La Sinistra di Civati non lavora bene | di Giuseppe Iannozzi

La Sinistra di Civati non lavora bene

di Giuseppe Iannozzi

Sinistra. La Sinistra. Un anacronismo. Già Bertrand Russell, Premio Nobel per la letteratura “quale riconoscimento ai suoi vari e significativi scritti nei quali egli si leva in alto a campione degli ideali umanitari e della libertà di pensiero“, ad inizio Novecento, evidenziava di nutrire il terrore di vivere in una società marxista (comunista) o in una capitalista. Più tardi George Orwell provò sulla sua propria pelle le due facce del Potere, di quello stalinista e di quello nazifascista. Da Aleksandr Solženicyn alcuni, forse molti, non hanno saputo trarre alcun insegnamento; e così anche da Albert Camus che denunciava gli errori del ‘partito’ entrando in polemica con Jean-Paul Sartre.

Se la Sinistra italiana volesse cambiare sul serio, per migliorarsi, innanzitutto non dovrebbe più sostenere l’ultraliberista Mario Monti. Giuseppe Civati non consiglia di staccare la spina al governo Monti: non è tra le 10 cose buone per l’Italia. E invece dovrebbe essere la prima cosa che la Sinistra italiana dovrebbe oggi fare, subito e immediatamente. Oggi, Destra e Sinistra fanno in modo che il programma ultraliberista di Monti continui a mietere vittime. Ricordate quel racconto di Charles Bukowski, La politica è come cercare di inculare un gatto? Dissacrante e corrosivo come sempre, Hank, senza inutili giri di parole, senza farsi forte d’un inutile politichese ieri come oggi molto in voga, scriveva: «“Caro M. K.:

A cosa serve? Cioè, cosa c’è di nuovo?  – lo sanno tutti che il lardo sta bruciando.”

il nostro delirio si svolge in maniera estremamente tranquilla mentre noi siamo lì a fissare i pelucchi della moquette – e ci domandiamo che diavolo possa aver causato lo scoppio di un vagone pieno di leccalecca proprio su il lato dove stava appeso il cartellone di Braccio di Ferro, il Marinaio.
è un condensato di tutto: il bel sogno è andato, e una volta andato, è andato tutto. il resto sono dei giochetti merdosi per i generali e gli accumulatori di soldi. […]»


Giuseppe Civati - 10 cose che la sinistra Giuseppe Civati punta molto sulla tecnologia, sulla Rete, su un sistema informatizzato di controlli, dimenticando che siamo in Italia, dove una filiale bancaria riesce a restare ferma per ore e ore perché non c’è nessun tecnico disponibile (e capace) di ripristinare il sistema, le applicazioni che permettono delle semplici operazioni di cassa. Ma salviamo Valentino Rossi, certo che sì. Il Fisco accertò che non aveva dichiarato la bellezza di 60 milioni. Wikipedia ci viene in soccorso e ci ricorda che:

«Il 3 agosto 2007 l’Ufficio di Pesaro dell’Agenzia delle Entrate contesta a Rossi compensi non dichiarati per 58.950.311 euro, relativi al periodo 2000-2004. Considerando Irpef, Irap e Iva, l’evasione fiscale è pari a 43,7 milioni di euro. Il fisco chiede anche il pagamento delle sanzioni e degli interessi, per un totale complessivo di 112 milioni di euro. Per tutti e 5 gli anni in questione, Rossi aveva presentato una dichiarazione Irpef con un reddito inferiore a quello reale. Lo stesso dicasi per l’Irap e l’Iva del 2000, mentre per il quadriennio 2001-2004 non ha presentato alcuna dichiarazione Irap e Iva.

Il pilota si è difeso affermando di aver rispettato la legge e di aver pagato tutte le imposte dovute nel Regno Unito, dove risulta residente.

Nel febbraio del 2008 è stata resa nota la notizia che Rossi ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate patteggiando il pagamento di 19 milioni di euro per il periodo 2000-2004 e 16 milioni per il periodo 2005-2006: trenta milioni legati ai guadagni del periodo e 4,8 milioni legati alla mancata dichiarazione. Per eliminare le sue pendenze anche nei confronti della magistratura, nel maggio del 2009 Rossi chiede alla Procura di Pesaro un patteggiamento a sei mesi di reclusione, anche se non sconterà mai tale pena né il suo nome verrà menzionato nel casellario giudiziario.» – [ http://it.wikipedia.org/wiki/Valentino_Rossi#La_questione_fiscale ]

Con qualsiasi altro normale cittadino il Fisco non sarebbe stato altrettanto magnanimo; avrebbe da lui preteso il sangue, e non solo in senso metaforico: i suicidi a quanto ammontano oggi? Mario Monti ci assicura però che in Grecia è successo di peggio. Sin tanto che ci saranno magnanimità e trattamenti di favore nei confronti dei grandi evasori, vero canchero di questa Italietta, il paese non potrà mai sperare di risollevare le proprie sorti. Finché la mentalità dell’uomo politico italiano sarà di stampo machiavellico, Destra e Sinistra non saranno mai nella comunque triste posizione di poter illudersi d’esser accettate e riconosciute dal popolo, da quel popolo che in una democrazia reale sarebbe sovrano. Ma il popolo, nella Storia italiana, sovrano non lo è mai stato: l’uomo politico è ancora troppo italiano, o guelfo e ghibellino.

