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Iannozzi Giuseppe – Libri e Pubblicazioni
IL MALE PEGGIORE. Storie di scrittori e di donne – Iannozzi Giuseppe – Edizioni Il Foglio
IL MALE PEGGIORE Iannozzi Giuseppe
Edizioni Il Foglio
Collana: Narrativa
Edizione: novembre 2017
Prezzo: 16,00 €
Pagine 330
ISBN 9788876067167Donne e Parole. Sulle orme di Leonard Cohen – Giuseppe Iannozzi – Il Foglio letterario
Donne e Parole Giuseppe Iannozzi
Il Foglio letterario
ISBN 9788876066450
pagine: 604
2a edizione - © 2017
prezzo: € 18,00Bukowski, racconta! – a cura di G. Iannozzi
Bukowski, racconta!
a cura di
Giuseppe Iannozzi
Il Foglio letterario
ISBN 9788876066177
pagine: 190
© 2016
prezzo: € 14,00
La lebbra – Giuseppe Iannozzi (Il Foglio letterario)
La lebbra
Giuseppe Iannozzi
Il Foglio letterario
ISBN 9788876064548
pagine: 150
© 2013
prezzo: € 14,00
La cattiva strada – Giuseppe Iannozzi – Cicorivolta
La cattiva strada
Giuseppe Iannozzi
Cicorivolta edizioni
ISBN 9788899021283
pagine: 116
© 2014
prezzo: € 12,00
L’ultimo segreto di Nietzsche – Giuseppe Iannozzi (Cicorivolta edizioni)
L'ultimo segreto di Nietzsche (Il ritorno del filosofo a Torino)
Beppe Iannozzi
Cicorivolta edizioni
ISBN 9788897424772
pagine: 230
© 2013
prezzo: € 13,00
Angeli caduti – Giuseppe Iannozzi (Cicorivolta edizioni)
Angeli caduti
Beppe Iannozzi
Cicorivolta edizioni
ISBN 9788897424567
pagine: 230
© 2012
prezzo: € 13,00
Libri di Iannozzi Giuseppe
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Per Berlusconi migliaia di cittadini in sit-in davanti al tribunale di Milano per difenderlo. Se è così l’Italia è spacciata! – fotogallery
Per Berlusconi migliaia di cittadini in sit-in
Questa voce è stata pubblicata in Iannozzi Giuseppe, politica, politici, satira e contrassegnata con Berlusconi, Iannozzi Giuseppe, silvio devi resistere, tribunale di Milano. Contrassegna il permalink.
Gradirei che qualcuno mi spiegasse l’origine dell’animosità, diffusa a molti livelli della nostra società, che ha per obbiettivo il sig. Berlusconi. Vorrei poter leggere degli argomenti chiari perché finora, ciò che appare, è soltanto una schiuma fatta di insulti che galleggia e copre il grande mare della frustrazione della sinistra per aver perso le elezioni. Faccio notare che ha ricevuto più insulti Berlusconi di quello schifoso assassino di C. Battisti.
Per avere il quadro completo della situazione manca soltanto che venga rivolta una petizione al Papa perché scomunichi il premier. Sarebbe forse un’azione più efficace dei tentativi di delegittimazione posti in atto dalla magistratura. Forse don Sciortino di Famiglia Cristiana potrebbe indire una campagna di stampa con questo obbiettivo, visto che già una suora è andata in piazza a tuonare contro il reprobo.
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Uno, non sono di sinistra. Due, non sono di centro. Tre, non sono di destra. E non sono nemmeno anarchico.
Mi fanno schifo Chavez e compagni, e credo Stalin un anticristo al pari di Mussolini e Hitler.
Semplice satira, così come ne ho fatta e continuo a farne nei confronti di tutti.
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Come risposta mi sta molto bene. Anche se ad un certo punto una qualche direzione bisogna prenderla. Mi piace la satira a patto che non diventi una scusa per diffamare ed insultare chi non ci è simpatico.
Ad esempio ci sono personaggi sui quali non si può fare satira e che meritano solo insulti. Mi riferisco al mostriciattolo C. Battisti ed ai suoi estimatori come Scarpa.
Riguardo alla mia curiosità sui motivi che spingono certi personaggi a paragonare Berlusconi all’incarnazione di Satana, avevo già scartato la satira e le fantasie erotiche di Di Pietro & sinistrati vari che si eccitano appena lo nominano. Diciamo che il mio desiderio di sapere fa parte di quel bisogno di conoscenza che alimenta i neuroni, spero come qualsiasi entità dotata di raziocinio.
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Al momento nessun politico mi soddisfa. Da una parte ci sono i neopuritani capaci di sollevare polveroni ma non di guardare alle loro porcherie; e però si dicono i buoni e lo gridano ai quattro venti con una arroganza che mi terrorizza. Per contro dall’altra parte abbiamo il capitale, nient’altro che questo. Anarchici di destra o di sinistra o indipendenti non mi interessano e così come neanche i radicali, che fanno più danni che altro. Il centro poi meglio stendere un velo pietoso: a seconda di come tira il vento si schierano o a destra o a sinistra, insomma un puttaneggiare a tutto tondo.
