Gesù Cristo senza mutande

Gesù Cristo senza mutande

di Iannozzi Giuseppe

Ma come? Buona Pasqua, a me? Mon Dieu!
Ieri Gesù m’è venuto a trovare, m’ha detto: “Figliolo!”
Ed io: “Figliolo, figliolo a me? A me? E quand’è che l’avresti conosciuta tu, mia madre?  No, perché adesso lo voglio sapere. No, lo voglio proprio sapere.”
“Ma perché figliolo?”
“E di nuovo! Non sono tuo figlio. E tu, mia madre la lasci perdere. Non le reggo le tue basse insinuazioni, che sono proprio molto ma molto basse.”
E Gesù Cristo – con quella faccia da finto tonto che si ritrova – mi fa, così, su due piedi: “Anche tua madre è figlia mia!”
Giuro che c’ho visto rosso: “Gesù, guarda, te lo spiego una volta sola: Eyes Wide Shut è un film, un film, e tu un’allucinazione fastidiosa. E non t’azzardare più a dire che sono tuo figlio, perché tu a letto con mia madre manco se ti mettono in Croce. Ci siamo capiti?”
Ma quello ostinato – di coccio -, ed allora mi son visto costretto, mio malgrado, a spaccargli la testa. Insomma ho dovuto difendere l’onore di mia madre; mica potevo restarmene con le mani in mano! E, alla fine, m’è toccato difendere l’onore di mio padre, anche se ne avrei fatto volentieri a meno, perché mio padre un po’ di ‘vizietto’ ce l’ha tutto, e non aggiungo altro. Insomma, quello parlava, parlava parlava parlava e tutti erano figli suoi a sentir lui. Io, quando sento che uno bestemmia – te lo giuro sul bene che ti voglio -, vedo rosso sangue. Quello bestemmiava, parlava d’un’orgia collettiva, una cosa che manco Sodoma & Gomorra. Così son stato costretto a dargli una severa lezione di vita, già: ho preso una padella di quelle pesanti davvero e gliel’ho data in testa. Non ha fatto ‘na piega. M’è caduto fra le braccia, come un angelo praticamente. Poi è venuto il Padre, il suo, sì, Dio: m’ha invitato in un angolo ad ascoltarlo e io, buono, l’ho seguito.
“Senti, perdona mio figlio. Troppo canne… Tu mi capisci… Sei stato giovane, come lui…”
Vedendo quel Padre afflitto ho finto di capire. Insomma – e che diamine! un po’ d’umana pietà ce l’ho pure io, per la miseria! – gli ho dato una pacca sulla spalla, ma precisando: “Come lui, mai. Dio me ne scansi.”
E’ stato molto comprensivo e solo ha ribattuto: “Non posso darti torto. Tu pensa che ogni Santo Natale vuole che gli regali una Croce nuova per la Pasqua: ma io non so mica per quanto ancora lo reggo. M’ha salassato. Sono lo zimbello dei Cieli per colpa sua. Lui e ‘sta fissa del Figlio in Croce.”
Ed io, magnanimo: “Ti capisco, Dio mio, se ti capisco.”
E lui: “Tu menti.”
Ed io: “E’ così evidente?”
E lui: “Sì.”
Ed io: “E’ grave?”
E lui: “No. Mio figlio quando mente – e mente tanto assai -, le spara decisamente più grosse. In tal senso si lavora dei veri miracoli. Un egocentrico che non ti dico.”
Ci abbracciamo proprio come padre e figlio. Mon Dieu!
Dio si prende il Cristo e se lo porta via con sé: e mentre se lo porta lontano lontano, io vedo, io gli e lo vedo… E non posso fare a meno di tirare fuori un’imprecazione:  “Porco Diavolo! Quello manco c’ha le mutande. Che razza di esibizionista.”

Informazioni su Iannozzi Giuseppe

Iannozzi Giuseppe - giornalista, scrittore, critico letterario - racconti, poesie, recensioni, servizi editoriali. PUBBLICAZIONI; Il male peggiore. (Edizioni Il Foglio, 2017) Donne e parole (Edizioni il Foglio, 2017) Bukowski, racconta (Edizioni il Foglio, 2016) La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2014) La cattiva strada (Cicorivolta, 2014) L'ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta, 2013) Angeli caduti (Cicorivolta, 2012)
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3 risposte a Gesù Cristo senza mutande

  1. vany ha detto:

    Racconto molto, molto beffardo e ironico. Comico
    Questo tuo scritto sta a dire che molta gente parla senza sapere quel che dice, o mi sbaglio?
    GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI GRANDE SEI

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  2. cinzia stregaccia ha detto:

    tutto si risolve in una grande presa per il……
    cinzia

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  3. Iannozzi Giuseppe ha detto:

    Esatto, per una presa per i fondelli.
    E’ una satira, credo non volgare, su Gesù e su come uno se lo potrebbe immaginare. 😀

    smaaackkk

    beppaccio

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