
la viva pelle
con unghie di morti –
sarebbe almeno
una quasi santità
spezzata a lutto
infinito
GRANDE SFIGA
Il nostro amore grande
praticamente alla mano
non ci porta fortuna
sotto la luna
Il nostro amore un’emorragia,
un ponte di guai tra poesia
e gelosia – il nostro amore così
Ah, il nostro amore immaginato,
che infinita rottura di coglioni!
Col Leopardi poi, sfiga fatta
SUPPERGIU’
Ho sabbia fra le mani e frammenti di poesie
Amore beduino, mi son morte tutte le gioie
Non una ha trovato scampo – Belzebù e Gesù!
Ho la testa in fumo – un folle attacco di vuoto
mentre faccio benzina e pago per l’autostrada
E’ così che mi va, suppergiù
Il mio cammello a ruote ha sete, io invece sonno
E’ soltanto un braccio di ferro fra allucinazione
e desiderio – a breve sarò in panne, come sempre,
o messo da parte fra taglienti lamiere accartocciate
Vada come vada, vada come vada, Amore beduino
E’ così che sono, criminale in masturbazione
E’ così che incontro la Morte, Amore beduino
Per una volta che ho provato, la pena è per sempre
Ho fatto il pieno, un’overdose di niente, di niente
E’ che sto tanto giù, ora che m’ingoio la lingua
nel gargarozzo per scoprire a fondo la profondità
INTERVALLO IV
guarda dentro chi sei,
sabbia, e oasi
di sangue negli occhi:
una fatica sulle spalle,
fra scapola e scapola,
che affonda sempre più,
nel nome di quel tuo Gesù
uguale a eterno tradimento
– a fraterno divertimento
così la cortesia della Morte,
quasi mai sincera, eppur forte
SPEGNERSI
ci spegniamo
non perché la felicità
evanescente
o perché la tristezza
sconveniente
ci spegniamo
e lo sappiamo
proprio come quando
ci innamoriamo
perdutamente
IL MIO DIO
Cercasti la verità nel fuoco degl’occhi
di quel nome che loro dissero esser dio
Io la cercai nella fissità d’un bambino
E non ebbi bisogno d’altro per capire
che il tuo dio l’aveva abbandonato
dall’inizio alla fine della sua breve vita,
per sempre spenta dalla tua severa mano
PIUME DI DIO
fossi stato bello o ricco
sarei stato frale talento,
un naturale vaffanculo
e invece impastato
nell’umano imperfetto
da solo sbando ebbro
affondando col mio battello,
però picchiando ben forte
col mio martello di piume
– di nuvole rubate al cielo -,
ogni anima che osa
il passo suo avanti al mio
oh sì, da solo sbanco ebbro,
ma uguale al suicidio di dio
KAMASUTRA
Ma perché resti sulle tue posizioni,
come una Gerusalemme sconfitta
per l’ennesima volta in una vecchia favola,
che nessuno ha ancora scritto con il sangue
dalla sua prigione di silenzi e di urla?
Perché resti così, con il cuore chissà dove
e la mente che spazia al di là di tutto,
come un kamasutra braccato dalla fama?
Perché al mattino il solito caffè
e un po’ di nebbioso affanno
che mi fa dolceamàro lo sguardo
sul mondo. Che non conosco bene.
Ma che so immaginare, tanto per.
Voglio leggere molto attentamente per poi dire qualcosa.
Bacio
Giovanna
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Allora: posso dirti che ogni pezzo ha un significato, almeno per me, che rappresenta un continuo combattimento con te stesso. Un continuo rifiuto, accettazione che brucia ferocemente l’anima forse non ancora pronta a questa disputa.
Versi stupendi, scrivi da Dio. Non è la prima volta che lo dico.
Se non ho capito, perdonami ma la mia sensazione è questa.
un abbraccio
Giovanna
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Questo è il tuo lato noir!!! 😉
Mi rammenti Il vangelo che ho sentito oggi.
Elia era stanco, voleva morire dopo aver percorso il deserto implorò il Signore per aiutarlo a morire…ma il Signore gli mandò 1 angelo ecc..ecc.
Siamo tutti poveri mortali purtroppo dobbiamo questo accettarlo, anche se vivere a me piace tantissimo.
😉 vany
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E questo è il mio lato non noir, dark. Noir e dark sono due cose diverse. 🙂
In sintesi sì, è proprio così, siamo mortali e nostro destino è quel che è.
Probabile che a tutti piaccia vivere, tranne a chi soffre di particolari disturbi mentali che gli causano una forte depressione. Ma al 99% delle persone piace vivere. Una delle cose che l’uomo, sin dall’alba dei tempi, ha cercato di sconfiggere è proprio la morte per essere immortale. Non lo so però, a te piacerebbe vivere in eterno? Una lunga e bella vita è augurabile, ma una vita eterna è una vita che non si rinnova. Non trovi?
MYa GattYna IndYfesa, hai finito di lottare contro L’ONDA SBRUFFONA’ ^___^ ♥ ♥ ♥
orsetto di VaNY
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