Cesare Battisti resta in carcere fino a febbraio. Il suo legale parla addirittura di un golpe. E la crisi diplomatica fra Italia e Brasile si fa più forte

Cesare Battisti resta in carcere fino a febbraio
Il suo legale parla addirittura di un golpe
E la crisi diplomatica fra Italia e Brasile si fa più forte

a cura di Iannozzi Giuseppe

Cesare Battisti resta in prigione. A febbraio, dopo la riapertura dei tribunali brasiliani, si tornerà a parlare del suo futuro.

E’ quanto ha deciso il presidente del Supremo Tribunal Federal, Cezar Peluso, bloccando così “l’immediato rilascio” chiesto dai legali dell’ex terrorista rosso, i quali hanno definito “una specie di golpe” tale misura. Sulla scia del ‘no’ all’estradizione annunciato il 31 dicembre dall’ex presidente Lula, nelle ultime ore da Brasilia é giunta un’altra rilevante novità sul caso: un parlamentare brasiliano ha infatti chiesto all’Alta Corte di “sospendere e annullare” tale decisione con un’iniziativa (una acao popular) accolta da Peluso. In Brasile la maggioranza della popolazione non vuole Battisti, non vuole che il terrorista la faccia franca. Il Brasile è da anni che preme per entrare nell’Onu e la decisione di Lula a favore di Battisti rischia di compromettere in maniera irrimediabile il lavoro fatto a tale pro in questi anni.

Come già anticipato, lo stesso Peluso ha d’altra parte messo il caso nelle mani di Gilmar Mendes, uno dei magistrati dell’Stf che è il “relatore” della vicenda in seno alla Corte. Le argomentazioni indicate dal presidente dell’Stf per tali decisioni vanno contro quanto sottolineato dai legali di Battisti e sono invece in sintonia con le posizioni italiane.

Peluso respinge per esempio “il carattere eccezionale” relativo al rilascio di Battisti, tema sul quale continua ad avere competenza il plenario, e non la presidenza, della Corte. Nell’affrontare il ‘no’ all’estradizione da parte di Lula, e in merito a uno degli aspetti chiave dell’intera vicenda, il presidente constata che “non c’é alcun fatto specifico o nuovo” sull’eventuale persecuzione o discriminazione che Battisti possa subire nel caso di dover andare in Italia. Poco dopo la decisione di Peluso è arrivata la reazione del legale di Cesare Battisti, Luis Roberto Barroso. La misura decisa “dall’eminente presidente” Peluso “viola” quanto deciso da Lula, “dall’Stf e il principio della separazione dei poteri in uno Stato democratico di diritto”, afferma in una nota Barroso, che non esita a definire tale decisione “una specie di colpo di Stato”. Nel rilevare che Peluso “non può trasformare una decisione personale nella posizione dell’Stf”, Barroso sottolinea che le dichiarazioni e le notizie pubblicate in questi giorni in Italia “confermano quanto sia giusto” il ‘no’ all’estradizione voluto da Lula. Nel ricordare che sia Peluso sia Mendes un anno fa si pronunciarono per l’estradizione di Battisti, i media locali rilevano che il caso Battisti, come già capitato altre volte nella vicenda, ha innescato uno scontro fra potere giudiziario ed esecutivo. Ma le dichiarazioni non poco sconcertanti e non poco pericolose di Barroso non trovano accoglimento alcuno se non fra gli intimissimi amici-compagni del pluriassassino già condannato in Italia per i suoi delitti.

Agli atti nella Corte c’è anche la richiesta presentata da Fernando Destito Francischini, deputato dello stato del Paranà del socialdemocratico Psdb, principale partito dell’opposizione, che ha chiesto di “sospendere e annullare” l’atto di Lula. Secondo Francischini, con il ‘no’ all’estradizione il governo brasiliano starebbe provocando “una grave crisi diplomatica con il governo dell’Italia”.

Il portavoce della Commissione europea Michael Mann ribadisce che il caso Battisti è una questione “bilaterale” e che “non è prevista una competenza della Commissione”. “Non esiste un trattato di estradizione tra Unione europea e Brasile”, ha spiegato Mann sottolineando che è quindi “una questione bilaterale tra Brasile e Italia”. “Mann parla a nome dell’intero gabinetto Ashton”, ha poi spiegato – nel corso di una conferenza stampa – un altro portavoce della commissione, Olivier Bailly, dopo che ieri la Farnesina aveva commentato le dichiarazioni di Mann come “superficiali” parlando di “caso più complesso” e di una possibile iniziativa Ue, promossa dall’Italia.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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12 risposte a Cesare Battisti resta in carcere fino a febbraio. Il suo legale parla addirittura di un golpe. E la crisi diplomatica fra Italia e Brasile si fa più forte

