Umberto e Renzo Bossi attaccati da mosche e mosconi
di Iannozzi Giuseppe

Umberto e Renzo Bossi circondati dalle mosche
“I governi tecnici sono come l’anguria: verdi fuori e rossi dentro”. A Ponte di Legno, Umberto Bossi si sfoga a bocca aperta. “Le angurie hanno i semi, che devi sputare, e noi continueremo a sputarli”, ha specificato il Senatùr.
“Io ho ottenuto di portare a casa tutto quello che si può portare democraticamente. Per le spallate non è il momento… il Nord deve fare due passi; il federalismo e il decentramento. Certo, poi il Nord può fare tutto e dato il suo peso a livello europeo, se chiede l’autonomia, hai voglia a non dargliela. Io penso che se scatta la scintilla Berlusconi andrà in piazza e questa volta andrà con molte persone. Al Sud è difficile andare. Ho dato la concessione per aprire una sede della Lega in Calabria e due giorni dopo c’era uno della ‘ndrangheta”.
Per tutto il tempo dello sfogo il Senatùr ha dovuto lottare contro un imprevisto fastidioso e concentrato attacco di mosche e mosconi. Renzo Bossi, di fronte a un simile spettacolo, è riuscito solamente a rimanere a bocca aperta. Umberto Bossi ben più navigato del figlio in fatto di politica e leghismo celtico, pure lui a bocca aperta ha invece preferito buttare giù il moscone amaro e far finta di niente.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.