Giuseppe Penna strappa il naso a morsi a Iannozzi. Tragica fu l’intervista!

Giuseppe Penna strappa
il naso a morsi a Iannozzi
Tragica fu l’intervista!

di Iannozzi Giuseppe

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Ienax: Allora, Giuseppe Penna, non è la prima volta che finisci sotto le mie chirurgiche mani…

Penna: Oramai è diventato un appuntamento che aspetto con trepidazione, come andare dallo psicologo, dal consulente immobiliare o dall’impresario funebre. Intendo dire che tutto ciò è molto Avanti Pop.

Ienax: Bene. Cioè, male: non ho capito assolutamente se sei… Posso darti del tu, vero? Però qualche volta, causa banali sviste, durante l’intervista, ti darò anche del Lei, poco ma sicuro. Dunque mi chiedevo se sei felice o no di questa intervista…

Penna: Anch’io con lei, cioè con te, insomma come mi girano. (una pausa prolungata, troppo) Assolutamente.

Ienax: Assolutamente… che cosa, se non sono indiscreto?

Penna: (gridando) Potere al Popolo! Viva il Polo Sovrano! Viva le Brigate Russe.

Ienax: Cominciamo bene. E poi sarebbero le Brigate Rosse e non Russe.

Penna: Questione di punti di svista.

Ienax: Meglio passare oltre. Allora, ultimamente lei è stato bersaglio di attacchi…

Penna: Di geometria.

Ienax: (che cerca di tenere la calma) Certo, di geometria.

Penna: Euclidea, mi raccomando.

Ienax: E sia… Dunque: l’hanno randellata per bene, su tutti i fronti o sbaglio?

Penna: E’ che sono un bersaglio e poi sono buono.

Ienax: Se tu sei buono, io sono San Francesco D’Assisi.

Penna: L’ho conosciuto.

Ienax: Chi hai conosciuto?

Penna: (in un orecchio a Ienax) San.

Ienax: San?!

Penna: (chiudendo gl’occhi) Già, proprio San.

Ienax: Ma va là! E scansati o per quant’è vero iddio ti strappo un orecchio a morsi, faccio peggio di Mike Tyson.

Penna: Allora, l’intervista quando comincia?

Ienax: Tu ti senti più di Destra o più un Coglione?

Penna: La derivazione egocentrica che si è instaurata a cavallo dei maximi periodi Sessantotto e Settantasette ci danno ragione di credere che la cultura popolare, dopo un rinnegamento qualitativo ma non quantitativo di una influenza marxista per una paleocristiana, che la Democrazia Cristiana, reduce dal dramma Moro, abbia coeso l’integrità politica delle masse ma non quella volitiva del popolo, per cui oggi, dopo le liberalizzazioni berlusconiane, si può dire che le scimmie centellinano champagne per poi fumare sigari cubani.

Ienax: Chiaro come sempre, Penna. Un concetto così chiaro neanche i neonati che se la fanno addosso – nel pannolino.

Penna: Ho fatto della chiarezza il mio ventaglio.

Ienax: Si vede.

Penna: Te l’ho mai detto che per te nutro molto amore?

Ienax: No. E avrei preferito non saperlo.

Penna: Amami.

Ienax: Se non la pianta, per quant’è vero iddio, mi tolgo non una scarpa ma tutt’e due e gliele stampo in faccia: le è chiaro il concetto?

Penna: Amami.

Ienax: Ma chi diavolo me l’ha fatta fare di metter sotto torchio, per l’ennesima volta, ‘sto sciroccato? Dev’esserci qualche cosa che non va in me, per forza, altrimenti non avrei di queste smanie autolesionistiche.

Penna: E’ uno di quegli argomenti che ho sgusciato nel mio ultimo libro, “Dies Irae”.

Ienax: Non mi chiedere l’impossibile. Sto ancora cercando di finire il Kamikaze di Tiziano Scarpa; non puoi pretendere che legga anche te, con quel mattone senza né capo né coda.

Penna: Oddio! No. Gli hanno tagliato la coda e il capo: e perché mai? Non lo sapevo. Io odio le edizioni ridotte. E’ come se avessero amputato le mani e le gambe a Tolstoj. Hanno fatto a me quello che gli inglesi hanno fatto a “Guerra e Pace” di Lev. Oddio.