Troppa disuguaglianza fra cittadino e cittadino: Giuseppe Civati non accenna, foss’anche e solo di straforo, ai tanti ed esorbitanti privilegi che il Vaticano riceve dallo Stato italiano; è invece preoccupato su altri fronti, in primis di sostituire il contante con l’utilizzo massiccio di bancomat e carte di credito, illudendosi che così le transazioni finanziarie sarebbero più facilmente rintracciabili. Non è la soluzione contro l’evasione fiscale. Il perché è presto detto: oggi tutto è hackerabile, il che significa, tradotto in termini molto poveri, che qualsiasi sistema informatizzato può essere bucato (corrotto). Chi ieri evadeva le tasse, continuerà a farlo, mentre il comune cittadino si troverebbe prigioniero d’un sistema in perfetto stile Grande Fratello, dove ogni pisciatina sarebbe controllata e annotata e punita. Non sarebbe invece possibile intervenire nei confronti dei veri grandi evasori, che non faticherebbero davvero molto a trovarsi un hacker con le palle quadrate disposto a corrompere il sistema, sia esso basato su software open source o diversamente. Un sistema inviolabile esiste solo nella fantasia di quel fanboy che lo difende.

Il lardo sta bruciando, lo sanno tutti, chiaro che il popolo non nutra più fiducia nei confronti della politica e dell’uomo politico. Antonio Di Pietro, intervistato da Maria Teresa Meli per il Corriere della Sera (03 luglio 2012), spiega: “Con Grillo ci sentiamo spesso e volentieri. E comunque guardate i sondaggi: noi in ogni rilevazione abbiamo molto di più di quello che abbiamo ottenuto alle ultime elezioni. Vuol dire che siamo un partito vivo che ha dimostrato di sapere interpretare le aspettative di una parte dell’elettorato del centrosinistra”.

Tante parole, tanto politichese quello di Giuseppe Civati, che non consiglia di staccare la spina all’ultraliberismo di Mario Monti. Non lo fa, se ne guarda bene dal farlo. E così, mentre io finisco di scrivere queste mie considerazioni, il lardo è bell’e bruciato, tutto.

10 cose buone per l’Italia che la sinistra deve fare subito – Giuseppe Civati – Laurana editore – collana Dieci! – ISBN 978-88-96999-19-6 – pp. 196 – € 11,90

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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9 risposte a La Sinistra di Civati non lavora bene | di Giuseppe Iannozzi

  1. paolo f ha detto:

    Grande articolo, Giuseppe.
    Oltretutto, la copertina di quel libro è orrenda: chi mai può averla progettata? Quel numero 10 enorme deturpa tutto.
    (ma Giuseppe Civati, per caso, è uno dei TQ?)

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Articolo critico nei confronti delle proposte avanzate da Civati che, oggi come oggi, non sono attuabili, non in un paese come il nostro dove la più parte della gente non sa neanche cosa sia Linux. E’ già tanto quando il cittadino medio riesce a barcamenarsi con un sistema windows home.

    http://www.ilpost.it/2011/10/20/chi-cambiera-il-pd/

    Il PD non andrà da nessuna parte: oggi, appoggiando la Fornero, si è tirata un’altra zappata sui piedi. Poi Civati si lamenta di quella che viene considerata l’antipolitica, ma tutto è politico e anche Grillo lo è: solo che al Pd non piace, forse perché adesso il Pd si trova con l’acqua alla gola e nessuna soluzione in mano, tranne quella di continuare ad appoggiare Monti.

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  3. paolo f ha detto:

    Il Pd ha proprio l’acqua alla gola. E oggi mi son reso conto che manca meno di un anno alle elezioni: praticamente ce le abbiamo addosso! Non oso pensare cosa potrà succedere…

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Penso che né il Pd né la Destra abbia delle possibilità or come ora: Pd e Pdl sono un fronte unito, anche se sembra che si facciano battaglia. La realtà è che appoggiano in pieno il governo Monti, sia il Pd sia il Pdl e le altre forze. Gli unici a contrastare il blocco Pd-Pdl è rappresentato dall’Idv. Oggi abbiamo visto, per l’ennesima volta, come il Pd non sia capace di agire in maniera autonoma e di prendere delle decisioni: praticamente il Pd è parte integrante del governo Monti e così anche il Pdl. Un anno è lungo, molto lungo politicamente parlando. Lo scontento è generale: chi vincerà? Possibile che alle prossime elezioni vincano i grillini: ma come politici sono troppo giovani pur avendo delle buone idee. L’unica speranza è che Idv e grillini costituiscano una alleanza. O c’è il serio rischio di una ingovernabilità, perché né il Pd né il Pdl hanno delle possibilità di far fessi ancora gli italiani. La fiducia nei confronti e della Destra e della Sinistra è ridotta oramai ai minimi termini. Lo abbiamo visto nelle amministrative.