Che ci sia una stanchezza diffusa credo sia evidente. Mai come oggi gli italiani hanno perso fiducia nei confronti dei politici. Se si dovesse andare oggi alle elezioni credo che sarebbero molti gli astensionisti convinti.
Romano Prodi forse si prepara a tornare in campo?
Non lo so si sa. Ma ne ho il terrore. Il declino dell’Italia è stato portato avanti in questi anni tanto dalla destra quanto dalla sinistra – che ahinoi ha iniziato a sfrondare il Paese per poi lasciare che la destra completasse il lavoro iniziato. Oggi la sedicente opposizione, quella dei comunisti con i milioni in tasca, è bene sottolinearlo, vorrebbe scalzare la destra al governo e se è vero che la storia si ripete istiga il popolo. Ma ricordiamoci che il mercato del lavoro, il precariato in perfetto stile americano, è stato portato in Italia dalla sinistra, da Prodi e compagni. Non dimentichiamoci che Bertinotti al pari di D’Alema negli anni novanta si è schierato con i guerrafondai. Oggi fanno i moralisti su ogni bagatella. La destra si comporta da destra secondo la legge del capitale: non fa nient’altro che questo, per cui sopravvive il più forte, morta lì. A rimetterci è sempre il popolo e in particolar modo le nuove generazione che in capo a venti anni si sono viste spogliate di qualsiasi minima sicurezza: per l’attuale infelice stato di cose devono ringraziare tanto la sinistra quanto la destra.
Ci sono poi gli anarchici, chi difende a spada tratta i brigatisti e i terroristi: sono per fortuna nostra un numero piccolo, molto piccolo, per cui è giusto che se ne parli ma senza tributargli troppa attenzione perché il rischio è di fare il loro gioco: quello che vogliono è che si parli di Cesare Battisti. Sino al 2004 non un cane sapeva chi fosse questo pluriassassino vigliacco, un vigliacco a tutto tondo che non ha scontato un solo giorno nelle patrie galere per i delitti da lui commessi.
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Il quadro che descrive è abbastanza realistico però non bisognerebbe cadere negli stereotipi della sinistra. Come mai, ad esempio, si sentono continue lamentele contro il capitalismo facendo finta di ignorare che tutti quanti si vive di capitalismo. Dall’operaio al capitalista siamo tutti immersi in questa società opulenta. A quale altro tipo di società ci si riferirebbe altrimenti? Vari regimi comunisti sono nati e morti senza costruire alternative accettabili. I nostri seguaci del comunismo, travestiti da democratici, oramai non fanno più discorsi politici e si limitano a frignare perché quel cattivaccio di Berlusca gli ha fregato il potere. Vivono nel lusso dei capitalisti con barche, piscine, ville e appartamenti signorili, però vanno in piazza a “salvare la costituzione”, a berciare contro la Gelmini e ad accusare il premier di scopare troppo. Dove siamo finiti? Che ci fa il magistrato Ingroia sul palco della sinistra a sostenere le rivendicazioni capziose di chi vorrebbe imitare ciò che succede nel Nordafrica? Non è inquietante?
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Il capitalismo ha preso piede in Italia sul finire degli anni Sessanta.
Come ho già detto in altre occasioni ritengo che né il comunismo né il capitalismo siano adatti a un paese democratico che voglia dare alla comunità uguali possibilità economico-finanziarie e di libertà per un tenore di vita che non crei disuguaglianze. Il capitalismo ha vinto negli anni settanta, e negli anni Ottanta aveva creato la classe borghese, ovvero quelli che 1 milione e 200mila Lire al mese. Trenta anni or sono si poteva ancora parlare di classe media, oggi non più. Con il Duemila la classe media è stata seppellita dalla prepotenza del capitalismo ed è stata rimpiazzata dal precariato e dai disoccupati. L’attuale società viene purtroppo spartita fra chi ha troppo e di più e chi non ha nemmeno un soldo per impiccarsi al cielo. I comunisti vivono nell’opulenza, come i maiali orwelliani della sua famosa “fattoria degli animali”. I capitalisti continuano a guardare al solo loro interesse accumulando capitali su capitali e portandoli all’estero; quando poi si tratta di fare la dichiarazione dei redditi dichiarano di guadagnare quanto o meno d’un venditore ambulante.
La ministra Gelmini è il peggior ministro che si sia mai avuto negli ultimi cento anni: ne avesse imbroccata una, dico una di riforma, ed invece no. L’università è diventata per pochi, anzi per pochissimi. A guadagnarci da questa riforma sono i professori, mentre ricercatori e studenti sono stati presi a calci nel sedere. L’università è diventata una esclusività per chi ha i danè, meglio se provenienti dalla (inventata) Padania e quindi da Mediolanum; chi invece è figlio di operaio, o figlio di ex operaio non ha nessuna possibilità di frequentare una qualsivoglia facoltà. Questo sì, è davvero inquietante.
Non mi scada nei clichè del capitalismo berlusconiano, ovvero nella feroce logica del businessman perché Berlusconi non è un politico ma soltanto un affarista che tratta l’Italia come fosse la sua azienda personale.
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