Ienax: Hai… ti sei fatto, non è vero?

Penna: Ben due volte! (tutto fiero di sé) Federica è una santa Maddalena, una manna casalinga. Della mia mano mi fido: ho scritto le mie cose migliori con Federica. Non sono mica uno che si soffia il naso io!

Ienax: Lo sospettavo.

Penna: Che cosa, cosa, per Stalin!

Ienax: Si dia una calmata, innanzitutto: non si faccia alzare la pressione così. Lo sa bene pure lei che Eymerich fa le pentole ma non i coperchi. E anche le pentole non è che gli riescano granché bene di questi tempi.

Penna: Nel nome del Padre Stalin, del Figlio Fidel Castro e del Pastore Tedesco Benedetto XVI.

Ienax: Che!

Penna: Sono un cane molto spiritoso.

Ienax: Cioè un uomo di spirito, questo intende.

Penna: Non mi faccia ripetere, ha capito benissimo, brutta testa di cazzo.

Ienax: D’accordo che grazie a quella merda di hip-hop gli epiteti sono tornati di moda, ma io esigo creanza nei miei confronti.

Penna: Lo giuro, non l’ho rapita io.

Ienax: Chi?

Penna: Hip-Hop, io hip, tu hop, egli hip-hop… insomma, le persone singolari e plurali, non le sa…? Le declinazioni: che terrone del pifferaio magico.

Ienax: Ma che stai blaterando, Penna? Se devi farti, accomodati pure, ma non mi vomitare addosso simili faloticherie.

Penna: La storia mi assolverà. E poi io dopo tre giorni risorgo, non sono mica uno qualunque io. Faremo di tutto per portarla in alto.

Ienax: Chi?

Penna: Quella che fa hip-hop, Barbie Girl. La dovrebbe vedere che roba: non ti fa respirare quella Barbie. Ha già inciso il suo primo Ep, tutto grazie alle mie raccomandazioni. Io sono uno che c’ha il becco di pappagallo, mica come gli altri che parlano e parlano e non concludono.

Ienax: Non ho ben capito chi sarebbe ‘sta Barbie, però mi pare di capire che si va avanti a raccomandazioni nel mondo dell’hip-hop.

Penna: Assolutamente. La meritocrazia è roba vecchia, da buttare via.

Ienax: Lei ce l’ha una coscienza?

Penna: Io non valgo un soldo bucato: ma ho le raccomandazioni. Solo quelle contano, più del pane e della farina e del Mulino Bianco.

Ienax: Glie l’ha mai detto nessuno che quando parla non si capisce niente?

Penna: Ignoranti.

Ienax: E’ che lei parla come se fosse sempre sotto l’effetto dell’LSD. Per dirla tutta, ha più senso un discorso d’un impasticcato che quattro righe quattro delle sue. Quando parla è una tragedia, quando scrive è una strage: per farle capire, è come cercare di ricomporre un cadavere fatto saltare in aria da una tonnellata di tritolo. Praticamente impossibile.

Penna: Io parlo e scrivo benissimo. Se non mi capite è colpa di chi ha fatto le pagelle e di tutti quelli che non sono andati a votare preferendo l’astensionismo a un generoso atto criminale: fatelo santo a Cesare Battisti.

Ienax: Chi è Cesare?

Penna: Uno delle Brigate Rosse che adesso sta in Messico, in una chiesetta degli Evangelisti. Ma non lo dica a nessuno: conto sulla sua digressione.

Ienax: Certo, sulla mia digressione. Non si preoccupi: con me il suo peccato non sarà mai di dominio pubblico.

Penna: Bene. Perché le fughe di notizie…

Ienax: Non si preoccupi. Terrò la bocca chiusa.

Penna: Sì, va bene. Ma non esageri. Scriverlo può scriverlo. Mica poi voglio essere tacciato che non lascio libertà di stampa.

Ienax: A volte lei ha degli slanci da vero gentleman.

Penna: Così mi metti in imbarazzo… (arrossendo come una verginella) Ma grazie. Però faremo di tutto per portarla sotto i ferri.

Ienax: Chi?