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  6. cinzia stregaccia ha detto:

    concordo pienamente con questo post ma certo è che alle prossime elezioni io non voterò nessuno e quando dico nessuno..
    ciao Beppe
    cinzia

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  7. vanessa ha detto:

    Che ridere Arisa, una persona ambigua per i suo comportamenti e per il suo modo di parlare e di porsi.. fa senso era meglio continuasse a fare l’estetista o andasse a scuola.
    Quante parole, parole, parole, quanta gente sa consigliare e dire tipo il libro da te citato, quanti e quanti politici, sindacalisti disonesti pullulano in giro ; quanta ed ancor di più ingiustizia ed incapacità nei nostri politici, magistrati polizia ,finanza ecc.Non ci si può fidare più di nessuno.
    Ancora che ridere per non piangere , è stato nominato Franceschini l’ho visto personalmente in ospedale una persona slavata pallida e squallida che non sa quel che vuole e quel che dice forse.
    L’ equità ….che bella parola di effetto, così come era stata annunciata all’entrata del governo Monti (l’uomo di ghiaccio straricco e potente) l’equità doveva esserci, come dovrebbe esserci più semplicità e trasparenza nelle persone e nelle cose.Molti imperi lavorano in nero, troppi politici hanno più pensioni pensioni e che pensioni;troppi attori e giornalisti si inventono deturpano i cervelli della gente con le loro trasmissioni inchieste e tg spaventosi.
    Meglio sarebbe dare loro una zappa per provare la fatica vera di tanti poveri pensionati,di tanti terremotati privati di tutto.
    Che schifo i poveri debbono chiedere prestiti alle banche per pagare le tasse e Befera sguazza nell’oro dei suoi stipendi.
    Che delusione.
    ♥ vany

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  8. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    E’ un tuo diritto, Cinzietta. Ma io preferisco non gettarlo via il mio voto, perché ancora penso che un voto non dato è comunque e sempre un voto regalato a chi ieri come oggi ha fatto i suoi propri interissi invece di quelli del popolo italiano.

    beppe

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  9. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Non so che abbia fatto o non abbia fatto Arisa: non l’ho mai seguita. Ho altre preferenze musicali, come ben sai.
    Il problema è che il sistema italiano è corrotto ab imis: un problema questo che ci portiamo dietro da decenni e decenni e che non abbiamo ancora saputo risolvere, perché basterebbe avere un po’ di consapevolezza in più e mandare a casa, una volta per tutte, quanti hanno fatto i loro propri interessi rubando, anziché gli interessi del popolo italiano.

    Il Pd, con i suoi francescani in odor di comunismo, è vecchio, non al passo coi tempi; e quando propone delle idee, queste sono inattuabili o comunque non auspicabili. In un paese come il nostro, delegare tutto al controllo elettronico, informatizzato, è pura follia: non riusciamo ancora a far funzionare in maniera corretta il poco che è stato dirottato in Rete e si pretenderebbe di buttare tutta l’amministrazione in Rete. Se una idea del genere venisse realizzata, altro che evasione fiscale: sarebbe la paralisi totale dell’Italia a solo vantaggio di pochi, che riuscirebbero a rubare ancor di più e a trassare in maniera ancora più vistosa e impunita.
    Monti oggi è appoggiato dal Pd e dal Pdl, ovvero da quella che dovrebbe essere la sinistra o l’opposizione e dalla destra ovviamente: ecco perché questo governo continua a restare su. Civati, nel suo libro, si guarda bene dal dire anche solo una parola contro la gestione di Monti. Sin tanto che si continuerà a dipendere da qualcuno, in questo caso da Monti, né la sinistra né la destra cresceranno mai, ne consegue che mai faranno del bene al paese.

    Sarebbe meglio, molto meglio, come suggerisci, che tutti questi personaggi andassero a zappare la terra: c’è bisogno di mani nei campi e non di poveri lavoratori non inquadrati, sfruttati, sottopagati e in nero.

    Parlamentari che prendono cifre da capogiro. Il Vaticano che gode di privilegi immondi, succhiando di fatto il sangue alle già poche risorse italiane, ma nessuno che dica niente. E la gente non riesce più a campare: ci si lamenta che non si vende, che non si vendono più neanche i generi alimentari. Per forza, il povero lo fanno sempre più povero, lo costringono al suicidio. Ma Civati non parla dei suicidi, dei tanti che si sono dati la morte, non ne accenna affatto. Non lo dice dei poveri pensionati con una pensione minima costretti a rovistare nei cassettoni dell’immondizia, né dice dei tanti padri di famiglia che si sono tolti la vita perché vessati da tasse inique, insostenibili.

    La delusione è grande, ma era già stata scritta parecchi anni or sono.
    Dobbiamo guardare ad altre forze, ad altre potenziali forze e dimenticare e la sinistra e la destra, oramai inattuali per un paese come il nostro.

    ♥ beppe

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