  1. vanessa ha detto:

    Direi che questo tipo di bandito ha più amici che nemici.
    Dispiace sapere che per lui ci siano buone speranze di libertà, dispiace perché così appare evidente che non esiste giustizia, serietà e moralità.
    bye vany

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  2. Silvana ha detto:

    Ciao Giuseppe

    La maledetta decizione di Lula è ideologica, e non ha fatto solo per Battisti, lui ha datto rifugio a uno delle Farc (questi banditi sono anche di quello Foro de São Paulo fondato per Lula e Fidel)
    guarda questa notizia:

    “Para EUA, Brasil refugiou membro das Farc por ideologia.”

    http://www.estadao.com.br/noticias/internacional,para-eua-brasil-refugiou-membro-das-farc-por-ideologia,662703,0.htm

    e questa altra notizia ,già più antica, parla dei due cubani che hanno chiesto rifugio politico in Brasile, e Lula ha inviato loro subito a Cuba:

    http://www.estadao.com.br/estadaodehoje/20091120/not_imp469334,0.php

    “O titular da pasta da Justiça, cuja motivação humanística não alcançou os dois esportistas cubanos mandados de volta à ditadura de Fidel Castro por causa das boas relações dos atuais ocupantes do poder com o ditador, imbuiu-se do espírito de herói da resistência e resolveu contrariar a decisão do órgão que decide essas questões tecnicamente em seu ministério.”

    e nella fine di questa notizia l’autore conclude dicendo:
    “Brasil pode sofrer penalidades e, internamente, o presidente é passível da acusação por crime de responsabilidade, pois o tratado de extradição foi aprovado pelo Congresso, sancionado pelo então presidente Itamar Franco e tem força de lei federal.”

    Ho esperanza che la Italia vinca questo imbroglio. MAGARI!
    Abbraccio.

    P.S.
    guarda anche:
    http://portal.pps.org.br/portal/showData/192864
    Il Presidente del Partido Popular Socialista (PPS) scrive in soliedarietà agli italiani.

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  3. cinzia stregaccia ha detto:

    sono convinta che prima o poi lo vedremo camminar tranquillo sulle spiagge brasiliane…colsole in viso..alla faccia di chi ha ucciso.
    cinzia

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    E’ una possibilità che purtroppo non mi sento di escludere. Credo che ci sia troppo ottimismo sul fatto che l’Aja darebbe ragione all’Italia. Il terrorista Cesare Battisti è ben protetto, anche e purtroppo da personaggi italiani legati in maniera trasversale alla cultura della estrema sinistra. Tuttavia c’è da dire che se Battisti fuggirà, cosa molto probabile, e non verrà estradato in Italia nell’Onu il Brasile non ci entra manco a pregare in ginocchio; e il Brasile vuole entrare nell’Onu. E’ un braccio di ferro.

    beppe

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  5. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Ha degli amici, ma non così forti. Amici legati all’estrema sinistra. Tuttavia non è giusto dire che ha più amici che nemici. E’ semmai vero il contrario. Ha lo 0,1% di amici e morta lì.

    beppe orsetto

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  6. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Ciao Silvana,

    è della stessa opinione anche il nostro ministro degli Esteri Franco Frattini che la decisione di Lula è stata ideologica. Per il momento l’affiliazione tra Italia e Brasile, come ben sai, è stata congelata e non si parla di boicottaggio. Con Oliverio Medina la decisione fu politica, lo comprendo anch’io.

    Mi fai notare che “Il Brasile potrebbe subire delle sanzioni, in quanto il presidente è passibile di atto d’accusa di reato , perché il trattato di estradizione è stato approvata dal Congresso e approvato dall’allora presidente Itamar Franco per cui ha forza di legge federale”. Questo è vero, Lula non ha rispettato una legge federale e ha detto no alla estradizione di Battisti per motivi puramente ideologici.

    L’Italia sta facendo quanto è possibile per portare il terrorista qui e fargli dunque scontare la pena che gli è stata comminata. Le ultime notizie che ci sono arrivate è che Battisti al momento che gli è stato comunicato che sarebbe dovuto restare in prigione almeno fino a febbraio ha perso le staffe, è diventato violento. Ciò non mi sorprende. Il problema grave e che non bisogna sottovalutare è questo: se a febbraio Battisti venisse lasciato libero in Brasile, poco ma sicuro che Battisti lascerebbe il Brasile per trovare riparo in una dittatura più estremista come quella di Hugo Chavez. Se ciò dovesse accadere, riavere indietro Battisti sarebbe impossibile. E’ questo che il governo italiano teme: che dal Brasile il terrorista una volta libero possa trovare riparo in Venezuela o in un’altra dittatura dove l’Italia ha poco o nessun potere. E’ questo che bisogna assolutamente evitare.