Penna: Ma chi e chi? Barbie Girl ovviamente. (prende a cantare a squarciagola) I’m a barbie girl, in a barbie world/ Life in plastic, it’s fantastic!/ you can brush my hair, undress me everywhere/ Imagination, life is your creation/ Come on Barbie, let’s go party! * E’ abbastanza devastata, cioè denudata per diventare una.

Ienax: …per diventare una? Avanti, finisca la frase. Coraggio.

Penna: Ignorante d’un terrone. La frase è finita: è abbastanza denudata per diventare una. Punto. Una, punto. Lo capisce l’Avanti Pop o no? Terrone…

Ienax: Temo di non aver capito, ma forse ha ragione lei: io l’Avanti Pop non l’ho mai studiato, e temo che sia così per milioni di persone. E’ che lei è… come dire… ecco, lei è molto avanti rispetto a noialtri, è su un altro pianeta, parla una lingua che non è stata ancora inventata; però lei si capisce benissimo. E’ sorprendente, non trova anche lei?

Penna: Assolutamente. La storia mi assolverà.

Ienax: Certo. Passiamo ad altro, si fa per dire: sei una persona vendicativa, che porta rancore?

Penna: Assolutamente sì. Ovvio. Sono divorato dalla Vendetta. Lei deve capire che nutro una sconfinata ammirazione per Giulio Andreotti.

Ienax: Come mai?

Penna: Come mai e come mai? Ha presente l’antologia edita da Millennium Fax, quella che accoglie sedici autori, curata da Mario Desiderato? Bene, ci sta anche la Barbie. Tutto io ho fatto. Fosse stato per Mario… Ma io con le mie raccomandazioni gli ho fatto fare una di quelle antologie che fanno invidia persino a Ratzinger e alla Bibbia illustrata. Però: da non dimenticare che Benedetto XVI scrive molto bene, io appena l’ho saputo che era diventato il nuovo Papa, subito la lingua a mo’ di straccio. Gli ho subito esternato le mie congratulazioni, gli ho gridato “Amami”. E lui l’ha fatto, mi ha amato.

Ienax: Non ne sapevo niente. Poi, te lo giuro sul bene che ti voglio – ti potessero cascare le mani di netto se dico il falso -, sul serio, mai più immaginavo che tu fossi una persona tanto vendicativa.

Penna: Se mi torcono un capello, io, che sono il Penna, come minimo a quello che si è osato gli faccio la rapata a zero.

Ienax: Porco cane! Vendicativo. Una sorta di cupola, giusto: possiamo dire che lei fa parte di una cupola che comanda chi dev’essere antologizzato e chi invece no?

Penna: Che parola grande: cupola! Diciamo che faccio le cose fatte per bene: se sei del mio club e mi stai simpatico, ecco, allora posso scomodare le mie amicizie per farti finire in un’antologia che poi tutti i parrucchieri del mondo leggeranno.

Ienax: Non crede di esagerare: tutti i parrucchieri del mondo sono tanti…

Penna: Io sono siculo, non so se mi spiego.

Ienax: Capisco: è immanicato, o meglio c’ha le forbici un po’ dappertutto.

Penna: Il potere logora chi non ce l’ha.

Ienax: Io ne conosco un’altra versione, ma fa niente. Mi dica piuttosto del suo prossimo romanzo.

Penna: E’ una cosa.

Ienax: Nessun dubbio in merito: una cosa, difatti non si capirà un’acca. Ma diamo per buono che le parole, raramente, assumano anche un significato assurdo, per puro caso: che cosa intende trasmettere con il suo lavoro, quale messaggio?

Penna: E’ un lavoro che è una catena: in pratica si ricollega a quello di Barbie Girl nonché a quello che a breve uscirà a firma del collettivo Wu Hip-Hop.

Ienax. Metempsicosi?

Penna: No, solo psicosi.

Ienax: E’ peggiorato dall’ultima volta che ci siamo incontrati, sono onesto con lei: la vedo molto, ma molto male.

Penna: Se c’ha la miopia a forza di seghe si metta gli occhiali e non rompa i coglioni a me che invece ci vedo bene. A proposito, ha per caso visto dove ho lasciato la mia penna, quella con la donnina nuda che va su e giù?

Ienax: Assolutamente no.

