Roberto Maroni: “Per i rom niente case popolari o del Comune”

Roberto Maroni: “Per i rom niente case popolari o del Comune”

a cura di Iannozzi Giuseppe

Roberto Maroni

Roberto Maroni, ministro dell’Interno, nel corso di un vertice alla Prefettura di Milano, spiega la necessità di un “rigore necessario e urgente che va esteso a tutto il territorio italiano in vista dell’imminente allargamento dell’area Schengen che, nel 2011, prevede l’ingresso della Romania. Occorre dotarsi di strumenti per arginare la presenza di stranieri… risultati molto importanti ottenuti da Milano nel settore della sicurezza e della gestione delle area occupate da rom”. Per Maroni “il modello Milano” è un “un modello utilizzabile in tutti i Paesi europei”.
Per i rom niente case popolari o del Comune: “Nessuna delle famiglie che saranno allontanate dai campi nomadi regolari di Milano e che hanno i titoli per restare in città, saranno ospitate in alloggi popolari, come originariamente previsto nel piano per l’emergenza rom. Il campo rom di Triboniano verrà chiuso e chi stava dentro e ha i titoli per restare in città avrà una sistemazione, escludendo l’utilizzo di case Aler (di edilizia residenziale pubblica, ndr) o nella disponibilità del patrimonio immobiliare del Comune”.

Maroni spiega: “La chiusura del campo di Triboniano avverrà approssimativamente entro la fine di ottobre ed è inoltre esclusa la possibilità che le 25 famiglie vengano sistemate in immobili confiscati alla mafia perché sono immobili passati al Comune”. Al vertice presenti anche il sindaco Letizia Moratti, il prefetto e commissario straordinario per l’emergenza rom Gian Valerio Lombardi, il presidente della provincia Guido Podestà e per la Regione l’assessore alla sicurezza Romano La Russa e il presidente del Consiglio Regionale Davide Boni.

Maroni ha anche sottolineato: “Milano ha fatto di più di quanto non stiano facendo Roma e Napoli e quello che si sta realizzando a Milano può essere un modello utilizzabile in tutti i Paesi europei. Un ‘Modello Milano’ con il quale, oltre alle iniziative per la chiusura dei campi nomadi abusivi e la messa in sicurezza di quelli regolari a differenza di quanto avvenuto altrove, sono state avviate politiche per l’integrazione e l’avviamento al lavoro, di carattere sociale. Un modello utilizzabile anche in altre realtà, a Milano la frontiera è più avanzata che in altre realtà italiane ed è un modello che intendo portare a livello europeo”.

L’intervento legislativo del Viminale mira ad allontanare tutti quei cittadini senza e senza un lavoro. Chi invece ha i titoli necessari per restare, dovrà impegnarsi a rispettare le regole della convivenza civile: “Occorre un segnale netto anche in vista di scadenze importanti, come l’allargamento dell’area Schengen alla Romania, e il sistema da predisporre sarà basato su due aspetti: il rigore, ovvero rimane soltanto chi è nelle condizioni per poter rimanere e rispetta le regole, e poi l’accoglienza e l’integrazione”.

Livia Turco, capogruppo del Pd in commissione Affari sociali della Camera e responsabile immigrazione del partito: “Se si tratta di persone per bene con i requisiti per l’accesso alle case popolari hanno diritto di entrarci in quegli appartamenti. E ricordiamo al ministro che i requisiti per avere quelle case sono il rispetto della legge e il reddito. E basta. Fra l’altro, molti dei rom sono italiani e non stranieri. Per quanto riguarda le espulsioni di cittadini comunitari, dobbiamo ricordargli anche che la carta dei diritti umani della Ue prevede la libera circolazione all’interno dell’Unione e che la direttiva del 2004 parla di espulsione solo per persone che hanno commesso reati. Sarebbe grave se il NO OTgoverno introducesse le espulsioni in base al reddito, ‘l’espulsione della povertà’. La strada è invece quella degli accordi tra Paesi dell’Ue per favorire rimpatri volontari e stabilire accordi per la cooperazione allo sviluppo”.

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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4 risposte a Roberto Maroni: “Per i rom niente case popolari o del Comune”

  1. drita ha detto:

    non è ministro Maroni che non vuole i rom. Siamo noi stranieri lavoratori che non li vogliammo. Ora baassttaaaaaa. I zingari se ne devono andare subbittoooooo. Loro hanno dannegiato anche la nostra pressenza. Baassttaaaa, se ne devonno andare via.

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  2. drita ha detto:

    sopra scitta non è il mio razzismo, ma la pena che provo per i zingari che sfrutanno i prppri figli per le strade in tutta ITALIA con ellemosine e sucessivamente li bevonno con le bibbite; vino, vodca, birra ec, ec,,,

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  3. drita ha detto:

    sopra scritta non è il mio razzismo, ma la pena che provo per i zingari che sfrutanno i proppri figli per le strade in tutta ITALIA con ellemosine e sucessivamente li bevonno con le bibbite; vino, vodca, birra ec, ec,,,

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  4. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Capisco.
    Non trovo il suo commento razzista.

    Mi trovo d’accordo con Lei in pieno: se c’è una cosa veramente disdicevole è di sfruttare i bambini per chiedere l’elemosina. Io sono disposto anche a farla. Ma è evidente che alcuni zingari, diciamo pure moltissimi, ledono i diritti del fanciullo e quindi dell’umanità. NESSUN BAMBINO DEVE ESSERE COSTRETTO A CHIEDERE L’ELEMOSINA.

    Ci sono altri aspetti che non mi piacciono degli zingari: acqua ed energia elettrica rubata allo Stato, appartamenti dati a loro prima che agli italiani e agli stranieri in regola con le leggi di questo paese, deturpamento di luoghi pubblici e di interesse storico. Tutte queste cose se un italiano dovesse farle finisce in galera. Non si capisce dunque davvero perché gli zingari dovrebbero imbrattare i nostri monumenti storici, i luoghi di pubblico interesse, etc. etc.

    Mi spiace per tutti i BAMBINI che purtroppo soffrono la sferza dei loro genitori. Provo pena anch’io per queste anime cui viene negato il diritto a UNA ESISTENZA DIGNITOSA.

    La legge deve essere uguale per tutti e a tutti si devono assicurare le stesse possibilità sociali, a patto che vengano rispettate le leggi.

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