    Traduco:

    Il PPS (Partito Popolare Socialista) solidarizza con il popolo italiano, in particolare con le forze democratiche e della sinistra italiana in questo momento di insoddisfazione politica e di indignazione per la decisione – in extremis del presidente Luis Inacio Lula da Silva – di non estradare il terrorista Cesare Battisti, condannato all’ergastolo nel suo Paese per quattro omicidi.

    Il PPS considera Battisti un comune criminale, indegno dello status di rifugiato politico, come ha invece deciso il governo brasiliano. La sua permanenza in Brasile è solamente una decisione politica dell’ex presidente Lula, una decisione che viola in flagrante il trattato di estradizione firmato da Italia e Brasile in virtù dello spirito democratico della Costituzione del 1988.

    L’Italia vive in piena democrazia sin dalla fine della IIa Guerra Mondiale. Non ci sono dunque motivi per cui Battisti non debba esser estradato e scontare così la pena comminatagli per i crimini da lui commessi.

    Ci auguriamo di poter evitare che vengano rovinate le nostre relazioni internazionali a seguito di questo triste episodio, rivolgendosi subito al SFT (Corte Suprema), la quale può ancora far valere la Costituzione e lo Stato di diritto.

    Roberto Freire
    Presidente nazionale del Partito Popolare Socialista

    Grazie infinite al presidente Roberto Freire, che molto bene ha capito le ragioni dell’Italia.

    Un abbraccio dall’Italia

    giuseppe

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  7. Silvana ha detto:

    Giuseppe
    Ho fatto Roberto Freire sapere che hai traduto per l’italiano la sua “NOTA DE SOLIDARIEDADE” e che gli hai ringraziato.
    Per me, Roberto è il politico più serio del Brasile.

    Anch’io ti ringrazio, perché stai facendo capire nel tuo blog che noi non siamo d’accordo con Lula e sì con gli italiani.
    Un grande abbraccio,
    Silvana
    (Proverò migliorare il mio italiano. Prometto!)

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  8. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Cara Silvana,

    ho pubblicato la NOTA DE SOLIDARIEDADE come puoi ben vedere.
    Il Presidente Roberto Freire sottolinea in maniera precisa la situazione che si è venuta a creare a seguito del caso Battisti, dove l’errore è tutto di Lula e non dei brasiliani.

    Sono felice di poter portare un po’ di chiarezza intorno al caso Battisti. E’ giusto per voi brasiliani, che so non parteggiate per il terrorismo ed è giusto anche per noi, perché anche in Italia molti ancora non sanno chi è stato Battisti e di quali crimini vergognosi si è macchiato.

    Un grande abbraccio a te,

    giuseppe

    p.s.: Non ti preoccupare per il tuo italiano. 😉 Sono i concetti che contano.

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  9. Silvana ha detto:

    Ciao Giuseppe
    Da tempo che non vengo leggerti, perché sono in viaggio di ferie… ma ecommi stesso così.
    È vero Giuseppe!
    Sono i concetti che contano. Grazie!
    Non so perché la verità non riesce entrare nel Brasile. Dovremmo sapere che neanche la sinistra italiana vuole abbracciarlo e diffendere Battisti. Mi dispiace molto che ancora in Brasile si parla di lui come un attivista, una vittima di persecuzione politica e non come un terrorista. Purtroppo.
    Se avessimo più notizie in Brasile, nei giornali e anche nella TV informando che Battisti è un criminale comune, un assassino terribile, trovo che il popolo brasiliano farebbe pressione per farsi la giustizia davvero e non avrebbe, credo io, nessuna possibilità di non estradare questo psicopatico.
    Speriamo adesso. Magari vinca la giustizia.

    Abbraccio

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  10. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Ciao Silvana,

    non è un obbligo mai leggermi, tanto più che sei in viaggio di ferie. E’ giusto che ti goda le vacanze.

    Non è solo in Brasile che la verità fatica ad entrare; anche qui in Italia c’è chi ancora sostiene Battisti. Per fortuna si tratta di un gruppetto esiguo di persone, mentre il 99,99% non difende Battisti né il terrorismo e la lotta armata. La condanna è bipartisan, sia dalla sinistra italiana sia dalla destra.

    Albert Camus sosteneva che gli errori del comunismo vanno denunciati e non taciuti. Al tempo ne nacque una forte polemica con Sartre, il quale era invece dell’avviso che se il comunismo talvolta sbagliava per il bene del partito bisognava nascondere all’opinione pubblica gli sbagli. Camus invece, molto più onesto e coraggioso di Sartre, denunciava i delitti, anche quelli in seno alla sinistra.