Penna: Era una gran bella penna. Mi spiacerebbe molto averla persa.

Ienax: Anche a me.

Penna: e decaddero dallo stato naturale, o si corruppero. Dunque l’aprir gli occhi, dunque il conoscere fu lo stesso che decadere o corrompersi; dunque questa decadenza fu decadenza di natura, non di ragione o di cognizione.

Ienax: E’ impazzito.

Penna: (urlando a squarciagola) ) I’m a barbie girl, in a barbie world/ Life in plastic, it’s fantastic!/ you can brush my hair, undress me everywhere/ Imagination, life is your creation/ Come on Barbie, let’s go party!

Ienax: Decisamente, è peggiorato dall’ultima volta.

Penna: Andiamo, andiamo prima che la botola si apra.

Ienax: Ma che va delirando?

Penna: La botola, la botola… io non ci voglio finire dentro, per Stalin!

Ienax: E’ andato.

Penna: No, è che sono felice. Stia a sentire, gran pezzo di merda che non è altro: “Il romanzo è terminato. Ora comincia la seconda stesura. L’impianto, a mio avviso regge. E dunque? E’ il fallimento. Questo momento in cui tutto è sbagliato, la scrittura è inadeguata, l’obbiettivo è mancato, l’incidenza del testo sulla realtà risulterà minima, il lettore non abbraccerà l’autore nel nucleo invisibile dell’immaginario, individuale e collettivo, che dilaga nella sua immane potenza, i protocolli non sono stati rispettati. Ho sbagliato. Sono andato oltre o sono rimasto al di qua. Non ho sfondato la barriera delle parole, non ho raggiunto il silenzio. Le citazioni sono troppo evidenti. Il montaggio non è armonico alla struttura. La struttura non fa affondare sotto la struttura, dove non è la struttura, ma la cecità che mai sarà sfondata e incanta. Non ho espresso libertà, non sono stato libero a sufficienza. Ho studiato, ma dovevo studiare di più. Sono niente, le parole sono prive di senso. Sono felice. Amami.”

Ienax: Non c’ho capito una sega, ma d’altro canto mi consolo sapendo che nessuno a questo mondo è così Avanti Pop come lei, quindi nessuno è in grado di comprenderla e prenderla troppo seriamente. Ma prima di chiudere, volevo porgerle un’altra domanda: la Letteratura?

Penna: Non ho dubbi, questa la so. So rispondere. “Come appendice del nostro sguardo. L’empatia dello scrittore è spostata, minata, turbata, deviata. Di fatto: è malsana. Fuori norma. Come la persona dello sciamano è fuori norma rispetto alla sua comunità. Però lo scrittore è sciamanico non come lo sciamano: è sciamanico in un altro modo. La letteratura non coincide con lo sciamanesimo, anche se lo incrocia in più esiti. Prima, mentre venivo da te, giro l’angolo, c’è la buca del metrò, e vedo che sta salendo le scale, con una fatica dolorosa, una nana equadoregna, sudamericana. E’ davvero una nana, una nana brutta, le ossa distorte, fuori sede, dovevi vedere gli arti, i muscoli distrofici…”

Ienax: Confessi, lei è pazzo.

Penna: Lo confesso: lo sono. Ma sono un pazzo pericoloso.

Ienax: Nessun dubbio in proposito. Ce ne siamo resi conto.

Penna: E come?

Ienax: La lasciano ancora a piede libero, la pubblicano, porco giuda! E’ come avere un barbiere di Siviglia che si aggira dietro le quinte dell’editoria.

Penna, neanche poi tanto all’improvviso, si scaglia addosso a Ienax, prima mordendolo sul naso, poi con le mani cerca di strangolarlo.

Intervengono le Forze dell’Ordine, che, dopo una diecina di manganellate sulla schiena di Penna, finalmente, riescono a staccarlo dall’infelice Ienax, che si trova sanguinante, col naso mozzato e quasi soffocato.

Penna urla. Ma qui è d’obbligo far intervenire un atto di censura: non possiamo ripetere gli epiteti di Giuseppe Penna, troppo forti, troppo colorati. Per dovere di cronaca: mentre Penna berciava e smadonnava, in bocca teneva buona parte del naso strappato a Ienax.

