Usque ad mortem. Per essere oltre i pregiudizi. Aforismi di Iannozzi Giuseppe

Usque ad mortem

Per essere oltre i pregiudizi

di Iannozzi Giuseppe

Usque ad mortem

Ora, ora prendete un poeta, ditelo poeta, rendetelo vile ai suoi stessi occhi: regalategli questa memoria.

Ora, ora prendete un idiota, fatelo senatore a vita, ditegli che la sua vita è finita: regalategli questa garanzia.

Anima salva

L’unica bandiera che mi sento in dovere di tenere alta nel cuore è quella d’essere cittadino del mondo, anima salva.

2 mali

Ecco due mali, uno peggiore dell’altro: ma bisogna scegliere fra l’impiccagione e la ghigliottina, il 2 di novembre. Il sangue come ketchup, e la più bella poesia che sapevo, morta annegata, solo perché la scrivevo sull’acqua benedicendola nel mio Nome.

Mentire

No, non parlatemi di romanticismo. No, non ditemi che è vera anche la bugia!

Fate silenzio

Tutti continuano a ripetere che dobbiamo guardarci intorno per reagire ai soprusi della vita. Tutti continuano a violentarci assicurandoci che tutto potrebbe andar meglio se solo tenessimo gli occhi bene aperti. Ma non un cristo che finalmente si assuma le sue responsabilità; mai un cristo che parli la lingua del suo silenzio, perché si possa anche noi godere un po’ di pace lontana dalle prediche, dalle fedi spacciate agli angoli delle strade da apocalittici e integrati sostanzialmente uguali, globalizzati.

Faccia a faccia

Se tu gettassi la maschera, scopriresti con orrore d’esser morto nell’anima ma non nel corpo del suo/tuo volto. Non hai la faccia per tenere testa ad un faccia a faccia mortale: ecco tutto.

Con o senza dignità

Si può morire in due modi: con o senza dignità. Ma prima, in ogni caso, bisogna guadagnarsela una dignità da gettare alle ortiche.

Il vizio

Il più spettacolare vizio dell’umanità è quello di rendere pubblici i suoi propri vizi. E forse è un bene, altrimenti l’opinione pubblica non potrebbe neanche nutrire l’illusione che al mondo possa esistere una qualsiasi (forma di) verità, fosse anche e solo inventata di sana pianta.

Scandali

Inventiamo scandali solo perché non abbiamo una nostra propria vita da violentare.

Verità assoluta

Morirei per la verità, ma dubito che la verità morirebbe per me: la vita non ha pietà per sé stessa e non ha alcun istinto di sopravvivenza.

Tombaroli

C’è chi solo legge. C’è chi solo scrive. Non cambia il risultato finale: entrambi sono due tombaroli.

Non vale la candela

Sopravvivere a sé stessi: il gioco non vale la candela, soprattutto quando questa è spenta da una vita.

Coraggio di scrivere

Le poesie migliori sono quelle che non abbiamo il coraggio di scrivere. O quelle che non sappiamo regalare a noi stessi.

Bandiere e prigioni

L’uomo rivoluzionario cessa d’esser libero nel momento in cui imprigiona la vita in una bandiera.

Bukowskiano

Meglio essere bukowskiano che dannunziano. Su questo non ci piove.

Alibi

Il modo migliore/peggiore per darsi la morte è vivere l’alibi dell’immobilità mentale e fisica.

Domande e risposte

Le domande sono di per sé delle risposte. Bisognerebbe educarsi a non imparare dalle risposte.

Complicità

Spesse volte accade che la museruola ce la mettiamo da soli nel timore d’offendere o di dire qualcosa di sbagliato. Ma sbagliato è tacere, quando facile sarebbe regalare almeno uno sguardo complice.

Libertà

Credo in una libertà che è quando non c’è bisogno di dirla tale o gridarla.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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