    Se in Brasile qualcuno sostiene ancora che Battisti è un perseguitato politico sbaglia. Battisti è solamente un assassino spietato, che è stato condannato in via definitiva dallo Stato italiano.

    Questa è una notizia di poche ore or sono dell’agenzia stampa ANSA:

    (ANSA) – ROMA, 18 GEN – Il governo percorra ”tutte le strade consentite sul piano giudiziario” per poter assicurare Cesare Battisti alla giustizia italiana. Lo chiede una mozione unitaria frutto dell’intesa tra i gruppi di maggioranza e opposizione che hanno discusso stamane nell’Aula del Senato della mancata estradizione dal Brasile dell’ex terrorista dei Pac. La mozione impegna appunto il governo ad utilizzare ogni mezzo previsto dall’ordinamento giuridico del Brasile per impugnare la decisione di Brasilia.

    Si annuncia dunque un braccio di ferro. L’Italia è decisa più che mai a riportare sul suo suolo Battisti affinché sconti la sua pena per i delitti da lui commessi.

    Io spero ancora che in un modo o nell’altro si possa evitare questo braccio di ferro. Sono cosciente che la maggior parte del popolo brasiliano non vuole e non ama Cesare Battisti, per questo auspico che Battisti torni in Italia senza che l’Italia debba impegnarsi con tutti i mezzi posibili.

    Ti segnalo questo articolo: Sabbadin, il figlio del macellaio ucciso da Battisti, ha ricevuto lettere di minaccia. In pratica alcuni estremisti italiani hanno minacciato Sabbadin di morte, perché ha chiesto alla presidente brasiliana Dilma Rousseff di riportare in Italia il terrorista Battisti che uccise suo padre. Adesso Sabbadin è sotto scorta. Come vedi, cara Silvana, anche in Italia le teste calde non mancano.

    http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2011/18-gennaio-2011/minacce-sabbadin-lascia-stare-battisti-o-finisci-come-tuo-padre-181277950915.shtml

    Speriamo in bene. Questa triste vicenda si deve chiudere una volta per tutte nel nome della giustizia e della fratellanza fra Brasile e Italia.

    Un abbraccio

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  11. Silvana ha detto:

    Caro Giuseppe
    Leggerti non è mai un obligo, è sempre un piacere.
    Sono tornata oggi perché stava piovendo troppo, ma fino ieri il tempo è stato bellissimo. Ho approfittato abbastanza e era già ora di ritornare.

    Mi sembra che la famosa frase: “Il fine giustifica i mezzi” assegnata a Machiavelli, ha ispirato molte persone. Stesso che, secondo ho letto, lui mai l’ha scritto, almeno non con questa intenzione.
    Giusto ieri hanno parlato in uno telegiornale nazionale, che se il Brasile non stradare questo criminale starà facendo un grande errore. Bah!
    Questo è molto bello Giuseppe, perché già cominciano a dubitare della decisione di Lula.
    Lula è un arrogante sempre, non sarebbe diverso con la giustizia italiana.
    Un abbraccio.

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  12. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Cara Silvana,

    sei molto gentile.
    Ho purtroppo visto e sentito dei danni provocati dalla pioggia.

    Spero tu ti sia divertita in questo periodo di vacanza.

    Hai ragione, l’affaire Battisti è stato gestito in maniera machiavellica. Machiavelli era personaggio strano, in ogni modo il machiavellismo è un modo di portare avanti le cose della vita secondo le esigenze, anzi secondo il proprio comodo in un dato momento.

    In Italia si respira l’isteria. La Lega Nord, un nostro partito politico che non condivido per niente, vorrebbe togliere i libri dei firmatari a favore di Battisti dalle biblioteche pubbliche, ma questo non è assolutamente giusto: i libri non si censurano né i loro autori, la civiltà non si basa sulla censura. La censura è una cosa abietta.

    Io spero che venga estradato e al più presto. Battisti sta causando un casino di guai a tutti noi in maniera diretta ed indiretta, ma pare che gliene freghi poco o niente. Pensa solamente a farla franca. E’ uno psicopatico, è fuor di dubbio. Peccato che alcuni non lo abbiano ancora capito.

    Speriamo dunque che siano in molti a schierarsi contro la decisione di Lula. Il caso Battisti è adesso passato alla Commissione Europea, il che significa che la faccenda si sta facendo più grave di quanto si era previsto. Di ciò sono molto dispiaciuto.

    Mi auguro che il caso Battisti possa essere presto archiviato, affinché non ci siano più tensioni fra l’Italia e il Brasile.

    Ti abbraccio con simpatia,

    giuseppe

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