Ienax: (tamponandosi il naso come può, oramai d’una misura normale, con voce nasale) Abbiamo assistito all’ultima performance di questo maniaco. Avete visto coi vostri occhi un’operazione di chirurgia plastica, anzi di rinoplastica senza anestesia. Non voglio trarre conclusioni affrettate: lascio che siate voi a tirarle fuori. Ora, con il vostro permesso, Ladies and Gentlemen, io svengo… e alla prossima…

* Barbie Girl, Aqua, (Aquarium, 1997)

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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10 risposte a Giuseppe Penna strappa il naso a morsi a Iannozzi. Tragica fu l’intervista!

  1. vanessa ha detto:

    Una intervista un p0′ noiosa ed anche spiritosa.
    Giuseppe Genna , ma se non ricordo male ti stava antipatico questo Signore.
    Cmq. ho letto tutto.
    Di Giuseppe Genna ho sentito parlare del suo libro “Dies Irae” un romanzo che racconta una storia vera ma molti dicono che è noioso e pesante….
    per cui forse è meglio che Vi porga i miei saluti
    bye vany

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  2. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Ciccina, l’hai scambiata per una vera intervista. ^__^ Non è vera, è una satira, un racconto, insomma tutta roba inventata per ridere. Delle battute non le avrai capite, ma non per colpa tua, bensì perché non sai bene chi è Genna e che cosa combina. Insomma è un pezzo di satira inventato di sana pianta.

    Hai ragione, Genna non mi è simpatico per tanti motivi.

    Smaaackkk

    orsetto di VaNY

    P.S.: Che ne pensi della mia stroncatura nei confronti di Melissa P?

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  3. cinzia stregaccia ha detto:

    ahahah certi passaggi sono divertenti altri un pò meno ottimo per cominciare una giornata in “piena confusione ” ;)))))))))))))))))))))))))) Grazie per le belle musiche …:)) ma io non poltrisco mai al massimo medito..ahahah
    buona domenica Beppaccio un bacio grande
    cinzia

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  4. vanessa ha detto:

    Buongiorno!! Buonadomenica!
    LeKKatine 😉 vany

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  5. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    E’ una satira chiaramente. Grottesca in certi passaggi.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Barry_Manilow

    La scheda su Wiki è in inglese. In italiano ci sono appena due righe. 😦 Questo la dice lunga sullo stato della cultura in Italia.

    Mai vista una Lupa che medita. AH AH AH

    Ti lascio una canzone di forte ritmo, di Barry Manilow. Grandissimo songwriter, un po’ poco conosciuto in Italia. In America e non solo è un mito. In Italia purtroppo la cultura musicale, così come quella letteraria, è sotto le scarpe della gente.

    Smaaackkk

    beppaccio

    P.S.: Oggi è meglio non stuzzicarmi sul fronte cultura… sono incazzato nero per l’immane disastro accaduto al sito archeologico di Pompei.

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  6. vanessa ha detto:


    Hai fatto il riposino oggi orsetto di vany!?! 😉

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  7. vanessa ha detto:

    Anch’io sono molto dispiaciuta per Pompei.
    Ho trovato qualche foto per realizzare la copertina,domani sera spero di inviartela x mail.

    Dolci sogni 😉 vany

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  8. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    No Ciccina, nessun riposino oggi. Oggi sono andato in giro. E' quasi il Natale e bisogna pur che pensi ai regali per tempo, per cui ho iniziato a far compere.

    Voglio una leKKatina, una leKKatina, per Giove!

    orsetto bastardiSSimo 🙂

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  9. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Io pensavo per la copertina di mettere una tua foto… che so… magari mentre abbracci Alcol e lui ti dà una lekkatina… sarebbe una copertina già di per sé poesia…

    Fa' la brava, mi raccomando a te.

    Dolce notte, Piccola. Fa' tanti sogni fatati e fammi entrare nelle tue fantasie se lo vuoi

    SMAAACKKK

    orsetto di VaNY

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  10. cinzia stregaccia ha detto:

    su Pompei non ho parole…anni di disamore si ecco forse è questa la parola giusta..come si fa??? per un patrimonio così????? Già i regali du Natale???? oddio che incubo…:((((

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